ROSARIO ALLA SUA GIACOMA
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DEL LORO MATRIMONIO
Catania 8 settembre 1956
Brescia 8 settembre 2006
Non sembra ma trattasi della ennesima dichiarazione d’amore.
Letta da Rosario alla presenza di parenti e amici alla fine della celebrazione eucaristica svoltasi a Brescia l’8 settembre 2006 nella Parrocchia di S. Maria in Silva (cliccate sull'immagine sottostante per visualizzarla ingrandita)
Amore mio, abbiamo goduto la mistica atmosfera di questa cerimonia alla quale abbiamo voluto dare una degna aria di festa.
Per quale motivo? Abbiamo raggiunto un traguardo importante.
Un avvenimento “ unico “ legato alla realizzazione di un sogno durato cinquanta anni.
Il fatto stesso di esserci arrivati rappresenta una meta che non è alla portata di molti; ovviamente non per merito nostro ma per il protrarsi di una vita in comune concessaci dall’Alto.
L’altro aspetto riguarda l’aver reso possibili e concrete tutte, dico tutte, le promesse che ci siamo scambiati nel giorno del nostro matrimonio.
Per essere certo che non ne avessi dimenticata qualcuna mi sono fatto dare da Don Giuseppe la formula del rito del matrimonio stabilita dai sacri Canoni e anche il testo della lettura degli articoli del Codice civile che riguardano diritti e doveri dei coniugi.
Nell’esprimere il consenso gli sposi si promettono amore reciproco fedele e inesauribile, l’accoglienza dei figli e a educarli secondo il Vangelo.
Si scambiano l’anello in segno di amore e di fedeltà, si obbligano all’assistenza morale e materiale e, reciprocamente, a contribuire ai bisogni della famiglia fissandone concordemente la residenza.
Fin qui le formule.
Appunto formule : che lasciano il tempo che trovano. Purtroppo, a volte, le promesse non vengono mantenute e ai primi dissapori il matrimonio va in crisi.
Pertanto, possiamo limitarci alle formule quando parliamo di un Sacramento d’istituzione Divina?
Le intime motivazioni che ci portano alla scalata delle vette dell’amore bisogna cercarle altrove .
Ho trovato, ad esempio, molto belle le parole che il papa Benedetto XVI° scrive nella sua Enciclica “Deus caritas est” ,in merito all’amore cristiano.
Dice testualmente il papa:
ricordiamo in primo luogo il vasto campo semantico della parola AMORE: si parla di amore di patria,di amore tra amici,di amore per il lavoro, di amore tra genitori e figli, tra fratelli e familiari, dell’amore per il prossimo e dell’amore di Dio. In tutta questa molteplicità di significati, però, l’amore tra uomo e donna, nel quale corpo e anima si fondono inscindibilmente nell’essere umano si schiude una promessa di felicità che sembra irresistibile: emerge come archetipo di amore per eccellenza, al cui confronto, a prima vista, tutti gli altri tipi di amore sbiadiscono.
Il papa naturalmente si esprime in termini dettati da una esigenza umana.
Per trovare, invece, la vera essenza dell’amore tra l’uomo e la donna bisogna seguire la via indicata da Gesù che è contemporaneamente uomo e Dio.
Matteo (19/4) e Luca (10/6) nel loro Vangelo dicono che Gesù messo alla prova dai farisei in merito al matrimonio rispose:
non avete letto (Genesi 1/27) che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola ? Sicchè non sono più due ma una sola carne.
Si , in questi cinquanta anni, seguendo il comandamento Divino siamo e siamo sempre stati una sola carne , uno dell’altro e mai di nessun altro, nemmeno per una sola volta.
Gesù aggiunge : l’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto.
Comando che come sappiamo è spesso disatteso e di nessun valore per il mondo contemporaneo.
Ma non è il nostro caso.
In questi cinquanta anni molte, moltissime sono state le gioie e tanti i giorni felici trascorsi tra di noi e assieme con i nostri cari.
Nel frattempo gli anni passavano e le vicende delle nostre vite si evolvevano.
Una in particolare concretizzò il nostro amore.
Nell’anno in cui l’uomo toccò il suolo lunare noi invece toccammo il cielo col dito. Era l’anno in cui nacque la nostra Claudia.
Cosa dovrei aggiungere? Troppe emozioni, troppi ricordi, troppe gioie.
Mi concederai un attimo di ricordare la mia mamma che fu anche la tua che perdesti bambina.
Con il suo latte ha nutrito il mio corpo e soprattutto con il suo esempio ha indicato ai suoi 9 figli la via dell’onestà, del sacrificio, dell’amore e soprattutto quella che conduce a Dio.
Dalla parete di fronte al mio computer mi sorride una bellissima Madonnina col Bambino ; di fianco un piccolo quadretto che contiene la fotocopia tratta dalla prima pagina di un Messalino dove mia madre, nel regalarmelo, ha scritto, con grafia puerile molto irregolare e poco grammaticale la seguente frase :
Saro (Rosario) lo spirito Santo illumini la tua mente, purifichi il tuo cuore, rafforza la tua fede. Prega per me Mamma Concetta.
Voglio terminare con un dolcissimo ricordo. Un sogno a occhi aperti.
Tanti anni fa in una meravigliosa giornata di primavera, di quelle che solo Catania ti può regalare, tra le aiuole di un giardino fiorito prossimo a una artistica balaustra in ferro battuto vedevo la città sotto di me e poco lontano il mare .
Era il posto più bello del mondo perché avevo vicino a me una bellissima fanciulla alla quale stavo manifestando il mio amore.
Il sogno dura da oltre cinquanta anni e oggi non voglio svegliarmi; la fanciulla di allora oggi è qua, ancora bellissima, con qualche anno in più, e merita , a ragione, pubblicamente , una mia ennesima dichiarazione di amore.
Prima di finire vorrei che voi tutti vi uniste a noi per elevare il dovuto ringraziamento al Creatore per quanto ci ha dato e invocarlo perché ci aiuti sempre nelle vicende della vita che ancora ci sarà concessa.
Nell’anno 2016 - a Dio piacendo – Rosario e Giacoma celebreranno il 60° del loro matrimonio.
Brescia, estate dell’anno 2015
N.d.R.: pubblicata (sia pure in forma ridotta)
dal "Giornale" del 22 agosto scorso nella rubrica "Lettere d'amore"
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