N.B: Piazza Scala pubblica tutti i
messaggi che le pervengono dai suoi lettori, indipendentemente dal loro
contenuto, favorevole o sfavorevole nei propri confronti o di altre persone: se
chi ci sta attaccando (e sapete qussi tutti chi è....) con tanto astio vuole
scriverci per denigrarci ancora a
casa nostra saremo lieti di pubblicare senza commenti le sue osservazioni
lasciando ai nostri lettori le ovvie deduzioni. Questa è per noi il significato
della parola democrazia: non vogliamo nasconderci dietro le parole "riservato" o
"da non comunicare a terzi" ma esporre le nostre opinioni con trasparenza a
tutti quanti. A nostro insindacabile giudizio ci riserviamo tuttavia di rifiutare la pubblicazione di messaggi
che contengano espressioni sfacciate di fanatismo, razzismo, odio o irriverenza, nonchè quelle chiaramente false, faziose o comunque ineducate nei
nostri confronti o nei confronti di terzi.
01 gennaio 2012
I commenti dei nostri lettori:
- 17 dicembre 2011 - da E.P.: Anche se gli "altri
di Roma"(scherzosamente, ma non troppo!) non erano presenti per un
contradditorio (che non mi interessa più di tanto) chiudere l'Ufficio di Milano
è assurdo viste tutte le motivazioni (vicinanza ai centri decisionali, dei
colleghi che si impegnano tanto e con competenza.. etc.). Mi vanno bene i nomi
proposti e speriamo che ci vengano idee su come sbloccare la situazione. Ai
nipoti lasciamo già abbastanza!
- 17 dicembre 2011 - da D.P.: E' stata una buona riunione completa esauriente
per gli argomenti trattati. I colleghi intervenuti e quelli che non hanno
potuto, ma che hanno contattato, hanno avuto modo di apprezzarla.
Per quanto riguarda le sorti dell'Anpec a me sembra che il "Presidente" non si
renda conto di aver portato gli associati ad una scelta spiacevole ma
necessaria. Facciamo pure quest'ultimo tentativo ma ritengo sia più saggio
creare un nuovo organismo e lasciare al suo destino il "vecchio".
- 17 dicembre 2011 - da C.S.: Un sentito grazie
alle persone dell'Associazione che coordinano le attività milanesi.
Un'Associazione vive di pluralismo e di dialettica. Togliere questi elementi
vuol dire togliere ossigeno ad un essere vivente. Buone Feste a tutti.
- 17 dicembre 2011 - da R.C. Ma non se parla
proprio!!!!!!!!!!!!!!!
- 17 dicembre 2011 - da L.D.: mi sembra importante che "piazza Scala" si
colleghi con Anpecomit e con le problematiche che Masia and Co. hanno portato
avanti fin qui in modo encomiabile. Sarebbe un peccato se si venisse a creare
uno "stacco" fra Roma e Milano, l'associazione non sarebbe più la stessa e forse
neppure i risultati: esempio due tavoli sul fronte del Fondo Pensioni?
Volentieri raccolgo l'invito per i sei candidati, ma mi chiedo se non sia
opportuno mantenere anche Masia nel Consiglio, magari non più nel ruolo attuale,
per ovvie ragioni di democratica alternanza. Quanto all'Avvocato per le azioni
legali, io continuo ovviamente con l'Avv. Iacoviello.
Piazza Scala risponde: L'idea ci piace! Devi però convincere Masia (cfr.
l'esclusione di tre soci e l'allucinante comunicato n. 16 nel quale sconfessa il
suo vice presidente e il presidente del collegio sindacale dell'associazione e
definisce Piazza Scala "distante e distinta" senza tener conto che il 90% dei
fondatori è costituito da soci Anpecomit) a fare un passo indietro e a convivere
con Basilico, Marini, Costantino, Cozzi, Minotti e Vanin.
