Piazza Scala


 

un ricordo storico di Giacomo Morandi pubblicato un mesetto fa su "Libertà"

 

Nei giorni scorsi alcuni lettori hanno ricordato su queste colonne un incidente aereo avvenuto nel cielo di Piacenza nel corso della II guerra mondiale, invitando chi aveva qualche memoria personale a contribuire al chiarimento di quel fatto del quale si è parlato poco, anche all’epoca in cui è avvenuto. Perfino il quotidiano di Piacenza “La Scure” non ne parlò, trattandosi di un fatto di guerra che riguardava l’alleato tedesco, installato a quel tempo all’aeroporto di San Damiano con un gruppo di bombardieri.

Un lettore ha datato l’incidente al 1944 e, dato che in quell’anno non abitavo più in città essendo sfollato dall’anno prima a Rivergaro con la famiglia, la sua affermazione mi ha indotto ad approfondire un po’ la questione. Ecco quanto ricordo e quanto è poi emerso dalle mie ricerche.

Era la tarda serata del 28 aprile 1943, verso le 22-22,30. Abitavo al numero 32 di via Garibaldi, nel centro città e mi ero appena coricato. Da qualche minuto sentivo il motore di un aereo che girava sulla città a media quota. Non si trattava di un rumore regolare. Ogni due o tre secondi il motore perdeva qualche colpo, come se stesse tossendo. Il rumore si faceva più forte man mano che l’aereo su avvicinava e si abbassava sull’abitato. A un certo punto un forte scoppio squassò la città. Saltai dal letto, mi rivestii in fretta e corsi in strada, dove già diverse persone correvano verso il Largo Battisti. Corsi anch’io verso via Sant’Antonino e via Scalabrini. Quando arrivai all’incrocio di via Torta, nel buio dell’oscuramento, mi si presentò di fronte uno spettacolo terrificante. Rottami che bruciavano, porte e finestre fumanti, un odore nauseabondo di corpi bruciati. Percorsi alcune decine di metri la via e dovetti ritornare sui miei passi anche perché alcuni militari, vigili del fuoco, volontari della Croce Rossa cominciavano a respingere la gente che arrivava da ogni parte.

Quella notte uno dei gruppi aerei della Luftwaffe di stanza a San Damiano se era alzato in volo per un’esercitazione. Si trattava di alcuni bimotori da bombardamento Junkers JU88A4. Uno di questi aerei, pilotato dal Lt Harry Brause, con tre sottufficiali a bordo, entrò in avaria, poco dopo il decollo, sul cielo di Piacenza e il pilota perse il controllo dell’aereo proprio sulla verticale della città e precipitò fra le case. Tutti i quattro membri dell’equipaggio morirono, insieme a venti piacentini, oltre a cinque suore del convento delle Carmelitane Scalze sullo Stradone Farnese, demolito dal primo impatto dell’aereo che poi, perdendo i motori, proseguì la sua corsa rovinosa per via Torta, fino alla chiesa di San Paolo. Numerosi furono i feriti.

Nella stessa notte altri due aerei dello stesso gruppo in volo di addestramento fra Piacenza e Milano ebbero incidenti nei quali persero la vita altri quattro militari tedeschi

Pare che successive indagini della stessa Luftwaffe abbiano appurato che si trattò di sabotaggio da parte di affiliati ai Servizi angloamericani. Nell’aeroporto di San Damiano, infatti, oltre ai militari tedeschi, lavorava anche personale civile in parte dipendente della Junkers. Fu trovata una sostanza, nell’olio motore degli aerei, che dopo un certo tempo in volo, causava gravi malfunzionamenti nei motori stessi.

                                                                                 

Giacomo Morandi

 

 

 

 

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Piazza Scala - agosto 2012