la Cina vista dal collega Vincenzo Graziano di Genova

 

 

Durante un giro in Cina nell’autunno 2006, arrivai in volo da Kunming in una graziosa cittadina alle pendici orientali del Tibet: Lijiang. Essa è situata a 3.100 mt s.l.m. nella provincia autonoma dello Yunnan - una delle 55 provincie autonome riconosciute dalla Repubblica Popolare Cinese - in un paesaggio montano particolarmente bello dominato dal monte Drago di Giada (5596mt), abitato da poco più di un milione di abitanti. Le origini come Lijiang datano intorno al 1.200 d.C. regnante in Cina la dinastia Song. La cittadina è posta lungo la via del te e lo stesso Marco Polo la visitò e la descrisse nelle sue memorie. Ma il popolo Naxi, discendente dalla tribù Qiang la abitò pare sin la I secolo d.C. quando il nome era Dayechang divenuta Dayan durante la dinastia Ming. Lijiang è chiamata la Venezia dell’est percorsa com’è da tanti canali entro cui scorrono le acque del fiume Yushui e dei suoi affluenti provenienti dal Tibet sud orientale; ha molti ponticelli 354 e viuzze caratteristiche. Lijiang possiede anche un antico sistema di approvvigionamento idrico di grande complessità e genialità che funziona ancora oggi in modo efficace..
Nel 1996 uno dei tanti terremoti – la regione è sismica - ha distrutto circa un terzo della città. La lingua Naxi è monosillabica con sillabe aperte e senza consonanti finali nondimeno risulta foneticamente molto complessa; la sua scrittura è pittografica. La Religione Dongba o Tompa è stata influenzata dal buddismo tibetano ma ha resti di struttura sciamanica. Dal 1997 Unesco ha inserito la città vecchia di Lijiang tra i siti ‘patrimonio dell’umanità’. Ecco alcuni scorci.
 

Vincenzo Graziano - marzo 2012


 

 

Documenti fotografici; cliccare sulle miniature per ingrandirle
trovate le didascalie in calce ad ogni immagine ingrandita

   

 

 

 

 

 

 

SEGNALA QUESTA PAGINA AD UN AMICO


Introduci l'indirizzo mail del destinatario: