Se sei ancora in possesso di vecchie lire, puoi chiederne la conversione in Euro! Hai tre mesi di tempo per farlo.

Il collega Costantino ci ha segnalato che una recentissima sentenza della Consulta ha accolto i ricorsi di alcuni cittadini e ha dichiarato illegittimo un decreto Monti che anticipava arbitrariamente al 2011 la prescrizione della lira (originariamente fissata al 28 febbraio 2012) con il chiaro obiettivo di far cassa sulle spalle degli italiani (non possiamo chiamarli suoi elettori in quanto il premier non aveva avuto alcun avallo in tal senso) al fine di ridurre il debito pubblico.

Il decreto stabiliva infatti la prescrizione della lira a favore dell’Erario, con decorrenza immediata.

Il pronunciamento della Corte Costituzionale, che rende nuovamente possibile il cambio delle lire, è stato motivato col fatto che, essendo trascorsi 9 anni e 9 mesi dalla pubblicazione della legge che stabiliva in 10 anni il limite di tempo entro il quale effettuare il cambio delle lire, i risparmiatori erano legittimati a pensare di avere ancora tre mesi di tempo. Il decreto del governo Monti aveva illegittimamente tolto loro questa possibilità che ora, con la dichiarazione di incostituzionalità del provvedimento, verrà restituita, a loro e a tutti quelli che hanno ancora delle lire in casa, per il tempo residuo di tre mesi necessari ad arrivare ai 10 anni di prescrizione inizialmente previsti. Da oggi, e per circa tre mesi, sarà quindi possibile effettuare il cambio delle lire presso tutte le filiali dalla Banca d’Italia.

Diciamo solo che è ora di finirla di scaricare sulle spalle degli italiani gli errori del passato che in una quindicina d'anni hanno fatto schizzare il debito pubblico ai livelli attuali nonostante il susseguirsi di manovre più o meno raffazzonate per decine di miliardi: Renzi dovrebbe dirci con chiarezza dove sono finiti senza nascondersi in frasi fatte del tipo "io non c'ero"!
Stando ai calcoli della stessa Banca d’Italia, nel paese ci sono ancora fra gli 1,5 e i 2 miliardi di vecchie lire da convertire in euro: non pensiamo che la stangata sarà di questo livello in quanto secondo noi la maggior parte delle banconote e delle monete è andata persa o è nelle mani di collezionisti e nostalgici delle lirette che sicuramente non si precipiteranno a cambiarle.
Sicuramente questa volta il governo non se la caverà con un decreto per coprire l'illegittimità di quanto hanno fatto i suoi predecessori ma dovrà piegarsi a rimborsare i cittadini che ne faranno richiesta.
Attenzione: ribadiamo che i tempi sono stretti e che è necessario provvedere nei prossimi tre mesi. Da parte nostra pensiamo che la conversione potrebbe essere fatta dagli istituti di credito ordinari quali intermediari con Bankitalia: sarebbe un bel gesto da parte di Intesasanpaolo operare in questo modo.
Piazza Scala

 

visualizza la sentenza della Corte Costituzionale

 

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Piazza Scala - novembre 2015