- 18 dicembre 2011 - da S.D.: A proposito delle
elezioni per il Consiglio direttivo e in particolare delle candidature, noi
prevediamo che l'iscritto/elettore possa aggiungere sulla scheda nominativi non
inclusi nella lista presentata dagli Organi del Sodalizio. Mi pare che in questo
la Terronia, alla quale mi onoro di appartenere soprattutto per cultura, sia più
avanzata della Polentonia. Grazie per l'inserimento e complimenti sempre per i
curati pezzi del tuo sito.
Piazza Scala risponde: Ottima iniziativa! Tuttavia più che di Polentonia
dovresti parlare di Roma.....
- 18 dicembre 2011 - da G.P.: A mio avviso
questa riunione non è stata un semplice incontro tra colleghi pensionati per un
aggiornamento. Si è trattato di una prima palese ed ufficiale mossa per cercare
un'alternativa alla attuale gestione della Associazione Anpecomit. Questo a mio
avviso NON è assolutamente corretto ed accettabile. Io ho assoluto rispetto
dell’Anpecomit, del suo Presidente e di tutto il Direttivo in quanto
appartenenti all’Associazione che mi ha sempre ottimamente supportato in questi
anni di conflitti. Se qualcuno vuole creare una alternativa lo faccia pure, dia
le dimissioni ed agisca di conseguenza ma al di fuori dell’Anpecomit. E’ vero io
sono amico del Presidente – come del resto molti di noi – ma le mie parole non
sono dettate solo da amicizia ma anche da un più importante valore che è quello
della lealtà e correttezza in tutti i rapporti interpersonali. Questo è il mio
pensiero al riguardo e vorrei che fosse divulgato a tutti i colleghi. Per
concludere, auspico che ognuno faccia un serio esame per vedere quali sono i
VERI motivi che hanno portato a questa situazione. Sarebbe veramente un peccato
distruggere tutto quello sin qui fatto con l'aiuto di TUTTI in questi anni: c'è
ancora bisogno di tutti nell'Anpecomit.
- 20 dicembre 2011 - A.S.: La riunione è stata molto interessante e la chiusura
dell'ufficio di Milano non deve essere fatta perchè è un punto di riferimento e
di incontro per tutti i colleghi del Nord. Costantino, Minotti, Basilico,
Marini, Vanin ed altri sono sempre disponibili e attenti alle esigenze di ognuno
di noi. Quanto alle elezioni mi vanno bene i candidati proposti nel corso della
riunione.
- 21 dicembre 2011 - da L.F.: Due punti:
1) non sono d'accordo con la soppressine dell'ufficio Anpecomit di Milano, se
mai si può anche pagare più dei 20 euro annuali;
2) non ricevo mai le email di Masia, di Izeta nè di altri. Potete per favore
verificare che il mio indirizzo email sia inserito nel vostro elenco dei
destinatari? Grazie e buon Natale.
- 22 dicembre 2011 - da M.M.: Egregi Signori, contrario alla soppressione dell'
ufficio di Milano: resistete. Auguri di buon Natale e buon anno nuovo a tutti.
- 23 dicembre 2011 - da B.R.: NO alla chiusura dell'Ufficio ANPECOMIT
- 01 gennaio 2012 - da A.D.: Dico, fra lo sconcerto ed una sensazione di presa
in giro, di sapore comico-masochistica quasi esasperante con riferimento al suo
machiavellico andazzo, che gli ultimi (?) respiri del fondo Pensione Comit si
stanno trasformando, per opera dei liquidatori, in un “match” che si presenta
aprioristicamente come assoluto vincitore rispetto a noi poveri attempati
creditori che stiamo per diventare… ”de cuius”: ormai infatti se ne parla da
alcuni lustri facendoci ricordare la canzone della brava Mina ed Alberto Lupo
“…parole…parole…parole”, tant’è che, se dovessimo mettere insieme tutti i
comunicati del nostro precisissimo, Antonio Masia, talvolta persin... troppo
preciso a causa della lunghezza dei suoi comunicati, ne verrebbe fuori un libro
di considerevole peso e volume.
