Credo di aver fatto un bel lavoretto su un quadro già della nostra Banca,
ora nella zona museale di Palazzo Colonna di Napoli di Banca Intesa. Se
riuscite a recuperare scritto e foto per la nostra pagina, per farne
partecipi i Colleghi, ne sarei molto contento.
Vincenzino - ottobre 2012
Gaspare Vanvitelli o Van Whitel, detto Gaspare Degli Occhiali, fu un
pittore illustrissimo, precursore del vedutismo settecentesco ed
anticipatore del Canaletto. Nato ad Amersvoort presso Utrecht nel 1655 e
trasferitosi a Roma ad appena venti anni, fu attivo a Roma ed in numerose
altre città italiane, lasciando dappertutto una traccia indimenticabile del
suo talento. Fu quindi artista molto apprezzato in vita ma oscurato poi nel
ricordo collettivo dalla gran fama del figlio Luigi, progettista e
realizzatore della Reggia di Caserta. Su un mirabile olio su tela
rappresentò il “Largo di Palazzo” della Napoli spagnola (oggi Piazza
Plebiscito). La Banca Commerciale Italiana, che ebbe l’opera in proprietà,
pubblicò nel lontano 1964 un raffinatissimo volume, impresso in carta
pergamena dalla Stamperia Valdonega di Verona. Il dipinto in parola ha non
solo una profondità scenica emozionante, ma presenta pure una caratteristica
molto intrigante: le figurine che si aggirano sulla piazza sono colte in
spontanei atteggiamenti di minuta cronaca del popolino e della nobiltà
dell’epoca. Il quadro è stato esposto per anni presso la Rappresentanza di
Roma della Comit,
nello storico palazzo dei Colonna ai SS. Apostoli. Per una coincidenza
fortunata si trova ora in un altro Palazzo Colonna, il partenopeo Colonna
Zevallos di Via Toledo, già antica Filiale della storica Banca, oggi
destinato da Intesa San Paolo a zona museale. Torniamo a Gaspare per
ricordare che dal 1699 al 1702 dimorò a Napoli, ospite del Vicerè del tempo,
don Luis Francisco de la Cerda y Aragón, duca di Medina Coeli. Durante quel
soggiorno, tra le altre opere, portò a compimento questo lavoro di una
precisione documentale di straordinario valore. Difatti, solo in parte
l’odierna Piazza Plebiscito ricorda il “Largo di Palazzo”. Un primo
rimaneggiamento si ebbe, infatti, nel 1775 quando sorse, su un’area
conventuale, l’Accademia Reale dei battaglioni dei cadetti per volontà di
Ferdinando IV, oggi sede dell’ammiragliato e conosciuto come Palazzo Salerno
dal predicato del principe Leopoldo di Borbone, familiarmente detto “zio
Popò”. Un successivo più incisivo sconvolgimento del Largo si ebbe in
occasione della costruzione dell’attuale tempio di San Francesco di Paola,
iniziata nel 1817 dall’architetto Pietro Bianchi a scioglimento del voto di
Ferdinando I per il recupero del Regno, dopo le turbolenze dell’esilio
legate al periodo napoleonico.
Dopo le quattro immagini introduttive, procederemo con la riproduzione del
quadro (figura 1) e proveremo ad ingrandire i particolari con numerazione
progressiva, per cogliere i momenti e le scene di persone che costituiscono
una testimonianza vivace della coloratissima vita napoletana dell’epoca.
Questo album rappresenta un triplice omaggio: alla Città di Napoli, che
amiamo; alla Comit, la grande Banca che portiamo nel cuore; ai Colleghi,
specie quelli più giovani, affinché non dimentichino mai la nobiltà delle
nostre origini, delle quali tutti andiamo sempre fieri.
Enzo Barone - ottobre 2012
Cliccate sulle immagini sottostanti per ingrandirle osservate attentamente gli ingrandimenti per cogliere momenti della vita napoletana del Seicento |
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Piazza Scala - novembre 2012