cronache di un'estate indimenticabile condita con un pizzico di follia
Abbiamo già ospitato sulle nostre pagine Rosario La Delfa che ci ha fornito
diversi squarci di vita vissuta.
Residente a Brescia ma siciliano d'origine, Rosario racconta alcuni episodi
di vita vissuta nell'isola di Lampedusa, ora meta costante di migranti che
cercano nel nostro paese una vita migliore della grama esistenza nei loro
paesi d'origine.
Rosario ha suddiviso il suo racconto in due parti, che abbiamo cercato di
suddividere nel miglior modo nelle nostre pagine. Lasciamo ora spazio al suo
racconto.
LA LAMPEDUSA DI OGGI
Queste “note” erano già pronte da mesi, solo da completare. D’accordo abbiamo deciso (sempre che possano interessare) di riparlarne . Nel momento più tragico per l’isola e i suoi abitanti, a causa dei tentati sbarchi di quei poveracci finiti spesso nelle tragedie che conosciamo, non me la sono sentita di parlare di vacanze.
L’estate del 2013, e non solo quella, è stata la più dolorosa per la storia dell’isola .
Quelle scene in cui quegli sventurati , soprattutto donne e bambini , si dibattevano e lottavano contro il mare, per la sopravvivenza , implorando aiuto e solidarietà - che mai sono mancati da parte dei lampedusani, dei siciliani e di tutti gl’italiani - resteranno per sempre nei nostri ricordi più tristi.
Quel bellissimo mare, è stato la tomba delle sue vittime.
LA LAMPEDUSA DI IERI
Ciò che sto per raccontare, forse con un poco di euforia, parla di un passato felice - non paragonabile al presente - che tuttavia non possiamo negare sia esistito.
L’isola, tra gli anni fine 80 metà 90, era nota a pochi fortunati turisti ed era considerata una meta ambita e ricercata
Il suo mare, non secondo a nessuno al mondo ( lo dice il WWF), le sue spiagge di sabbia dorata, i suoi scogli di mille colori , le insenature, le grotte, gli anfratti tappezzati di muschio, licheni e alghe; i suoi fondali che sembrano giardini lussureggianti, una fauna ricchissima: molluschi, crostacei, spugne, esseri invertebrati, pesci di tutte le dimensioni che si muovono continuamente, ti danno la certezza dell’ esistenza di un Dio Creatore.
FORTUNATI
Per sei anni la nostra famiglia e pochi amici abbiamo avuto la fortuna di conoscere, apprezzare e ammirare le bellezze dell’isola.
Le vacanze a Lampedusa trascorse dal 1989 al 1995 - sono state le più belle della nostra vita.
Cercherò di riepilogare gli episodi più salienti, le scenette più gustose e i ricordi più belli di quei sei anni in un unico racconto suddiviso in due parti.
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parte prima: i barboni
a) visualizza la prima sezione: doppio turno - antefatto - gli alloggi - si parte - Linosa detta La Nera - Lampedusa La Bianca - i protagonisti - sua maestà "il pesce"
b) visualizza la seconda sezione: lo scoglio "La Delfa" - riposo - finita la festa, si rientra - il gabbiano fenomeno -
parte seconda: i signori
a) visualizza la prima sezione: si parte - primo giorno - bisogna darsi da fare - il mare, "la nostra spiaggia" - Lampedusa o... Piedigrotta - una novità - il pesce - la "crociera" - l'orologio
b) visualizza la seconda sezione: si prosegue - perplessità e sorpresa - finalmente! l'isola dei conigli - perchè isola dei conigli? - la tartaruga "caretta, caretta" - torniamo al nostro racconto - tutti al.... bar - è facile farsi belli - l'8 settembre - Cala Calandra "Mare Morto" - esperienza unica irripetibile - si o no - ritorno -
parte terza: visualizza la galleria di fotografie
NOTA DELL’AUTORE
Questo
lungo, anzi lunghissimo racconto ha preso forma letteraria per l’esclusivo
piacere del suo autore, senza secondi fini. Meno che meno la sua
divulgazione. Ma tant’è.
Chi se lo ritrova fra le mani - per caso o per sua scelta - valuti se valga
la pena di prenderlo in considerazione.
L’esternazione di vicende personali molto particolareggiate può essere più o
meno chiara ma è esattamente quello che l’autore aveva in mente e ha cercato
di dimostrare.
Potrebbe anche sorgere il dubbio che la descrizione minuziosa di cibo e
bevande, la loro preparazione, il consumo e il loro apprezzamento da parte
di tutti rappresentassero la parte più attrattiva della vacanza.
Non è così. Se ho dato questa impressione chiedo scusa.
Forse in parte sono stato influenzato dalla tentazione inconscia di
evidenziare quello che appaga il desiderio dell’uomo “carne”, ma senza
dubbio quello che ha goduto di più è stato lo Spirito.
Quel mare, quelle spiagge, quelle scogliere, quelle acque dove ci siamo
bagnati, quella flora e fauna sottomarina, quel cielo, quel sole, quei
tramonti, quei panorami ci rapivano l’anima e dilatavano i nostri cuori.
Piazza Scala - gennaio 2015