da M.A: Bisogna
chiudere la vertenza il più presto possibile,inutile
fare opposizioni perché tra spese di tribunale
avvocati le cifre offerte diminuiranno. e noi
pagheremo restando con un pugno di mosche anche se
qualcuno si divertirà in tribunale. |
da G.B. (Anpecomit):
Sarebbe ora di farla finita! Masia:
BASTA !!!!!! |
da A.B.: M. deve
essere defenestrato. Ha procurato danni materiali e
morali a noi tutti. Non entro nello specifico
perché tutti sono a conoscenza dell'inqualificabile
comportamento del soggetto. |
da M.B. (Anpecomit),
2o messaggio:
Masia dovrebbe capire che è ora di chiudere la
vertenza ed anche capire che su certe cose non si
può tornare indietro in quanto i termini non sono
stati rispettati. Deve anche capire (sono un comit
ravenna e lo conosco personalmente) che non è la sua
guerra ma che è solo una battaglia (spero l'ultima)
nella quale dobbiamo portare a casa qualcosa prima
che ci lasciamo le nostre penne. Cerchiamo di
chiudere e di applicare la legge (cosa che in Italia
è difficile) e di usare le regole del "bonus pater
familia": Se lottiamo insieme per un obiettivo
comune (la cosa è possibile) tanti aderiranno alla
soluzione che spero si possa trovare. Grazie |
da M.B. (Anpecomit):
Masia deve capire che non si tratta
della sua guerra personale (sono un comit ravenna e
lo conosco personalmente ed iscritto anpec - come
detto sopra). Bisogna usare il "bonus pater familia"
per cercare di risolvere la vertenza, tenendo anche
presente che dove i termini sono prescritti, sono
prescritti. Con un pò di buona volontà, credo che
possa ancora esserci la possibilità di portare la
vertenza alla fine. Se l'Anpec pone delle riserve
per essere al tavolo che, spero sia apra, rimanga
fuori e non rechi danni ai suoi iscritti che, nella
maggioranza, vorrebbero chiudere. |
da G.D.:
Alla
luce di quanto sta accadendo, ritengo e spero che
tutti gli aventi diritto, ricorrenti e non, siano
soddisfatti del loro credito anche rinunciando ad
una parte di esso. Mi permetto di fare questo
appello in considerazione del fatto che tutti i
fuoriusciti dal fondo pensione Comit hanno versato
le loro spettanze con il sudore del lavoro.
Ringrazio tutti quelli che in questi anni hanno
portato avanti la nostra battaglia per il
riconoscimento dei nostri diritti, confido nel buon
senso di tutti per risolvere nel modo giusto e in
tempi brevi l'annosa vicenda. CHE SIA RICONOSCIUTO A
TUTTI GLI AVENTI DIRITTO E SENZA DISCRIMINAZIONE
QUANTO O PARTE DI QUELLO CHE GLI E' DOVUTO, FRUTTO
DEL SUDORE DEL LAVORO |
da Arturo: Iniziativa lodevole:
spero veloce e con buon fine. |
da F.G.: Riepilogo
sinteticissimo: se ci fossero state solo perdite
nella vendita immobiliare, chi si sarebbe fatto
avanti? Non certo i soci già liquidati ed usciti
dall’Ente! E poi: “Non occorre ancora litigare tra
cani e gatti! E’ assodato ormai che un nuovo accordo
tra le varie associazioni è troppo difficile a
concretizzarsi.. una residuale strada da percorrere,
forse e secondo me, per poter anticipare di un
qualcosa i lunghi tempi dell’attesa, potrebbe essere
quella di accordi transattivi “individuali” (tramite
PEC) proposti dai legali con l’avallo del Fondo ed
autorizzati, ove fosse possibile, dagli organi
legalmente preposti. |
da M.G.: Nel
ringraziarVi per le continue ed importanti
comunicazioni riguardanti noi pensionati ante '98 vi
prego di accettare questa mia mail quale mio assenso
per la risoluzione della nota vertenza Fondocomit
che spero sia ormai giunta al traguardo per la
distribuzione di quanto GIUSTAMENTE spettanteci.
Vogliate gradire i miei migliori saluti. M. G. (matr.
