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10 aprile 2014
Una inevitabile considerazione di due Pensionati 98/99
sul comunicato dell’U.N.P. del 10/03/2014:
L’esordio:
“Con il comunicato n. 4/2013 del dicembre scorso il Consiglio Direttivo dell’Unione Pensionati aveva informato i suoi associati che al momento opportuno avrebbe assunto per la difesa degli interessi di tutti i pensionati un Legale del Foro di Milano, specificamente esperto nella materia.”
Ora, se è vero che siamo tutti Pensionati orgogliosi della nostra COMIT, è anche vero che le strade dei Pensionati ante 98 e dei Pensionati 98/99 si sono divaricate da quando (1/1/98-1/01/2000) i Pensionati 98/99 (più gli Attivi e le pensioni di riversibilità) subirono un taglio delle prestazioni previdenziali del Fondo Pensioni Comit pari al 25,7% (in media il 45% per gli Attivi e il 20% per le “reversibilità”), mentre i Pensionati ante 98 continuarono a beneficiare del loro 100%, senza così contribuire al risanamento del Fondo stesso.
Le medesime posizioni sono poi divenute inevitabilmente antitetiche quando i previsti e prescritti risarcimenti a favore delle categorie sacrificate hanno trovato la sorprendente opposizione da parte dei Pensionati ante 98, i quali né subirono, né hanno subìto e né subiranno alcuna sottrazione alle loro spettanze (al 100%).
Ma è qui che si manifesta una inattesa e sconcertante presa di posizione da parte degli Amministratori del Fondo. Questi, che avrebbero dovuto essere al di sopra delle parti, quali “public servant” e quindi diligenti osservanti delle norme statutarie e di legge, assunsero invece (omissis)una posizione di netto contrasto alle legittime aspettative dei Partecipanti colpiti dai pesanti tagli. In sostanza si creò un “patto di ferro” tra il Fondo e i Pensionati ante 98, che si presta a tutte le meno nobili valutazioni.
Allo stato attuale, la situazione è rimasta esattamente la stessa, salvo una novità altrettanto sconcertante : i Pensionati ante 98, beneficiari sempre al 100% di tutte le erogazioni frattanto effettuate dal Fondo, hanno preso l’iniziativa preannunciata nella premessa del comunicato, e cioè di farsi assistere e difendere – con interventi ad “adiuvandum”, riteniamo - da un Legale nei confronti degli opponenti (“in massima parte ex iscritti”, che pur esercitano un loro legittimo diritto) allo Stato Passivo depositato dai Liquidatori il 7/11/2013 presso il Tribunale di Milano.
Quali gli interessi da difendere, se non – a nostro parere – un (omissis) arricchimento ?
Per fortuna che il nome della Comit è impresso sul palazzo di Piazza della Scala !
10 aprile 2014 - Mario Auterio e Emilio Rosso
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