Le considerazioni di associazioni di pensionati e di sindacati si rincorrono freneticamente insieme ad ufficiosi sondaggi dei liquidatori: la definizione di questa pluriennale guerra tra poveri non è ancora arrivata a termine. Da parte nostra continuiamo a pensare che l'accordo UNP ANPECOMIT o quantomeno l'applicazione delle cifre nello stesso contenute per la redazione dello stato passivo sia la miglior soluzione per evitare migliaia di cause e controcause che rischierebbero di bloccare per l'ennesima volta il corso della liquidazione: invitiamo pertanto i sindacati a non perseverare nei loro errori ma di correggere il loro intervendo ammettendo in subordine anche l'accordo (che come noto essi detestano) fra le possibili soluzioni .
Sempre per arrivare ad un più o meno rapido finale pubblichiamo una mail del collega Alberto Costagli:
 

QUESTO E’ IL CONTENUTO DELLA MIA EMAIL “PEC” INVIATA IN DATA 14.07.2013 AI LIQUIDATORI DEL FONDO PENSIONI (IN SINTESI): 

Con la presente ACCETTO incondizionatamente ed irrevocabilmente i termini e le condizioni dell’ ACCORDO UNP/ANPECOMIT del 12.07.2010 ritenendo che, dato tale consenso dalla maggioranza dei soci/pensionati e con il suo inserimento nello Stato Passivo, esso contribuisca a rafforzare il modo per poter dare soluzione al riparto del residuo del capitale disponibile del  Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana in Liquidazione.

Alberto Costagli  (finisce).............

RIMARCO qui una mia nota aggiuntiva:

“E’ inconfutabile e sarebbe inconcepibile non ritenere che, applicando in via transattiva l’accordo inserendolo nello stato passivo, nei riguardi del 95% dei consenzienti ed oltre agli aderenti successivi al referendum, si  potrebbe snellire la conclusione della vicenda del riparto. Orbene, creandosi in tal modo “nuove risorse non trascurabili” da distribuire a favore dei reclamanti, questi ultimi potrebbero essere abbastanza soddisfatti e, secondo il mio punto di vista, sarebbe da folli continuare a protestare.”

 

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Al fine di trovare la più rapida soluzione possibile - magari rinunciando a qualcosa - invitiamo i nostri lettori (in particolare pensionati ante 99, pensionati post 2000, esodati e colleghi tuttora in servizio) a seguire l'esempio di Alberto inoltrando ai liquidatori tramite il sottostante form il suo appello (da inserire mediante copia/incolla nella casella di testo):
 

Al Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana in Liquidazione
All'attenzione del collega Angelo Elia
Con la presente ACCETTO incondizionatamente ed irrevocabilmente i termini e le condizioni dell’ ACCORDO UNP/ANPECOMIT del 12.07.2010 ritenendo che, dato tale consenso dalla maggioranza dei soci/pensionati e con il suo inserimento nello Stato Passivo, esso contribuisca a rafforzare il modo per poter dare soluzione al riparto del residuo del capitale disponibile del  Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana in Liquidazione.

 

Nome e cognome
Codice fiscale
L'indirizzo mail
Testo dell'appello al Fondocomit
   Form Mail by FormToEmail.com

 

 

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Rimane sempre valido l'invito di Piazza Scala ad evitare azioni di ricusazione dei liquidatori che, al di là dei motivi che le hanno generate sui quali non vogliamo entrare nel merito, sarebbero quantomeno controproducenti in quanto allungherebbero i tempi d'incasso (chi le ha già autorizzate dovrebbe fare subito marcia indietro ritirando la propria delega all'associazione che le sta raccogliendo).
Zainettati, esodati, anticipati, pensionati 98/99,  dovrebbero invece continuare ad insinuarsi al passivo senza ricorso a legali esterni o con deleghe limitate al caso specifico pattuendo un compenso non superiore a 80/100 euro.

 

 

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Piazza Scala - luglio 2013