Indagine
 
 

Quando Amadeo si accorse di essere impiegato di Banca erano già passati quattordici anni.
Aveva una rara capacità di porre il timbro di negoziazione sulle cambiali che venivano inviate alla Sede Centrale per lo sconto e per il decentramento alle Filiali interessate all’incasso. Al momento buono aveva anche diretto l’Ufficio con piena capa¬cità, ma non disdegnava ora questo semplice servizio perchè esso faceva parte del ‘lavoro d’ufficio’.
Poteva affermare di essere un fedele, perchè le sue assenze erano motivate solo da ragioni gravi e di tanto in tanto conce¬deva all’istituto con tolleranza e benevolenza una o mezza ora straordinaria, non retribuita.
Ora però, quasi svegliandosi dopo quasi tre lustri di tran tran, leggendo i fatidici foglietti con cui la superiore autorità lo aveva qualificato « ottimo », si stava chiedendo la ragione per la quale Anseimo e Aristide con pari anzianità, erano Capuffici, per la quale Andrea era funzionario, sia pure senza firma ma con le sedici mensilità e, per quanto si diceva, con il sottobanco aggiuntivo, e per la quale infine Angelo ed Augusto, novellini di Banca al suo confronto, erano già Capi sezione. E perchè lui, di grazia, era ancora un semplicissimo impie-gato?
Indagò! !
Primo: nella sua vita di integerrimo dipendente. Vi scorse soltanto un grande spirito di adattamento, una notevole pigrizia ad avanzare pretese o richieste, una timidezza congenita verso gli inafferrabili superiori.
Strano, pensava, e constatava anche, che tutte le volte che aveva azzardato ad iniziare un discorso o fare un commento in proposito i suoi più alti Duci avessero altro da fare e subito in quello stesso momento.
Si scusavano gentilmente con lui, avrebbero ripreso l’argo-mento in altra occasione, prossima senz’altro, non dubitasse...
Tutto questo era lusinghiero: poteva stimare di godere il favore e la comprensione delle alte sfere, alte relativamente all’altezza della Filiale (ma dalle quali quasi sempre parte ogni decisione) poteva stimare di godere della loro attenzione, del loro interessamento, del loro plauso, della loro considerazione perchè arrivavano quasi a riconoscere la sua insostituibilità in quell’incarico, omaggio non indifferente che avrebbe dovuto sollecitare il suo orgoglio e la sua vanagloria. Le solleticava infatti e lo facevano star buono ma era un pane azimo, e non di solo pane vive l’uomo...
Qui si fermava la sua indagine introspettiva: l’animo era forse tranquillamente predisposto alla mediocrità perenne, ma non la moglie che... in fondo aveva ragione e non tanto per avere un pò di soldi in più quanto per poter dire alle amiche sempre in ascesa che suo marito era, diciamo, un dirigente e non più un semplice travèt.
Nulla comunque turbava la sua introspezione e pertanto po  teva indagare anche all’esterno.
Dunque per secondo guardò nella vita degli altri, cioè dei colleghi vicini e lontani, di quelli che avevano lavorato con lui o presso di lui, cui aveva spesso insegnato il servizio, o anche semplicemente ai colleghi che in tre lustri aveva avuto numerosi.
Non c’era nulla di particolare che poteva giustificare gli avanzamenti che essi avevano avuto, non diplomi, non lauree, non capacità di affermazione evidenti o palesi, non la attrattiva di una fisica beltà... anzi.
A dire il vero c’era da meravigliarsi assai che qualcuno avesse l’attuale incarico che, si vedeva, non sapeva assolutamente assolvere.

Però, a conti fatti, c’era un fattore comune, o meglio un Comune, comune a tutti.
Fu una scoperta non troppo casuale perchè già da anni se ne sussurrava, ma a cui non aveva dato un gran peso. Però era vero: Andrea era nato a Petralia Sottana, Anseimo e Aristide avevano le mogli di Petralia Sottana, Angelo e Augusto avevano le fidanzate di Petralia Sottana, Salvatore aveva lo zio di Petralia Sottana. Il Vice Direttore addetto al personale era di Petralia Sottana.
 

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STORIELLA VERACE
Un giovane diplomato era stato assunto da un Istituto di Credito che l’aveva posto al lavoro di sportello. Dopo pochi mesi però aveva dato le dimissioni e si era iscritto ad un corso per divenire ufficiale di Polizia, adducendo il motivo che gli era difficile trattare coi clienti.
« Ma non devi ancora trattare col pubblico anche nel tuo nuovo impiego? » gli domandò un amico.
« Si — gli rispose il ragioniere — ma questi miei nuovi clienti non hanno sempre ragione... »


 

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Piazza Scala - giugno 2013