Ovviamente non voglio polemizzare proprio l’ultimo giorno dell’anno, ma mi par
di poter dire a voce alta che, se le nostre controparti, non pongono mente al
fatto sulla necessità di far presto dato che hanno a che fare con persone vicine
agli 80, detto Fondo finirà per esaurirsi “motu proprio”. D’accordo, la
giustizia ha tempi biblici e può pertanto competere e vincere tranquillamente
con gli anni che ci rimangono. Ma dovrebbe esistere anche un minimo di …. da
parte di coloro che stanno gestendo questa comica, di cui siamo tutti stanchi ed
un tantino …maliziosi sul perché dei tempi così lunghi del contenzioso. Io amo
parlar schietto e chiaro. Come ho sempre fatto in vita mia ! E non me ne abbiamo
gli interlocutori a cui vanno comunque il mio rispetto e gli auguri per il 2012,
ed anche le mie scuse per il caso io non abbia capito qualcosa.
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01 gennaio 2012 - da S.D.: Bisognerebbe subito precisare che il dibattito
critico all’interno di una libera associazione è un momento di confronto
costruttivo e non di lacerazione. Un’assemblea straordinaria in merito è uno
strumento per ritardare le elezioni indette di cui non si fa cenno sulla data….
Ricordarsi che tutto è iniziato su una iniziativa unilaterale tendente ad
escludere alcuni soci che intendevano liberamente candidarsi. Invece di
mantenere il comunicato riservato da non “diffondersi” sarebbe più opportuno
avviare un chiaro dibattito aperto a tutti in modo che ognuno possa esprimere il
proprio pensiero. Il vero confronto così non c’è. Anzi è un modo di aggirarlo.
Questo è il mio punto di vista che più chiaramente essere liberamente portato a
conoscenza di tutti.
-
01 gennaio 2012 - da da S.M.: Ho ricevuto un comunicato da Anpecomit e sono
dispiaciuto delle polemiche che pare ci siano con "Piazza Scala". Chiaritevi e
fate fronte unico nell'interesse dei tanto bistrattati pensionati (vedi fondo
sanitario). Ne abbiamo bisogno.
Nota di Piazza Scala: noi non avremmo alcuna difficoltà a colloquiare con l'Anpecomit
che non consideriamo "distinta e distante" ma sorella (il 90% dei nostri
Fondatori sono o erano infatti soci Anpecomit): purtroppo siamo vittime di
attacchi astiosi da parte di una persona (e non dell'associazione) che è invece
"distinta e distante" da noi (ma non solo....: tanti altri ottimi colleghi sono
oggetto delle sue ire) e che non vorrà mai colloquiare. Grazie comunque delle
buone parole: ti confermiamo che noi vogliamo
operare nell'interesse di tutti i colleghi ex Comit, anche e soprattutto quelli
non iscritti ad alcuna associazione.
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01 gennaio 2012 - da G.T.: sono d'accordo con quanto detto da L.D. - mail
17.12.2011 - e da G.P. - mail 18.12.2011.All'epoca quando Alfredo si e' staccato
con Piazza Scala dal sito Anpecomit ho inviato ad entrambi (Masia ed Izeta) una
mail spiritosa sperando che sortisse un certo effetto, vale a dire un faccia a
faccia con la risoluzione del problema della convivenza, perche solo di questo
si tratta. Il traguardo finale è lo stesso solo che uno lo vede in modo
differente dall'altro e viceversa. Forse se non ci fosse stata l'Unpc (con la
quale mi pare ora di vada d'accordo) le cose sarebbero andate diversamente.
Quindi le persone interessate sono pregate di rivedere le loro posizioni
ripristinando l'antico idillio. Invito le persone più vicine ai nostri due
galletti di attivarsi per il riavvicinamento. Grazie e buon 2012.
Nota di Piazza Scala: vale quanto osservato in calce al pensiero di S.M.:
contraccambiamo di cuore i tuoi auguri: Buon Anno!
