Ancora sulla liquidazione del Fondocomit: un'istanza di Emilio Rosso, pensionato 98/99

 

 

Abbiamo ricevuto dall'amico Francesco Basilico(che ce ne ha richiesto la pubblicazione) la sottostante l'istanza di Emilio Rosso che Piazza Scala non può evidentemente giudicare nel merito anche se i toni forti

non giovano ad una soluzione "pacifica" della vertenza . L'atto fa giustizia ai pensionati 98-99, bellamente "ignorati" dalle OO.SS., anche se che l'eventuale (ma improbabile) applicazione dell'art. 27 sanerebbe la situazione.
Per quanto ovvio, Piazza Scala sarebbe ben felice di pubblicare una nota di commento dei liquidatori chiamati in causa al fine di poter enucleare entrambe le posizioni: chiaramente non siamo disponibili ad ospitare una serie di dichiarazioni e controdichiarazioni.

 

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Fagagna, 18 luglio 2013

Spettabile
Collegio dei Liquidatori del
Fondo Pensioni per il Personale della
Banca Commerciale Italiana in liquidazione
Via Brera,10 - 20121 Milano


e p.c.

Al Presidente del Tribunale di Milano
Dott.ssa Livia Pomodoro
(ex art. 12 disp. att. cod. civ.)
Via C. Freguglia, 1 - 20122 Milano

Spettabile
Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione
COVIP
Via in Arcione, 71 - 00187 Roma

 


ISTANZA


per la rettifica del credito comunicato ai sensi dell’art. 207 Legge Fallimentare
ROSSO EMILIO, residente a Fagagna (UD), Via Torbere 30, C.F. RSSMLE45A04D461W,
iscritto al Fondo dal 3 gennaio 1972, Pensionato dall’ 1 aprile 1998
,


Mi riferisco al Comunicato del 28 maggio 2013 presente nel Vostro sito web con il titolo

“Fase Amministrativa per la redazione dello “Stato Passivo”
e alla Vostra raccomandata del 21 giugno 2013, pervenutami l’8 luglio 2013, con la quale mi avete precisato

che ai fini dello Stato Passivo risulta a mio favore una posizione

per l’importo “Totale” di Euro xx.xxx,xx
(comprensivo degli importi già erogati per Euro xx.xxx,xx e da erogare per Euro xxx,xx).


Da tale Vostra comunicazione si evince che avete violato ancora una volta una vigente e precisa norma dello Statuto (art. 27), finalizzata a risarcire le categorie, cui il sottoscritto appartiene, che avevano subito
pesanti decurtazioni per il risanamento del Fondo. Eppure sapevate che il Piano di Riparto del 2009 aveva
provocato ben 25 ricorsi per circa 1.250 ricorrenti, ricorsi che purtroppo sono stati dichiarati "improcedibili", stante la nullita' di detto Piano in tutti i gradi di giudizio.
Debbo inoltre rilevare che l’importo comunicatomi è fermo alla situazione del Fondo al 31 dicembre 2007, successivamente aggiornato soltanto per l’imputazione pro-quota dell’accantonamento (100 milioni di euro) per il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate di Rho.
Ora, poiché il citato art. 207 Legge Fallimentare prescrive che la comunicazione a ciascun creditore deve
riguardare “le somme risultanti a credito di ciascuno secondo le scritture contabili e i documenti
dell’impresa” è evidente che la Vostra comunicazione, che non tiene conto dei risultati dei Bilanci 2008-
2009-2010-2011-2012, è da ritenersi illegittima.
E’ per questo motivo che la presente è inviata anche all’Organo di Sorveglianza, il Presidente del Tribunale
di Milano e all’Organo di Vigilanza, la COVIP di Roma.


Ciò premesso,
con la presente chiedo la rettifica della posizione come sopra comunicatami
da € xx.xxx,xx
a €. xxx.xxx,xx
oltre a redditi non ripartiti, interessi legali e rivalutazione monetaria.
La differenza, pari a complessivi €. xx.xxx,xx, è richiesta per i seguenti inoppugnabili motivi:

a) per Euro x.xxx,xx, quale storno dell’importo pro-quota derivante dall’accantonamento di 100 milioni di Euro, relativo al contenzioso con l’Agenzia delle Entrate di Rho (è pari alla differenza tra il “Totale” della posizione al 24.02.2009 e il “Totale” del credito comunicato a pag. 2 della citata raccomandata).
Non posso infatti accettare l’imputazione pro-quota dell’accantonamento di cui sopra, in quanto la notificazione della liquidazione dell’imposta è conseguente al fatto che, come rileva l’Agenzia stessa:
“il Fondo Pensioni Comit intendeva vendere al gruppo immobiliare Beni Stabili SpA il proprio patrimonio immobiliare e anzichè effettuare la cessione diretta degli immobili stessi attraverso un atto di compravendita, ha proceduto secondo le modalità sopra esposte (conferimento, ndr), integrando una vera e propria ipotesi di elusione nell’imposizione indiretta relativamente al comparto delle imposte di registro, ipotecarie e catastale.”.
E’ del tutto evidente che le arbitrarie scelte operative di cui sopra debbono ricadere, a prescindere da
consulenze o meno, sulla piena responsabilità degli Amministratori e i potenziali pesanti effetti
economici di tali scelte non possono essere fatti pagare, puramente e semplicemente agli incolpevoli e
inconsapevoli Partecipanti del Fondo.

b) per Euro xx.xxx,xx, dal riconoscimento dei “diritti quesiti” e nel contempo dall’applicazione dell’art. 27 dello Statuto, che prevede l’utilizzo delle plusvalenze immobiliari per il risarcimento del sacrificio sopportato (- 25,7% dall’1 gennaio 1998 sulle spettanze previdenziali) dai Pensionati 98/99, e quindi anche dal sottoscritto, per il risanamento del Fondo (v. prospetto allegato).
Infatti tale norma statutaria, tuttora vigente, è stata da Voi sistematicamente elusa:
· sia attraverso una contabilità (dal 2000 al 2004) che artatamente impediva l’emergere di plusvalenze
da cessione immobili, o addirittura trasferendo la plusvalenza di 525 mln di Euro, realizzata nel 2006,
all’esercizio 2005 come rivalutazione, e ciò senza alcuna necessità ma con gravissime conseguenze in
tema di ripartizione;
· sia attraverso l’affermazione di princìpi (“l’art. 27 è applicabile solo in sede di gestione ordinaria del
Fondo”, “l’art. 27 non è applicabile nella fase della liquidazione estintiva del Fondo”, “l’art. 27 è
assolutamente estraneo al meccanismo ripartitorio coerente con il criterio generale di parità di
trattamento”) privi di qualsiasi fondamento giuridico.


A supporto di tutte le motivazioni da me sinteticamente addotte a giustificazione del maggior credito
richiesto, faccio riferimento al “Reclamo” in data 6 settembre 2012 e all’”Esposto” in data 20 novembre
2012, da me predisposti nel rispetto della procedura deliberata dalla COVIP e trasmessi rispettivamente a
Voi e ai due Organi di controllo in indirizzo.
Con l’occasione Vi comunico di seguito il mio indirizzo di posta elettronica certificata al quale potete
trasmettere le Vostre comunicazioni

Distinti saluti.
Emilio Rosso
 

 

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