38313) pensionato dal dicembre 1996 (mi sento ancora
in gamba ma non credo di avere altri 100 anni di
vita per aspettare quanto a me dovuto checchè ne
dica Masia). |
da I.M.:
Il
tribunale ha ormai deciso in modo positivo per gli
acconti ai pensionati ante 98. credo che dobbiamo
continuare su questa strada anche per gli altri
senza liti o confusioni che alla lunga non sono
comprese dai più. |
da F.P.: Sono anche
io convinto, sulla base di consolidata esperienza
personale, che il tutto sia nelle mani di persone
che per questioni di puntiglio personale,
fregandosene altamente di chi, come me, ha bisogno
di quei soldi e aspetta, aspetta, aspetta....
litigano fra loro. Ma voglio dire una cosa. Se la
liquidazione e' nelle mani della Magistratura non
dovrebbe essere lei a dire BASTA? Mi chiedo: è
legale o possibile pervenire ad accordi "privati" in
ordine a questioni nella mani del Tribunale
Fallimentare? |
da E.L. UNP):
Condivido la posizione di L.C./UNP sulle curiosità
espresse dal collega sul ruolo reale del collega
Masia che cominciano a non essermi più tanto chiare.
il collega Masia prende atto del parere di tanti
colleghi iscritti al SUO movimento? Non pensa -come
ha scritto un collega - che potrebbe neanche lui
vedere la fine delle barricate? Credo che se avesse
la mia posizione familiare...... |
da M.M.: Come diceva
un mio collega, la Comit è stata una Grande Banca,
poi con la privatizzazione una Banca Grande e poi
con le varie fusioni uno sfacelo. Sono favorevole ad
un accordo. |
da alweb:
Molto difficile mettere d'accordo cani e gatti,
specialmente quando di mezzo ci sono i soldi... |
da San Tommaso: Bello e impossibile. Un
miraggio. Vediamo l'oasi che non c'è. Vediamo invece
chi dovrebbe stare al tavolo. Anpec e Amici
duramente contrapposti, divisi su tutto e animati da
risentimenti personali. I "vecchi pens.ti" , i
cocchi della Banca, contano sulle coccole della
Mamma e basta. I sindacati non se ne calano, solo
alcune sigle hanno scoperto in extr. la fregatura
per gli "attivi" e sono ricorsi al Trib.le per la
sparizione dell'art.27 e aspettano. Il Fondo non ama
certo immischiarsi nella trattativa o addirittura
avallarla. Va per la sua strada (intanto elargisce
un dolcetto di 96 mln ai suoi cocchi). Dulcis in
fundo mettiamoci un bel po' di avvocati, schierati
su fronti opposti. Può esistere un tavolo così? Sai
che bello! Bello e impossibile. Fa piangere l'idea
che dopo tanti anni, sentenze, speranze, mln.
buttati (Liq.ri, avvocati, cons.ti) ci si debba
ridurre a un incerto e abborracciato "fai da te",
che poi magari solleverà il malcontento di molti che
ora lo invocano entusiasti. Mah! Auguri ai volonterosi accordatori. Auguri ai volonterosi accordatori! . |
da C.A.: E’ EVIDENTE CHE CIASCUNO DI NOI TIRA
L’ACQUA AL PROPRIO MULINO. TROVARE UN ACCORDO
TRANSATTIVO SIGNIFICA ESSERE DISPOSTI A RINUNCIARE A
QUALCOSA PER OTTENERE QUALCOSA SUBITO. MA NESSUNO DI
NOI VUOL RINUNCIARE A QUALCOSA O PER LO MENO:
POCHISSIMI! QUINDI MI SA CHE UN ACCORDO VERAMENTE
RISOLUTIVO SIA PURTROPPO DI DIFFICILISSIMA
REALIZZAZIONE. INTANTO CONCLUDIAMO PRIMA POSSIBILE
LA FASE DELL’ EROGAZIONE 2015 CHE HA TUTTE LE CARTE
IN REGOLA PER ESSERE CHIUSA DOPO LE DISPOSIZIONI DI
PAGAMENTO CHE MOLTI DI NOI STANNO ASPETTANDO (SIAMO
AL 23 DI LUGLIO: NON VOGLIAMO SOFFRIRE ANCORA A
LUNGO!) . A QUESTO PROPOSITO, PERO', E’ DOVEROSO
SPEZZARE UNA LANCIA A FAVORE DEI LIQUIDATORI CHE, IN
QUESTO FRANGENTE, HANNO DIMOSTRATO INIZIATIVA,
CORAGGIO E DETERMINATEZZA DI ANDARE AVANTI CON LE
POSIZIONI PRESE (DOTE QUEST’ULTIMA DIVENUTA MERCE
RARISSIMA) |
da Arnaldo:
Chiunque frappone ostacoli ad una soluzione
transattiva gioca sulla pelle dei colleghi seri e
non aggiungo altro, altrimenti dovrei andar giù con
la clava... |
da anmilef:
40 di COMIT classe 1927 dal 1988 in pensione. C ome
