Piazza Scala



 

Se desiderate approfondire gli argomenti trattati nella riunione potete utilizzare la rubrica di Piazza Scala denominata "consulenza on line", cui potete accedere cliccando sulla sottostante icona:


 

 

E' ormai consolidata tra i colleghi di Milano e della Lombardia la consuetudine di incontrarsi per prendere parte ad appuntamenti culturali che terminano di solito in una "pizzata". Durante questi appuntamenti vengono trattati i più svariati argomenti, lasciando volutamente ai margini, al di là di qualche spunto occasionale, la trattazione delle cose che caratterizzano il nostro status di pensionati.
Per colmare questa lacuna gli Amici Comit hanno ritenuto utile organizzare un incontro aperto a tutti i colleghi ex Comit di Milano e della Lombardia, volutamente non "sponsorizzato", per un dibattito organico su tali problematiche.

Si è quindi svolta il 15 dicembre 2011, alle ore 15, nella “Sala Cinema” dell’Umanitaria, una vivace discussione, introdotta da Filippo Vasta in veste di coordinatore, che ha fatto concretamente chiarezza sulle vertenze in corso (Fondo Pensioni, Cassa Sanitaria, problematiche fiscali e quant’altro), nonché sulla nostra attività associativa.

Ecco gli spunti più importanti

il nuovo Fondo Sanitario Integrativo - relatore Sergio Marini: nonostante sensibili miglioramenti, le cose non sono andate completamente a posto e permangono le difficoltà di colloquio (peraltro ora molto attenuate) con il personale di Previmedical; per quanto concerne il destino del 20% dilazionato, sembrerebbe inevitabile il mancato rimborso nel 2012. Pur essendo la gestione complessiva in attivo si presume di circa 2/mln. di Euro, la parte di competenza dei pensionati è in pesante passivo. La soluzione imposta per il Fondo è sicuramente iniqua e l’atteggiamento tenuto dai Sindacali nei confronti della categoria dei pensionati è per nostro giudizio censurabile. I colleghi iscritti alle O.SS. (e sono moltissimi) dovrebbero inviare vibrate lettere di protesta;

il Fondo Pensioni Comit - relatore Gianfranco Minotti: anche in questo comparto le notizie non sono rosee. La definizione dei criteri ripartitivi della liquidazione del Fondo rischia di protrarsi per anni atteso che la Corte di Appello di Milano pur avendo confermato la nullità , per motivi di forma, del piano di riparto depositato dai Liquidatori non ha fornito , nelle sue sentenze, spunti per la concretizzazione della tanto auspicata definizione sulla base dell' Accordo UNP/Anpecomit. Le più recenti novità sono infatti costituite dall' avvio di ricorsi in Cassazione avverso tali sentenze con la conseguente dilatazione dei tempi legati alle dinamiche procedurali. Non rimane, allo stato , che attendere gli esiti degli incontri dei Liquidatori con le Autorità di Vigilanza (Presidente del Tribunale di Milano e Covip) nella speranza che possano scaturire indicazioni utili ad individuare una via d'uscita ancora orientata ad un'applicabilità del su detto Accordo.

problematiche fiscali, ricalcolo TFR, varie - relatore Gioacchino Costantino: le varie pratiche stanno andando molto bene; l'Agenzia delle Entrate liquida senza alcuna difficoltà (salvo casi marginali) il 4% e il Tribunale del Lavoro di Milano riconosce sempre in 1° grado le richieste di ricalcolo del TFR (compresa in molti casi l'inclusione dei contributi versati dalla Banca al Fondo Comit e/o all'INPS: da tener presente che solo per questi  la Banca sta presentando appello alle sentenze di 1° grado); Gioacchino ha anche assicurato che l'Avvocato Iacoviello, persona di ben nota caratura morale e professionale, continuerà a seguire con cura le pratiche rimaste a sue mani nonostante i contrasti con la presidenza Anpecomit per motivi non precisati: da notare che il legale aveva dato a suo tempo una sterzata netta a tutte le cause portando al successo la maggior parte de esse. Gioacchino ha altresì assicurato che Iacoviello è disponibile a curare i nuovi colleghi che intendessero avviare azioni legali (non fiscali) alle stesse condizioni a suo tempo pattuite con l'Anpecomit (anzi, a 50 Euro in meno...), compresa quella relativa al ricalcolo della pensione per coloro che sono transitati nel fondo esuberi;

