Siamo particolarmente lieti di offrire ai
nostri lettori alcuni inserti (scritti ed immagini) contenuti in
ul volumetto dedicato ad una "personale" di Ferdinando Pagani
(collega ex Comit), apprezzato artista di Busto Arsizio, sul
tema della "Via Crucis". Sottolineiamo l'originalità che ha caratterizzato Ferdinando nell'esporre le sue opere all'interno dell'antico Battistero (XI secolo) del complesso religioso di Arsago Seprio: ogni tela è contraddistinta da una citazione dei quattro Evangelisti (potete prenderne visione cliccando sulle immagini sottostanti e visualizzando le didascalie. Piazza Scala
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Da ISAIA, 53,3-6 NOTA INTRODUTTIVA Ferdinando Pagani E’ da diversi anni che desideravo affrontare, come pittore, il tema della Via Crucis. Ma in quanto tema ampiamente trattato da innumerevoli artisti, oltre al fatto della peculiare natura della figura del soggetto, ogni volta che riflettevo su questo lavoro mi sembrava estremamente impegnativo e quindi preferivo rimandarne l’inizio a tempi più maturi. Dopo due importanti mostre - nella prima presi spunto da alcune sinfonie e da alcuni brani del “Requiem” di Mozart, nella seconda, monocromatica, da alcune riflessioni sulla ricerca dell’essenzialità - ai primi mesi del 2008, ritenni che era forse giunto il momento di osare ed affrontare il tema della Via Crucis. Fu, pertanto, imprescindibile leggere i vangeli prima di iniziare a dipingere. La Passione narrata dai quattro apostoli mi entusiasmò immediatamente e quindi scartai l’idea di una classica Via Crucis. L’aspetto che più mi aveva appassionato nelle letture evangeliche era la misterica compresenza in Gesù sia dell’uomo che del Figlio di Dio. Questa situazione cosi fluida, inafferrabile, direi quasi ambigua, mi aveva affascinato e stimolato ad un maggiore approfondimento. Il tema del mio lavoro, con il passar del tempo, delle letture e dei colloqui con amici religiosi e non, si stava sempre più delineando. Alla fine mi fu chiaro che ciò che volevo “raccontare” con i miei quadri era proprio quell’inestricabile compresenza sopra accennata di umanità e di divinità, questa a volte quasi celata e a volte il esplicitamente dichiarata, come pure quelle parole così forti e nello stesso tempo così pregne di significato. Il lavoro, tra studi, ricerche e pittura, si è snodato nell’arco di circa 17 mesi e si è concluso nell’agosto 2008 con la realizzazione di 17 tele. Poi fu quasi altrettanto impegnativa e lunga la ricerca del luogo più appropriato dove esporre. L’idea di una mostra negli spazi di un battistero medioevale alla fine, dopo aver visto non poche pievi e badie, mi parve la più appropriata. Appropriata anche per la correlazione tra la valenza significativa del luogo ed il tema dei miei quadri. Fu così che scelsi il Battistero di San Giovanni di Arsago Seprio. La sua essenzialità architettonica, esaltata dalla pietra grigia, offre un impatto visivo potente e bene accompagna l’essenzialità dei dipinti. |
Da ISAIA, 53,3-6 LA PASSIONE ATTRAVERSO IL COLORE Lorella Giudici Ferdinando Pagani rivive i temi biblici (in questo caso le vicende della Passione) attraverso il colore, che si fa ombra impalpabile o muro impenetrabile, nebbia inconsistente o lampo di luce, spazio scuro e profondo o aria tersa e leggera. Le superfici vibrano sotto i tocchi variegati e cangianti di un pennello che cerca le trasparenze, le velature, i viraggi sapienti e docili, ma anche i contrasti sofferti, gli affanni più nascosti, le verità segrete. La sua pittura nasce prima da dentro, dall’anima e dalla mente, dalla memoria e dal ricordo, poi si fa simbolo, si concilia col tutto e, infine, non smette di essere racconto, narrazione di un’esperienza che è quasi un cammino iniziatico, un’espiazione faticosa e, proprio per questo, ricca di emotività. A guardarle, queste superfici tradiscono la frequentazione della pittura di Rothko, ricordano le ultime pitture di Ortelli o le iridate superfici di Olivieri, ma soprattutto avvolgono in uno spazio infinito e senza tempo, circondano di sussurri e rendono partecipi tutti coloro che vi si addentrano di importanti rivelazioni. E’ vero che queste pitture sono nate dalle parole della Bibbia, ma è altrettanto certo che davanti all’abbaglio di quelle lame gialle (che fendono lo spazio come raggi di sole), tra quei verdi cangianti (che vanno dal tono dell’erba tenera a quello del muschio più folto), a quei rossi che virano all’arancio, vengono anche in mente le belle parole di Orfeo: “Rifugiati nel fondo di te stesso per elevarti al Principio delle cose [...] consuma il tuo corpo col fuoco della tua mente, liberati dalla materia come la fiamma si libera dal legno che essa divora. E il tuo spirito salirà al puro spazio delle Cause eterne”.
