Giacomo Leopardi

Dopo cinque mesi di corso di istruzione tenuto a Roma nel 1822, fu assunto dalla  Filiale di Recanati dalla Banca dei Pascoli di Siena, ove rimase due anni. Frustrato nella idealità del lavoro, il suo carattere chiuso ha dato motivo a canti sconsolati e doloranti alla ricerca di una vita bancaria intellettualmente decente. Ne è un esempio questo canto

ALL’ITALIA

O Banca mia, vedo le mura e gli archi
e le scartoffie ed i mandati e il resto
di contabili carte bicolori,
ma il buon senso non vedo.

Non vedo quella logica che è testo
d’ogni umano saper. Or fatto inerme
il popol che lavora nel tuo seno
ohimè di quante norme
e circolari e note lo vedo ognor ripieno.

E chiedo al mondo: oh dite, dite

chi la ridusse a tale? E quel ch’è peggio

per l’impiegato diventaron leggi,

inesorabilmente recepite,

pur con voglia negletta e sconsolata,

considerando

che istruzioni tali,

per dei lavori pratici e geniali,

dal cervel non passaron degli autori

e tanto meno adesso

passan da quello degli esecutori...

Ma su quest’aspro lito
senza baci moriste e senza pianto!

 

Virginio Inzaghi  (da Antologia Romantica Bancaria)

 

 

 

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Piazza Scala - dicembre 2014