problematiche 4% + 12.50% - relatore Dino Vanin: anche in questo comparto le cose stanno procedendo molto bene: viene sempre più facilmente riconosciuto il diritto ad ottenere il rimborso del 4% (praticamente unanime) ma si allarga sempre di più il numero delle richieste del 12.50% accolte; la documentazione, piuttosto corposa, è a mani di Dino che a richiesta la farà avere ai colleghi che ne necessitassero;
ufficio Anpecomit di Milano: sono circolate voci (peraltro non confermate dai relatori) di una volontà di chiusura in quanto considerato "troppo costoso". Riteniamo che per attestare la validità di questo validissimo punto di riferimento sarebbe opportuno farci pervenire i vostri pareri utilizzando il modulo sottostante.

 

Per quanto riguarda le prossime elezioni del Direttivo Anpecomit siamo stati informalmente informati che sono stati "eliminati" con vari pretesti tre candidati.

Se si vuole cercare di avere un’alternanza nella gestione della nostra Associazione suggeriamo a tutti i soci Anpecomit di indicare, al momento della votazione, le preferenze ai seguenti candidati Francesco Basilico, Gioacchino Costantino, Giorgio Cozzi, Sergio Marini, Gianfranco Minotti, Dino Vanin.

Ricordiamo che su ogni scheda, se non cambieranno le regole, si possono votare 6 consiglieri.

Intorno alle 18 la riunione è terminata con lo scambio degli auguri, i ringraziamenti e la solidarietà di tutti i presenti al coordinatore ed ai relatori.

Un caloroso applauso ai relatori e al coordinatore.

Piazza Scala  - 16 dicembre 2011

 

 

 

 

 

 

Cliccate sulle miniature sottostanti per ingrandirle

 

Le immagini dell''incontro

 

 

 

L'Umanitaria: un'oasi in pieno centro di Milano
L'Umanitaria si trova in un ex convento francescano del ‘400, suddiviso in quattro chiostri rinascimentali ed un ex refettorio – il Salone degli Affreschi - le cui pareti affrescate sono un’eredità senza prezzo.

 

 

 

 

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01 gennaio 2012


I commenti dei nostri lettori:

 


- 17 dicembre 2011 - da E.P.: Anche se gli "altri di Roma"(scherzosamente, ma non troppo!) non erano presenti per un contradditorio (che non mi interessa più di tanto) chiudere l'Ufficio di Milano è assurdo viste tutte le motivazioni (vicinanza ai centri decisionali, dei colleghi che si impegnano tanto e con competenza.. etc.). Mi vanno bene i nomi proposti e speriamo che ci vengano idee su come sbloccare la situazione. Ai nipoti lasciamo già abbastanza!


- 17 dicembre 2011 - da D.P.: E' stata una buona riunione completa esauriente per gli argomenti trattati. I colleghi intervenuti e quelli che non hanno potuto, ma che hanno contattato, hanno avuto modo di apprezzarla.
Per quanto riguarda le sorti dell'Anpec a me sembra che il "Presidente" non si renda conto di aver portato gli associati ad una scelta spiacevole ma necessaria. Facciamo pure quest'ultimo tentativo ma ritengo sia più saggio creare un nuovo organismo e lasciare al suo destino il "vecchio".

 

- 17 dicembre 2011 - da C.S.: Un sentito grazie alle persone dell'Associazione che coordinano le attività milanesi. Un'Associazione vive di pluralismo e di dialettica. Togliere questi elementi vuol dire togliere ossigeno ad un essere vivente. Buone Feste a tutti.

 

- 17 dicembre 2011 - da R.C. Ma non se parla proprio!!!!!!!!!!!!!!!