usiamo dire dalle nostre parti... pochi maledetti e
subito !!! |
da E.P.:
Il minimo che posso fare è
ringraziare per la costanza, la precisione, la
volontà, la messa a disposizione del proprio tempo
(con altri impegni familiari che certamente
avrai...) per cercare di portare il “padre padrone”
al tavolo. Speriamo bene. Nel frattempo molti
colleghi ci lasciano per miglior vita o comunque
diventano sempre più anziani (sono in quest’ultimo
gruppo per il momento!!) dovendo lasciare ad eredi
di seguire questa che è diventata una triste vicenda
invece di un modo di concludere in amicizia per quei
valori tanto sbandierati di appartenenza alla Banca. |
da M.R. (Anpecomit):
L'importante è chiudere in modo
onorevole e possibilmente in tempi brevi - Secondo
il mio modesto parere Amici Comit dovrebbe portare
avanti la trattativa con o senza Masia - Dobbiamo
battere il ferro finchè e caldo. |
da qcps:
Non
sono d'accordo, avrebbero potuto pensarlo prima. |
da C.B.: Vorrei fare
un mio commento a questa situazione anche perchè mi
trovo in una situazione particolare che espongo:
Sono stato licenziato con decorrenza 31.3.2003 per
avvenuta maturazione dei requisiti minimi per la
pensione di anzianità (avevo infatti raggiunto 37
anni e 4 mesi di contribuzione)
Quando mi sono presentato in Via Unione al Fondo per
chiedere la relativa pensione mi è stato detto che
essendo stato licenziato nel quadro dell'accordo
sindacale sugli esuberi non avevo diritto alla
pensione, ma solo alla liquidazione dello zainetto
che mi è stato corrisposto con tassazione di acconto
come se mi fossi dimesso invece che essere stato
semplicemente licenziato. In seguito a questo ho
subito un accertamento da parte della Agenzia delle
Entrate contro il quale ho ricorso ed ho vinto
perchè l'Agenzia delle Entrate stessa, di fronte
alla presentazione della lettera di licenziamento,
ha annullato l'accertamento in autotutela. Errare è
umano, ma perseverare è diabolico perchè, nel quadro
di un procedimento si separazione, il Tribunale di
Brescia ha chiesto al Fondo quali fossero state le
mie spettanze. Il Fondo ha risposto con una lettera
che forniva i dettagli della liquidazione (con
errata tassazione) dello zainetto corrispostomi
specificando che non avevo diritto alla pensione
essendo dimissionario per aderire al Fondo Esuberi e
che non avevo raggiunto i requisiti minimi per
andare in pensione! Fondo esuberi al quale non avevo
titolo per aderire avendo maturato la pensione INPS.
Con una lettera tardiva, di fronte a minaccia di
querela penale per falso il fondo mi ha inviato una
lettera che diceva semplicemente che vi era stato un
errore di comunicazione tra Banca e Fondo. Documenti
che sono visibili. Il conto lo ho però dovuto pagare
io.
Ho ricorso contro il licenziamento ed ho vinto sia
in primo grado che in appello. La Cassazione invece,
nel febbraio 2012, mi ha dato torto con la
motivazione che mi ero spontaneamente dimesso per
aderire al Fondo Esuberi. La lettera di
licenziamento non faceva testo. Contro questo palese
falso ho ricorso per revocazione in Cassazione che
ha giudicato inammissibile il mio ricorso per non
avere dimostrato di essere licenziato e di non avere
aderito al Fondo Esuberi; anche in questo caso la
lettera di licenziamento e la pensione INPS che
godevo dal 1.7.2003 non faceva testo. Anche questi
documenti sono visibili. La Banca aveva, in
occasione del ricorso per revocazione, replicato con
una memoria di circa 150 pagine per smentire le mie
affermazioni. Dovevo avere per forza la patente del
dimissionario e di avere goduto del Fondo Esuberi,
cosa che non è mai accaduta.
Ora, di fronte a questi comportamenti di Banca e
Fondo non vedo per quale ragione si voglia tentare
delle mediazioni visto che tutte le sentenze sono
state puramente politiche.