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01 gennaio 2012 - da S.R.:
Ho ricevuto dall'Anpecomit un comunicato riservato. Il suo contenuto non
necessita commenti. In questo modo non si va da nessuna parte. Occorre chiarire
se sono sorti equivoci in ordine alla riunione di cui si fa ampio cenno nel
citato comunicato. Tutti noi proveniamo dallo stesso ceppo (Comit) e quindi non
si può andare incontro ad una spaccatura per motivi che mi appaiono futili.
Forse tra di noi non c'è quello spirito di colleganza da cui è nata Anpecomit.
E' un vero peccato ma credo che si possa rimediare o quanto meno fare un
tentativo in tal senso. In difetto ognuno per la sua strada. Piazza Scala non è
un sito clandestino e non è una carboneria.
Nota di Piazza Scala: vale quanto osservato in calce al pensiero di
S.M.: contraccambiamo di cuore i tuoi auguri: Buon Anno!
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01 gennaio 2012 - da C.S.: Il 2011 si è chiuso con un comunicato dell'ANPEC
(Associazione Naz.le Pensionati Esodati) Comit che mi ha lasciato molto
perplesso e amareggiato. Occorrerebbe da parte nostra un chiaro invito a trovare
una soluzione fra le parti (è difficile comprendere anche la ragione del
contendere) in modo che l'ANPEC funzioni a pieno regime.
-
05 gennaio 2012 - da F.M.: .......ora la polemica sta tracimando e si è
trasformata in guerra aperta...... per il buon nome, lo stile e l'eleganza di
comportamento che ha sempre caratterizzato noi uomini COMIT nelle relazioni
interpersonali sarebbe bene che i toni venissero smorzati e lasciar parlare, a
questo punto, le urne. Mossa sbagliata, secondo me, quella di procrastinare le
votazioni anteponendo... entro maggio p.v... un'Assemblea straordinaria dei
soci! Per decidere cosa?
-
05 gennaio 2012 - da C.P.: Sono davvero sorpreso ed amareggiato per quanto sta
avvenendo tra i due fronti nati entrambi dalla stessa costola di Mamma Comit e
capaci entrambi di ricordare negli ideali e nella comune formazione
professionale i giorni della nostra giovinezza. Ho sperato vivamente che il
germe della discordia non attecchisse tra noi ma l'ultima comunicazione del sito
ufficiale ANPEC mi testimonia il contrario. Un fronte spezzato non solo rovina
l'immagine di un corpo solido e solidale ma danneggia anche quelle
rivendicazioni che molti di noi stanno portando avanti, favorendo indubbiamente
le controparti ed in particolar modo l'odiato Fondo pensioni ed i suoi
liquidatori. Sono troppo amico di molti esponenti ANPEC e non per evitare in
questa prima fase di schierarmi con l'una parte o con l'altra e mi sembra saggio
che quanti in diatriba facciano un passo indietro e si richiamino allo spirito
che anni fa (oltre 8) portò alcuni ex Comit a fondare un'associazione e a
riunire amici e colleghi da ogni parte della Penisola e dall'estero. Fare un
passo indietro, conciliarsi o quanto meno, continuare a fare fronte comune non
significa ammettere colpe o sopraffare l'avversario, fare un passo indietro
significa avere rispetto dello statuto, significa avere rispetto dei colleghi
che continuano e spero continueranno ad avere fiducia nell'ANPEC, significa non
mettere sul personale contrasti che certamente potrebbero inficiare quanto fatto
fino ad ora. Marini, Costantino, Minotti ed altri hanno dato l'anima per i
colleghi e hanno dimostrato la loro valentia non chiedendo nulla in cambio: non
permettiamo che tutto il loro impegno vada in fumo e che le rivendicazioni di
noi pensionati svaniscano dietro contrasti burocratici o peggio, dietro ripicche
legali. Per quanto attiene la sede/rappresentanza di Milano non credo che debba
essere chiusa: è oramai una realtà , un punto di riferimento, un punto di
aggregazione. Detto ciò,l'unico appello che posso fare e' rivolto a tutti gli
amici, a tutti gli ex Comit : svegliamoci! Facciamo sentire la nostra voce! Non
ci scordiamo che dei "generali" valenti o inetti che siano, non sono niente
senza la truppa ed è il momento, che la "truppa" faccia sentire la sua voce,
alta, decisa, imperativa nell'uno e nell'altro campo. Infatti credo che ciascuno
di noi , pur non essendo nel Direttivo o negli Organi dell'Associazione, debba e
possa far sentire la propria voce in questo o in altri contesti per indurre chi
di dovere a quel passo indietro che se non fatto porterebbe alla distruzione del
nostro sogno."I have a dream" disse M.Luther King ed io quel sogno voglio essere
orgoglioso di coltivarlo con tutte le mie forze non per pochi mesi ancora ma per
anni!