- 17 dicembre 2011 - da L.D.: mi sembra importante che "piazza Scala" si colleghi con Anpecomit e con le problematiche che Masia and Co. hanno portato avanti fin qui in modo encomiabile. Sarebbe un peccato se si venisse a creare uno "stacco" fra Roma e Milano, l'associazione non sarebbe più la stessa e forse neppure i risultati: esempio due tavoli sul fronte del Fondo Pensioni?
Volentieri raccolgo l'invito per i sei candidati, ma mi chiedo se non sia opportuno mantenere anche Masia nel Consiglio, magari non più nel ruolo attuale, per ovvie ragioni di democratica alternanza. Quanto all'Avvocato per le azioni legali, io continuo ovviamente con l'Avv. Iacoviello.
Piazza Scala risponde: L'idea ci piace! Devi però convincere Masia (cfr. l'esclusione di tre soci e l'allucinante comunicato n. 16 nel quale sconfessa il suo vice presidente e il presidente del collegio sindacale dell'associazione e definisce Piazza Scala "distante e distinta" senza tener conto che il 90% dei fondatori è costituito da soci Anpecomit) a fare un passo indietro e a convivere con Basilico, Marini, Costantino, Cozzi, Minotti e Vanin. 

 

- 18 dicembre 2011 - da S.D.: A proposito delle elezioni per il Consiglio direttivo e in particolare delle candidature, noi prevediamo che l'iscritto/elettore possa aggiungere sulla scheda nominativi non inclusi nella lista presentata dagli Organi del Sodalizio. Mi pare che in questo la Terronia, alla quale mi onoro di appartenere soprattutto per cultura, sia più avanzata della Polentonia. Grazie per l'inserimento e complimenti sempre per i curati pezzi del tuo sito.
Piazza Scala risponde: Ottima iniziativa! Tuttavia più che di Polentonia dovresti parlare di Roma.....

 

- 18 dicembre 2011 - da G.P.: A mio avviso questa riunione non è stata un semplice incontro tra colleghi pensionati per un aggiornamento. Si è trattato di una prima palese ed ufficiale mossa per cercare un'alternativa alla  attuale gestione della Associazione Anpecomit. Questo a mio avviso NON è assolutamente corretto ed accettabile. Io ho assoluto rispetto dell’Anpecomit, del suo Presidente e di tutto il Direttivo in quanto appartenenti all’Associazione che mi ha sempre  ottimamente supportato in questi anni di conflitti. Se qualcuno vuole creare una alternativa lo faccia pure, dia le dimissioni ed agisca di conseguenza ma al di fuori dell’Anpecomit. E’ vero io sono amico del Presidente – come del resto molti di noi – ma le mie parole non sono dettate solo da amicizia ma anche da un più importante valore che è quello della lealtà e correttezza in tutti i rapporti interpersonali. Questo è il mio pensiero al riguardo e vorrei che fosse divulgato a tutti i colleghi.  Per concludere,  auspico che ognuno faccia un serio esame per vedere quali sono i VERI motivi che hanno portato a questa situazione. Sarebbe veramente un peccato distruggere tutto quello sin qui fatto con l'aiuto di TUTTI in questi anni: c'è ancora bisogno di tutti  nell'Anpecomit.

 

- 20 dicembre 2011 - A.S.: La riunione è stata molto interessante e la chiusura dell'ufficio di Milano non deve essere fatta perchè è un punto di riferimento e di incontro per tutti i colleghi del Nord. Costantino, Minotti, Basilico, Marini, Vanin ed altri sono sempre disponibili e attenti alle esigenze di ognuno di noi. Quanto alle elezioni mi vanno bene i candidati proposti nel corso della riunione.

 

- 21 dicembre 2011 - da L.F.: Due punti:
1) non sono d'accordo con la soppressine dell'ufficio Anpecomit di Milano, se mai si può anche pagare più dei 20 euro annuali;
2) non ricevo mai le email di Masia, di Izeta nè di altri. Potete per favore verificare che il mio indirizzo email sia inserito nel vostro elenco dei destinatari? Grazie e buon Natale.