I nostri diritti sono stati semplicemente calpestati
e non ho ancora capito per quale ragione la Banca
(tramite il Fondo) abbia voluto ulteriormente
penalizzare chi era stato penalizzato più di tutti
per premiare, una volta di più, chi non aveva mai
sopportato alcuna perdita, ignorando Statuto e
Accordi Sindacali che lo avevano modificato. |
da F.D.: Proseguire
con la procedura fallimentare con le posizioni
fissate nel piano di riparto. Anche perchè ogni
variazione individuale va a scapito di tutti gli
altri. Chiudere !!!!! Subito. |
da C.M. (Amici
Comit): Dopo tanti anni i nostri soldi si stanno
disperdendo fra spese legali, onorari ecc. Un
accordo e' indispensabile. Prima che quei pochi
spicci che resteranno vadano tutti ...agli eredi |
da L.F. (UNP):
Non è più tempo di accordi. Si vada
avanti con la Procedura Fallimentare. Come ha anche
chiarito nell'ultima sua l'Avv. Iacoviello questa è
l'unica strada percorribile. Pertanto confermo il
mio NO ad ogni tentativo di accordo/transazione |
da T.Z:
Sono
favorevole a "QUALUNQUE" soluzione, pur di chiudere
il contenzioso! |
da M.R.:
l'articolo 27 applicatelo! |
da F.F. (Anpecomit):
Insisto sulla opportunita' di raggiungere un accordo
stragiudiziale e di convocare un tavolo di lavoro ad
hoc. Credo pero' che occorra insistere - anziche'
irrigidirsi - perche' attorno a questo tavolo ci
siano tutti gli interessati. A mio avviso, Masia non
ha posto condizioni pregiudiziali per sedersi
attorno al tavolo; ha certamente - d'altra parte -
anticipato la strenua difesa di determinati
principi. E' comunque auspicabile, un incontro
"ravvicinato" nel quale, messi anche da parte
eventuali questioni del passato, personali e non, e
si analizzi insieme lo stato dei fatti cercando di
concordare la migliore azione possibile, ripeto
possibile. E' mia opinione infatti che la strada
dell' accordo abbia possibilita' di riuscita solo se
avra' l' appoggio di tutti - o quasi tutti - i 1400
opponenti, perche' nessuna controparte - credo -
puo' avere interesse a stipulare un accordo che non
"concluda" la vertenza. Ovviamente posso sbagliarmi.
Grazie per l'attenzione |
da A.F.:
E'
ora che si raggiunga una qualunque soluzione pur di
chiudere il contenzioso e non arrivare alle calende
greche.... |
da R.S. (Amici
Comit):
Quanto scritto da Sergio Marini,al di
là della chiarezza espositiva, è condivisibile in
ogni sua parte. E' necessario che vi sia maggior
trasparenza da parte di Anpecomit. Non so se
si voglia raggiungere un accordo dignitoso,senza
pregiudiziali aventi solo lo scopo di allungare i
tempi. Ormai ci siamo abituati si allunga il " brodo
"si allungano le parcelle. |
da L.C. (UNP):
Favorevole ad un accordo giusto e
onorevole, ma devo ancora capire quale è il ruolo di
Masia, viste le tante risposte favorevoli dei suoi
"associati", senza una sua proposta conseguente |
da G.M. (UNP):
Ho già espresso un mio giudizio
sostanzialmente dubbioso sull'iniziativa. Mi
conferma i dubbi anche il comunicato dell'ANPEC.
No, è meglio, a questo punto, lasciare che la
vertenza faccia il suo corso anche perchè si darebbe
altra corda a chi sappiamo |
da A.L. (Amici
Comit):
Viste le posizioni tigliosissime di
Masia non si vedrà la fine di questa vertenza. Ma
non la vedrà neanche lui. |
da R.L. (Amici
Comit): Come i capponi di Renzo Tramaglino, faremo
la stessa fine. Un giorno ci dimenticheremo perfino
di avanzare dei soldi da un Fondo del quale ci
dimenticheremo perfino il nome. Resterà però un
lontano ricordo di ex colleghi di lavoro di quella
grande Banca che si chiamava COMIT che ne hanno un
poco sporcato la memoria per scarsa disponibilità a
trovare soluzioni transattive in buona arminia e con
velocità. |
da A.A.:
chiudiamo una volta per tutte |