Su richiesta dei Colleghi Mario Auterio ed Emilio Rosso pubblichiamo un loro ennesimo scritto sulle vicende del Fondocomit (ci siamo peraltro permessi di depurarlo di alcune "ruvidezze" che non ne alterano il senso).
Come già più volte precisato, Piazza Scala generalmente si astiene da commenti, preferendo mantenere la sua neutralità in questa guerra tra poveri.
In questa occasione non possiamo tuttavia astenerci dal precisare che il gioco al massacro continua: infetti  questo scritto, anche se puntuale in ogni sua parte, nulla aggiunge a quanto già noto sulle vicende del Fondocomit: è utile soltanto ad alimentare le fratture e le tensioni già esistenti (e lo diciamo con grande amarezza) fra i colleghi (attivi, zainettati, pensionati) della Banca Commerciale Italiana.
Aggiungiamo soltanto che, a nostro giudizio, in particolare i pensionati 98/99 hanno realmente più motivi di doglianza  in quanto penalizzati due volte.
Piazza Scala  - 12 aprile 2014
 

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10 aprile 2014

Una inevitabile considerazione di due Pensionati 98/99

sul comunicato dell’U.N.P. del 10/03/2014:

 

“a tutti i pensionati partecipanti al fondo pensioni comit”
 

L’esordio:

Con il comunicato n. 4/2013 del dicembre scorso il Consiglio Direttivo dell’Unione Pensionati aveva informato i suoi associati che al momento opportuno avrebbe assunto per la difesa degli interessi di tutti i pensionati un Legale del Foro di Milano, specificamente esperto nella materia.”

Ora, se è vero che siamo tutti Pensionati orgogliosi della nostra COMIT, è anche vero che le strade dei Pensionati ante 98 e dei Pensionati 98/99  si sono divaricate da quando (1/1/98-1/01/2000) i  Pensionati 98/99 (più gli Attivi e le pensioni di riversibilità)  subirono un taglio  delle prestazioni previdenziali  del Fondo Pensioni Comit pari al 25,7% (in media il 45% per gli Attivi e il 20% per le “reversibilità”), mentre i Pensionati ante 98 continuarono a beneficiare del loro 100%, senza così contribuire al risanamento del Fondo stesso.

Le medesime posizioni sono poi divenute inevitabilmente  antitetiche  quando i previsti e prescritti risarcimenti a favore delle categorie sacrificate hanno trovato la sorprendente opposizione da parte dei Pensionati ante 98, i quali né subirono, né hanno subìto e né subiranno  alcuna sottrazione alle loro spettanze (al 100%).

Ma è qui che si manifesta una inattesa e sconcertante presa di posizione da parte degli Amministratori del Fondo. Questi, che avrebbero dovuto essere al di sopra delle parti, quali “public servant”  e quindi  diligenti osservanti delle norme statutarie e di legge, assunsero invece (omissis)una posizione di netto contrasto alle legittime aspettative dei Partecipanti  colpiti dai pesanti tagli. In sostanza si creò un “patto di ferro” tra il Fondo e i Pensionati ante 98, che si presta  a tutte le meno nobili valutazioni.

Allo stato attuale, la situazione è rimasta esattamente la stessa, salvo  una novità altrettanto sconcertante : i Pensionati ante 98, beneficiari sempre al 100%  di tutte le erogazioni frattanto effettuate dal Fondo, hanno preso l’iniziativa preannunciata nella premessa del comunicato, e cioè di farsi assistere e   difendere – con interventi ad “adiuvandum”, riteniamo - da un Legale nei confronti degli opponenti (“in massima parte ex iscritti”, che pur esercitano un loro legittimo diritto) allo Stato Passivo depositato dai Liquidatori il 7/11/2013 presso il Tribunale di Milano.

Quali gli interessi da difendere, se non – a nostro parere – un (omissis) arricchimento ?

Per fortuna che il nome della Comit è impresso sul palazzo di Piazza della Scala !

 

10 aprile 2014 - Mario Auterio e Emilio Rosso
 

 

 

 

 

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