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05 gennaio 2012 - da D.A.: Ho letto le varie vicissitudini su cui si dibatte
Anpecomit a cui fa da contraltare Piazza Scala, istituzioni entrambe valide
seppur molto diverse nelle loro articolazioni : la prima, a mio avviso, - come
del resto ho detto più volte al Presidente Antonio Masia - più di natura
…elitaria come concezione (copertina patinata, autori in…), la seconda,
sicuramente più accattivante e pregnante perché investe tutto il nostro mondo,
ad opera di colleghi sparsi ovunque, sia in Europa che in America, grazie
all’impegno continuo ed efficace dell’on-line Piazza Scala, come si evince,
senza dubbio alcuno, dalle migliaia e migliaia di visite che vengono effettuate
presso quest’ultimo addirittura quotidiano (ripeto quotidiano) on-line. Troverei
pertanto assolutamente inconcepibile che alla luce dell’impegno da parte delle
predette due istituzioni, debbano nascere motivi di conflittualità fra Roma e
Milano perché altrimenti non dovremmo meravigliarci delle diaspore invero
sconcertanti e disgustose di cui gli Italiani sono oggetto da parte di alcuni
politici scapestrati, da cui bisogna assolutamente prendere le distanze. I
rapporti fra noi, sia a Milano che a Roma. devono essere quindi sempre alla
luce del sole, non devono avere natura riservata, da non comunicare a terzi in
quanto, la nostra professione, al di là del’ufficio…informazioni, ha sempre
usato questo metro di trasparenza. Chiudere Milano, sempre a mio avviso, (e
credo che la penserebbe allo stesso modo anche… Raffaele Mattioli, che mi onoro
di aver avuto come Presidente a Milano per quasi un anno), non mi pare una gran
bella cosa, anzi, io penso che facendo ciò, si corre il rischio, molto concreto,
di sminuire la stessa “patria” della nostra gloriosa Banca, oltre a sminuire il
lavoro di alcuni valenti colleghi di Milano che si sono prodigati e si stanno
prodigando al fine di perseguire concretamente, e con una certa celerità, gli
interessi di tutti noi che, lasciatemelo dire, a Roma sembrano molto spesso
occupati per redigere troppi e lunghi comunicati, spesso di difficile
interpretazione, anche per la nostra età non più fresca… Se tutti davvero
vogliono interessarsi alle nostre sorti non è certo un male, per cui
democraticamente, oltre che Milano, ben vengano anche.. Lecce, Collegno o S.
Marzano, perché in caso contrario subiremmo l’effigie massonica…pure esistita
anche in Comit… in illo tempore.. Non v’è dubbio alcuno che le nuove
elezioni dovranno essere democratiche, alla luce del sole e non certo spinte in
base a questa o quell’altra convenienza; e ciò dovrà avvenire, riconoscendo i
meriti ed eventuali demeriti di entrambe le predette nostre istituzioni, senza
perdere di vista l’obiettivo primario per il quale esse sono nate, vale a dire
allo scopo di socializzare fra noi e non certo per confliggere, mettendoci l’uno
contro l’altro armati, come – ahimè - mi è parso di assistere proprio adesso in
prossimità del rinnovo delle cariche elettive. Si dia a ciascuno la possibilità
di esprimersi come possono ed agli altri di ascoltare, formulando giudizi,
pareri per poi comportarsi di conseguenza. Si faccia un’assemblea anche a
Milano e da questa nascano i presupposti per chiarire ogni motivo di un attrito,
invero molto sconveniente per la nostra stimata categoria. In caso contrario,
tutto abdicherebbe a basso livello di trasparenza.