 

- 22 dicembre 2011 - da M.M.: Egregi Signori, contrario alla soppressione dell' ufficio di Milano: resistete. Auguri di buon Natale e buon anno nuovo a tutti.

 

- 23 dicembre 2011 - da B.R.: NO alla chiusura dell'Ufficio ANPECOMIT


- 01 gennaio 2012 - da A.D.: Dico, fra lo sconcerto ed una sensazione di presa in giro, di sapore comico-masochistica quasi esasperante con riferimento al suo machiavellico andazzo, che gli ultimi (?) respiri del fondo Pensione Comit si stanno trasformando, per opera dei liquidatori, in un “match” che si presenta aprioristicamente come assoluto vincitore rispetto a noi poveri attempati creditori che stiamo per diventare… ”de cuius”: ormai infatti se ne parla da alcuni lustri facendoci ricordare la canzone della brava Mina ed Alberto Lupo “…parole…parole…parole”, tant’è che, se dovessimo mettere insieme tutti i comunicati del nostro precisissimo, Antonio Masia, talvolta persin... troppo preciso a causa della lunghezza dei suoi comunicati, ne verrebbe fuori un libro di considerevole peso e volume.
Ovviamente non voglio polemizzare proprio l’ultimo giorno dell’anno, ma mi par di poter dire a voce alta che, se le nostre controparti, non pongono mente al fatto sulla necessità di far presto dato che hanno a che fare con persone vicine agli 80, detto Fondo finirà per esaurirsi “motu proprio”. D’accordo, la giustizia ha tempi biblici e può pertanto competere e vincere tranquillamente con gli anni che ci rimangono. Ma dovrebbe esistere anche un minimo di …. da parte di coloro che stanno gestendo questa comica, di cui siamo tutti stanchi ed un tantino …maliziosi sul perché dei tempi così lunghi del contenzioso. Io amo parlar schietto e chiaro. Come ho sempre fatto in vita mia ! E non me ne abbiamo gli interlocutori a cui vanno comunque il mio rispetto e gli auguri per il 2012, ed anche le mie scuse per il caso io non abbia capito qualcosa.

 

- 01 gennaio 2012 - da S.D.: Bisognerebbe subito precisare che il dibattito critico all’interno di una libera associazione è un momento di confronto costruttivo e non di lacerazione. Un’assemblea straordinaria in merito è uno strumento per ritardare le elezioni indette di cui non si fa cenno sulla data…. Ricordarsi che tutto è iniziato su una iniziativa unilaterale tendente ad escludere alcuni soci che intendevano liberamente candidarsi. Invece di mantenere il comunicato riservato da non “diffondersi” sarebbe più opportuno avviare un chiaro dibattito aperto a tutti in modo che ognuno possa esprimere il proprio pensiero. Il vero confronto così non c’è. Anzi è un modo di aggirarlo. Questo è il mio punto di vista che più chiaramente essere liberamente portato a conoscenza di tutti.

 

- 01 gennaio 2012 - da da S.M.: Ho ricevuto un comunicato da Anpecomit e sono dispiaciuto delle polemiche che pare ci siano con "Piazza Scala". Chiaritevi e fate fronte unico nell'interesse dei tanto bistrattati pensionati (vedi fondo sanitario). Ne abbiamo bisogno.

Nota di Piazza Scala: noi non avremmo alcuna difficoltà a colloquiare con l'Anpecomit che non consideriamo "distinta e distante" ma sorella (il 90% dei nostri Fondatori sono o erano infatti soci Anpecomit): purtroppo siamo vittime di attacchi astiosi da parte di una persona (e non dell'associazione) che è invece "distinta e distante" da noi (ma non solo....: tanti altri ottimi colleghi sono oggetto delle sue ire) e che non vorrà mai colloquiare. Grazie comunque delle buone parole: ti confermiamo che noi vogliamo  operare nell'interesse di tutti i colleghi ex Comit, anche e soprattutto quelli non iscritti ad alcuna associazione.