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Da ISAIA, 53,3-6
FERDINANDO PAGANI
Biografia
Ferdinando Pagani nasce a Milano nel ‘59 dove, dopo gli studi commerciali,
intraprende la carriera amministrativa. Frequenta fin da giovane lo studio
del pittore Rodolfo Savi, amico di famiglia. Successivamente nel ’61 e ‘62 i
corsi della “Scuola Superiore d’Arte”del Castello Sforzesco di Milano.
Nel 1969 un suo acquerello viene “segnalato” in un concorso di pittura
indetto dal Dopolavoro del Comune di Milano. Per motivi di lavoro lascia
Milano e si trasferisce prima a Trento per 4 anni poi a Perugia, ad
Avellino, ed infine arriva nel 1985 a Busto Arsizio.
Dal 1974 sino al 1987 espone annualmente presso i Circoli per il Personale
di Milano e quello di Perugia.
1992/3/4 sono gli anni in cui si propone con mostre personali presso la Sala
delFArte del Santuario di Santa Maria di Piazza di Busto Arsizio, sala in
cui ritornerà anche nel 2001.
Dal1967al1995è l’illustratore del “Notiziario” bimestrale della Banca
Commerciale Italiana. Dalla prima metà degli anni 90 riprende lo studio di
materie artistiche frequentando la “Scuola Libera Serale di nudo presso
l’Accademia di Belle Arti di Milano ed i corsi di incisione del prof.
Fraternali presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nel marzo 2003 si
diploma in Pittura, presso la già citata Accademia delle Belle Arti di
Milano e nello stesso anno presso la Sala “Fratello Sole” di Busto Arsizio
tiene una mostra antologica degli ultimi anni dal titolo “Suggestioni
dell’immaginario ”.
Vice Presidente, oltre che docente di acquarello, del Centro Artecultura
Bustese (CAB), cura nel 2003, per i XXVanni di attività del Centro,
un’importante mostra collettiva, con relativo catalogo, presso Palazzo
Marliani-Cicogna di Busto Arsizio.
Il2005 è un anno di intensa attività espositiva in quanto nel febbraio 2005,
su invito dell’Assessorato alla Cultura di Busto Arsizio, ha tenuto pesso
Palazzo Marliani-Cicogna una conferenza — “L’eterno principiante, un artista
si racconta” — sul suo percorso artistico integrata sia da videoproiezioni
sia dalla esposizione di alcune delle sue ultime opere. Maggio stesso anno,
invitato dall’Assessorato della Cultura di Castellanza, espone presso Villa
Pomini una serie di opere sotto il titolo “tra Segno e Colore”, mentre in
luglio è invitato a partecipare a Siracusa ad una collettiva nazionale sul
tema “Periplo blu, mare, oltremare, profondo”.
2006, anniversario della nascita di Mozart, presso la Galleria Boragno di
Busto Arsizio apre una mostra dal titolo “Musica, pittura, musica” in cui i
dipinti sono ispirati da alcune sinfonie e dal “Requiem” del compositore
viennese. Insiste nella ricerca pittorica e nella riflessione
sull’essenziale. Da questo nasce nel2007la mostra “Linguaggi intimi” — opere
monocromatiche basate sul giallo — presso la Galleria “Spazio Zero”di
Gallarate.
Membro della Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese partecipa
alle collettive migranti dal titolo “Arte e collezionismo” e nel 2008 alla
mostra “La ragione dell’utopia” presso la G.A.M. di Gallarate in occasione
dell’anniversario trentennale dell’associazione. Lamico gallerista Foglia lo
invita, nel2009, ad esporre le proprie opere nella sua galleria “Cascina
dell’Arte” a Busto Arsizio.
Nello stesso anno non manca alla collettiva “Immagini e desideri” proposta
dal Centro Artecultura Bustese di cui è attualmente Vicepresidente ed
insegnante di acquerello.
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