-
06 gennaio 2012 - da Gino Luciani (iscritto all'UNP, all'ANPEC e fra i
fondatori di Piazza Scala: indichiamo eccezionalmente le sue generalità su sua
espressa richiesta): Non conosco nei dettagli le cause che stanno alla base
della situazione conflittuale in atto fra la cd. componente romana (e dintorni)
e quella milanese (e dintorni) dell' ANPEC. Non ci tengo a fare approfondimenti
sul tema perché non li ritengo necessari e, tutto sommato, credo che
risulterebbero ininfluenti per la formazione del mio punto di vista che è
sostanzialmente questo: concordo (a parte alcuni dettagli) con le considerazioni
fatte dal collega C.P. il 5/1/2012. In particolare non capisco perché l'attuale
presidente dell'ANPEC dovrebbe passar la mano (come sembrerebbe ventilato da
qualcuno), ove fosse democraticamente rieletto, così come non vedo perché tutti
i soci non possano partecipare ed essere candidati alle prossime elezioni per il
Consiglio Direttivo e per gli altri ruoli, indipendentemente dal fatto che le
iscrizioni siano pervenute l'11 o il 15 o il 18 di ottobre. Il voto, liberamente
espresso, mette a posto le cose. Io sono fermamente convinto, e mi farebbe molto
piacere che tutti lo fossimo, che eventuali incomprensioni e, al limite, anche
eventuali offese personali, così come comportamenti ritenuti non corretti,
debbano passare in secondo ordine e siano comunque superabili di fronte al
primario valore che ci accomuna tutti e che è lo spirito, anzi l'orgoglio di
appartenenza alla Comit. E questa situazione mi da l'opportunità di andare oltre
e di dire che mi parrebbe giunto il momento di riunire tutti gli ex Comit in
un'unica grande associazione il cui nome, se si ritenesse per imparzialità di
darne uno nuovo, potrebbe uscire da un sondaggio fra tutti gli iscritti all'UNP
e all'ANPEC, nonché ad altre sigle ove ci fossero. Questo sì, sarebbe veramente
un bellissimo risultato che tutti noi ci dovremmo sentire impegnati a perseguire
per mantenere unitariamente vivo il ricordo della nostra Banca.
Ho sempre ritenuto che la trasparenza possa contribuire a risolvere i problemi
per cui preferirei che, anziché le iniziali, venissero indicati nome e cognome
per esteso.
- 08 gennaio 2012 - da J.T.: Ecco il regalo di Natale che aspettavo
- 10 gennaio 2012 - da P.L.V.: Cosa è successo all'interno di Anpec ? Ho
ricevuto il comunicato ultimo di Masia e ho letto anche il resoconto della
riunione dei soci di Milano ma non riesco a capire il vero "perche'" del
dissidio, cosa c'è sotto veramente ? Certo è che il dissidio di 5 "dirigenti" su
6 della Associazione è davvero consistente e non può essere sottaciuto. Masia
non può scrivere che "quando sarà possibile" (possibilmente entro il semestre)
convocherà l'assemblea dei soci... E' ora che la smetta di fare il "monarca
assoluto" e metta in chiare lettere le difficoltà sinora sottaciute e rimetta
all'assemblea ogni decisione, anche convocando le elezioni ! Prima però occorre
che emergano in chiaro per tutti i motivi del "dissidio" ovvero degli interessi
contrapposti.
- 11 gennaio 2011 - da Giancarlo Cacchione (indichiamo eccezionalmente le sue
generalità su sua espressa richiesta): ho avuto
l'onore e il piacere di lavorare con e per il grande Gino Luciani. Le sue doti,
il suo equilibrio la sua sensibilità mi sono rimaste sempre impresse ne cuore.