 

- 01 gennaio 2012 - da G.T.: sono d'accordo con quanto detto da L.D. - mail 17.12.2011 - e da G.P. - mail 18.12.2011.All'epoca quando Alfredo si e' staccato con Piazza Scala dal sito Anpecomit ho inviato ad entrambi (Masia ed Izeta) una mail spiritosa sperando che sortisse un certo effetto, vale a dire un faccia a faccia con la risoluzione del problema della convivenza, perche solo di questo si tratta. Il traguardo finale è lo stesso solo che uno lo vede in modo differente dall'altro e viceversa. Forse se non ci fosse stata l'Unpc (con la quale mi pare ora di vada d'accordo) le cose sarebbero andate diversamente. Quindi le persone interessate sono pregate di rivedere le loro posizioni ripristinando l'antico idillio. Invito le persone più vicine ai nostri due galletti di attivarsi per il riavvicinamento. Grazie e buon 2012.
Nota di Piazza Scala: vale quanto osservato in calce al pensiero di S.M.: contraccambiamo di cuore i tuoi auguri: Buon Anno!


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01 gennaio 2012 - da S.R.: Ho ricevuto dall'Anpecomit un comunicato riservato. Il suo contenuto non necessita  commenti. In questo modo non si va da nessuna parte. Occorre chiarire se sono sorti equivoci in ordine alla riunione di cui si fa ampio cenno nel citato comunicato. Tutti noi proveniamo dallo stesso ceppo (Comit) e quindi non si può andare incontro ad una spaccatura per motivi che mi appaiono futili. Forse tra di noi non c'è quello spirito di colleganza da cui è nata Anpecomit. E' un vero peccato ma credo che si possa rimediare o quanto meno fare un tentativo in tal senso. In difetto ognuno per la sua strada. Piazza Scala non è un sito clandestino e non  è una carboneria.
Nota di Piazza Scala: vale quanto osservato in calce al pensiero di S.M.: contraccambiamo di cuore i tuoi auguri: Buon Anno!

 

- 01 gennaio 2012 - da C.S.: Il 2011 si è chiuso con un comunicato dell'ANPEC (Associazione Naz.le Pensionati Esodati) Comit che mi ha lasciato molto perplesso e amareggiato. Occorrerebbe da parte nostra un chiaro invito a trovare una soluzione fra le parti (è difficile comprendere anche la ragione del contendere) in modo che l'ANPEC funzioni a pieno regime.

 

- 05 gennaio 2012 - da F.M.: .......ora la polemica sta tracimando e si è trasformata in guerra aperta...... per il buon nome, lo stile e l'eleganza di comportamento che ha sempre caratterizzato noi uomini COMIT nelle relazioni interpersonali sarebbe bene che i toni venissero smorzati e lasciar parlare, a questo punto, le urne. Mossa sbagliata, secondo me, quella di procrastinare le votazioni anteponendo... entro maggio p.v... un'Assemblea straordinaria dei soci! Per decidere cosa?

 

