4 FEBBRAIO 2015 - RISPOSTA ALLA “LETTERA APERTA” DEGLI ESODATI DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO
IN ORDINE A QUESTIONI RELATIVE AL FONDO SANITARIO INTEGRATIVO


Le argomentazioni svolte nella “lettera aperta” di cui trattasi e la chiamata in causa delle Associazioni dei Pensionati che hanno inteso esprimere congiuntamente le liste di propri rappresentanti in sede di rinnovo degli Organi statutari del Fondo (Consiglio ed Assemblea dei Delegati), impongono, per quanto loro compete, di fornire una adeguata risposta.
Tali argomentazioni, peraltro, non sembrano tener conto, da un lato, dell’impegno profuso in sede di costituzione del Fondo Sanitario, laddove in più occasioni sono state fatte presenti alle cosiddette Fonti Istitutive, in particolare alla parte sindacale, del tutto inascoltati, le gravi carenze e le inaccettabili discriminazioni nei confronti dei pensionati che via via si prospettavano e, dall’altro lato, le incongruenze delle norme statutarie che ne sono scaturite e che hanno recepito in toto dette carenze e discriminazioni, aggravate, successivamente, ove possibile, da inopinate modifiche statutarie.
Orbene, alla seconda delle succitate considerazione parrebbero potersi ascrivere i quesiti che vengono proposti nella lettera aperta qui in commento e sarebbe sufficiente richiamarsi al dettato statutario in materia di gestione per cogliere appieno i limitatissimi poteri, al di là dell’elencazione statutaria, che competono ai rispettivi Organi decisionali. Ciò anche perché, come dovrebbe essere noto, il vero potere di iniziativa compete alle cosiddette Fonti Istitutive; potere, da cui deriva la pratica impossibilità di incidere sulle decisioni di rilievo. Si rammenta, in proposito, a titolo esemplificativo, che è stato impedito di discutere in Consiglio l’addebito della quota aziendale di contributo a carico degli esodati, sostenendone la competenza riservata alla precitate Fonti Istitutive.
D’altro canto, gli ordini del giorno del Consiglio, a quanto consta, per esperienza pregressa del nostro precedente rappresentante e di quello attuale, rispecchiando fedelmente il principio sopra esposto e sono per lo più limitati ad argomenti destinati al compimento di talvolta ininfluenti atti amministrativi, mentre, per quanto attiene gli argomenti riservati all’Assemblea dei delegati, sia che si tratti di approvazione del bilancio, che di eventuali modifiche statutarie, anche se palesemente errate o incongruenti, ogni proposta viene dichiarata inammissibile ed ogni discussione preclusa.
In tale contesto, è chiaro, dunque, che il compito dei rappresentanti dei pensionati, il cui numero (uno in Consiglio e due nell’Assemblea dei delegati) non rispecchia l’effettiva consistenza degli iscritti, non può che essere la salvaguardia degli interessi e dei diritti della categoria, facendo emergere, ove l’argomento lo richieda, le possibili lesioni e proponendo le necessarie correzioni. Altro è l’essere ascoltati, come nel caso relativo alla decisione di appellare la nota sentenza del Tribunale di Milano dello scorso giugno, che aveva visto soccombenti sia il Fondo che la Cassa Sanitaria; decisione illogica, considerate le motivazioni della sentenza, rispetto alla quale il nostro rappresentante in seno al Consiglio aveva espresso, inascoltato, la disponibilità dei ricorrenti, vittoriosi, ad un confronto, ma imposta dall’Azienda e passata con l’unanime voto dei componenti il Consiglio eletti da attivi ed esodati.
A tal proposito, gli estensori della “lettera aperta” sembrano dimenticare che il Consiglio del Fondo è composto di 19 membri, e che 18 di essi rappresentano, appunto, sia attivi che esodati, la cui unanime concordanza nel momento decisionale, resa in autonomia o imposta che sia da ragioni di appartenenza o di real politique, assume, ovviamente, un diverso peso rispetto all’unica voce, ancorchè autorevole, disinteressata ed espressa con cognizione di causa, dal rappresentante dei pensionati.
In definitiva, sia le Associazioni dei Pensionati che i rappresentanti degli iscritti quiescenti eletti in seno al Consiglio ed all’Assemblea dei Delegati del Fondo Sanitario, sono aperti ad accogliere eventuali proposte che possano migliorare la condizione dei pensionati e degli esodati, quantomeno, per questi ultimi, in proiezione futura, con la consapevolezza, peraltro, da parte dei proponenti, della ragionevolezza e della percorribilità delle proposte medesime, in un contesto di estrema difficoltà come quello nel quale, per le ragioni illustrate, detti rappresentanti sono chiamati a svolgere un compito cui dedicano del tutto gratuitamente tempo, risorse e capacità professionali per le quali sono stati indicati al ruolo ed alla funzione.