Quello che ha scritto sul sito sulle tematiche delle associazioni e anche su
Noicomit, a proposito della Lunigiana, rafforzano il mio convincimento.
Personalmente avrei voluto replicare all'irritante sproloquio di Masia ed
astenermi dal versare la quota annuale dell'Anpec. Alla fine, turandomi il naso,
ho solo versato la quota confidando in tempi migliori. Mi pare che lo scritto di
Luciani sia il seme gettato su un terreno che lo può accogliere e spetta a tutti
noi farlo crescere dedicandogli le cure che merita. Speriamo.
- 17 gennaio 2011 - da Peppuccio Fiore, Sassari: A me sembra che l'incontro del
15.12 organizzato 'per prendere parte ad appuntamenti culturali
N.d.R.: questo non è vero in quanto nell'incontro, cui
abbiamo presenziato, si è parlato soprattutto dei problemi dei colleghi - soci e
non soci Anpecomit - con Fondo Comit, Banca, Agenzia Entrate e Fondo Sanitario
abbia utilizzato il pretesto delle cosiddette voci circolate (peraltro non
confermate dai relatori) di una volontà di chiusura dell'Ufficio Anpecomit di
Milano per concludere con la proposta e la divulgazione capillare di 6
candidature blindate "contro il resto del mondo" col chiaro intento di
costituire la maggioranza in un direttivo di 11 colleghi ed il conseguente
blocco di operatività, (cinque contro sei o sei contro cinque) e forse un cambio
di dirigenza.
Nel leggere i nomi di questi candidati,tutti validissimi, alcuni dei quali ho
avuto l'opportunità di conoscere personalmente ed altri per fama , mi è venuto
subito un pensiero :
Vuoi vedere che si vuole ricostituire la gerarchia della vecchia On.le Direzione
Centrale col rifondare l'Ufficio del Personale, Crediti, Contenzioso e
Tributario etc.? e che il pretesto della chiusura dell'Ufficio Anpecomit di
Milano magari nasconde la chiusura di quello di Roma ed il trasferimento in
"Piazza Scala ?.
E' certamente facile criticare dimenticando quanto tutti, magari in diversa
misura, hanno contribuito a fare grande forte e credibile la nostra
Associazione, anche grazie ad un buon coordinatore.
Non dobbiamo pretendere che tutte le decisioni vengano prese all'unanimità e
quando ciò non avviene, non si può offendere la maggioranza definendola
acritica, asservita e condizionata dalla volontà del Presidente. Questo non fa
onore a chi, forse non a ragione, ritiene di essere depositario della verità.
Finora mi consta che la dirigenza abbia operato esclusivamente a favore della
categoria fin troppo bistrattata dal nostro Fondo, individuato chiaramente come
la vera controparte con cui confrontarsi e confliggere..
Quando all'interno del Direttivo vi sono pareri contrastanti sul metodo e sulle
iniziative da intraprendere, democraticamente si devono accettare le decisioni
votate a maggioranza (non esistono consiglieri di serie A o di serie B). Se però
si ritiene vi siano decisioni prese arrogantemente o in malafede e che possono
arrecare danno alla categoria lo si dica chiaramente assumendosene le relative
responsabilità o prendendosi i relativi meriti.
Infine invito l'estensore o gli estensori della comunicazione e-mail del
15.corr. indirizzata ai soci ANPEC ad essere maggiormente obiettivi e meno
faziosi nell'indicarsi come "soluzione dei problemi" (che ancora non ho capito
quali siano), puntando il dito contro un Presidente del quale fa comodo
dimenticare i grandi meriti. Abbiamo ancora tanti problemi da risolvere,
indirizziamo le nostre energie e capacità nella giusta direzione. I colleghi
aspettano fiduciosi, grazie.
- 16 marzo 2012 - da Carli Alessandro: vorrei ricordarvi la storia dei due
fratelli che avendo avuto in eredita" una mucca,non trovandosi d'accordo,
.....finì che la mucca se la presero gli avvocati.