 

ASSOCIAZIONE PENSIONATI CARIPLO
 E BANCA INTESA

ASSOCIAZIONE AMICI COMIT- PIAZZA SCALA
UNIONE PENSIONATI BANCO NAPOLI ASSOCIAZIONE PENSIONATI  S .PAOLO
 
ASSOCIAZIONE PENSIONATI CASSA
DI RISPARMIO DEL VENETO
UNIONE PENSIONATI COMIT
 



 

per completezza inseriamo la

LETTERA APERTA ai Presidenti delle Associazioni Pensionati che hanno promosso la “Lista Pensionati per il Fondo Sanitario Integrativo” del Gruppo IntesaSanpaolo.

Ad oggi 07 gennaio 2015 - mesi dopo il rinnovo degli Organi Sociali- il comunicato della Fisac gisp di dicembre è l’unica informativa finora data sulle tante questioni aperte in tema di sanità integrativa.
Chiediamo alle Associazioni che hanno espresso la Lista ed invitato a sostenere i candidati che avrebbero rappresentato i quiescenti negli Organi Sociali:
1) quale è la posizione dei “nostri” rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione e nell’Assemblea dei Delegati sulle criticità da tanto tempo evidenziate?
2) cosa hanno votato e proposto in questi mesi?
3) quale è il programma che intendono attuare nel corso del mandato per tentare di risolverle?
Dagli eletti non c’è stata nessun report e in un caso di richiesta di informazioni l’avv. Baroni ha formalmente diffidato chi gli ha scritto direttamente invitandolo per il futuro a rivolgersi al suo domicilio presso il FSI in qualità di Consigliere.
Anche la Sig.ra Malvezzi, votata dai colleghi in esodo, ha in buona sostanza assunto lo stesso atteggiamento di rifiuto di interlocuzione richiamandosi all’autonomia ed al relativo indirizzo della sua sigla sindacale.
CHIEDIAMO ai Sigg.ri Sergio Marini, Franco Catenaccio, Secondino Gastaldi, Carlo della Ragione e Raffaello Bartolozzi (che ci leggono in quanto iscritti a questo gruppo su Facebook) di voler dare loro stessi -in qualità di Presidenti delle Associazioni Pensionati Noicomit, Cariplointesa, Sanpaolo, Banconapolie CR Firenze- le risposte a quanti hanno sostenuto e votato la Lista proposta dalle Associazioni Pensionati.
INVITIAMO quanti di noi hanno votato la Sig.ra Malvezzi a contattarla chiedendo un colloquio con un rappresentante del Gruppo su FB, dato che non è possibile interpellarla su questa pagina Facebook (non è iscritta e conseguentemente non può leggere e replicare).
In ogni caso - anche quello in cui perdurasse questa incredibile “consegna del silenzio”- avremo modo di capire meglio.
Le logiche e gli interessi che presiedono all’operato dei “nostri rappresentanti” ( e delle Associazioni e Sigle sindacali di riferimento) sono talmente diverse dalle nostre di semplici iscritti al FSI da non consentire nemmeno il confronto?
Le domande sono sul tavolo, attendiamo le risposte.

ESODATI GRUPPO INTESASANPAOLO - gruppo su Facebook di 1.004 esodati e pensionati bancari delle varie banche del Gruppo IntesaSanpaolo  - 07 gennaio 2015



 

 

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