- 05 gennaio 2012 - da C.P.: Sono davvero sorpreso ed amareggiato per quanto sta avvenendo tra i due fronti nati entrambi dalla stessa costola di Mamma Comit e capaci entrambi di ricordare negli ideali e nella comune formazione professionale i giorni della nostra giovinezza. Ho sperato vivamente che il germe della discordia non attecchisse tra noi ma l'ultima comunicazione del sito ufficiale ANPEC mi testimonia il contrario. Un fronte spezzato non solo rovina l'immagine di un corpo solido e solidale ma danneggia anche quelle rivendicazioni che molti di noi stanno portando avanti, favorendo indubbiamente le controparti ed in particolar modo l'odiato Fondo pensioni ed i suoi liquidatori. Sono troppo amico di molti esponenti ANPEC e non per evitare in questa prima fase di schierarmi con l'una parte o con l'altra e mi sembra saggio che quanti in diatriba facciano un passo indietro e si richiamino allo spirito che anni fa (oltre 8) portò alcuni ex Comit a fondare un'associazione e a riunire amici e colleghi da ogni parte della Penisola e dall'estero. Fare un passo indietro, conciliarsi o quanto meno, continuare a fare fronte comune non significa ammettere colpe o sopraffare l'avversario, fare un passo indietro significa avere rispetto dello statuto, significa avere rispetto dei colleghi che continuano e spero continueranno ad avere fiducia nell'ANPEC, significa non mettere sul personale contrasti che certamente potrebbero inficiare quanto fatto fino ad ora. Marini, Costantino, Minotti ed altri hanno dato l'anima per i colleghi e hanno dimostrato la loro valentia non chiedendo nulla in cambio: non permettiamo che tutto il loro impegno vada in fumo e che le rivendicazioni di noi pensionati svaniscano dietro contrasti burocratici o peggio, dietro ripicche legali. Per quanto attiene la sede/rappresentanza di Milano non credo che debba essere chiusa: è oramai una realtà , un punto di riferimento, un punto di aggregazione. Detto ciò,l'unico appello che posso fare e' rivolto a tutti gli amici, a tutti gli ex Comit : svegliamoci! Facciamo sentire la nostra voce! Non ci scordiamo che dei "generali" valenti o inetti che siano, non sono niente senza la truppa ed è il momento, che la "truppa" faccia sentire la sua voce, alta, decisa, imperativa nell'uno e nell'altro campo. Infatti credo che ciascuno di noi , pur non essendo nel Direttivo o negli Organi dell'Associazione, debba e possa far sentire la propria voce in questo o in altri contesti per indurre chi di dovere a quel passo indietro che se non fatto porterebbe alla distruzione del nostro sogno."I have a dream" disse M.Luther King ed io quel sogno voglio essere orgoglioso di coltivarlo con tutte le mie forze non per pochi mesi ancora ma per anni!

 

- 05 gennaio 2012 - da D.A.: Ho letto le varie vicissitudini su cui si dibatte Anpecomit a cui fa da contraltare Piazza Scala, istituzioni entrambe valide seppur molto diverse nelle loro articolazioni : la prima, a mio avviso, - come del resto ho detto più volte al Presidente Antonio Masia - più di natura …elitaria come concezione (copertina patinata, autori in…), la seconda, sicuramente più  accattivante e pregnante perché investe tutto il nostro mondo, ad opera di colleghi sparsi ovunque, sia in Europa che in America,  grazie all’impegno continuo ed efficace dell’on-line Piazza Scala, come si evince, senza dubbio alcuno, dalle migliaia e migliaia di visite che vengono effettuate presso quest’ultimo addirittura quotidiano (ripeto quotidiano) on-line. Troverei pertanto assolutamente inconcepibile che alla luce dell’impegno da parte delle predette due istituzioni, debbano nascere motivi di conflittualità fra Roma e Milano perché altrimenti non dovremmo meravigliarci delle diaspore invero sconcertanti e disgustose di cui gli Italiani sono oggetto da parte di alcuni politici scapestrati, da cui bisogna assolutamente prendere le distanze.  I rapporti fra noi, sia a Milano che a Roma.  devono essere quindi sempre alla luce del sole, non devono avere natura riservata, da non comunicare a terzi in quanto, la nostra professione, al di là del’ufficio…informazioni, ha sempre usato questo metro di trasparenza. Chiudere Milano, sempre a mio avviso, (e credo che la penserebbe allo stesso modo anche… Raffaele Mattioli, che mi onoro di aver avuto come Presidente a Milano per quasi un anno), non mi pare una gran bella cosa, anzi, io penso che facendo ciò, si corre il rischio, molto concreto, di sminuire la stessa “patria” della nostra gloriosa Banca, oltre a sminuire il lavoro di alcuni valenti colleghi di Milano che si sono prodigati e si stanno prodigando al fine di perseguire concretamente, e con una certa celerità, gli interessi di tutti noi che, lasciatemelo dire, a Roma  sembrano molto spesso occupati per redigere troppi e lunghi comunicati, spesso di difficile interpretazione,  anche per la nostra età non più fresca… Se tutti davvero  vogliono interessarsi alle nostre sorti non è certo un male, per cui democraticamente, oltre che Milano,  ben vengano anche.. Lecce, Collegno o S. Marzano,  perché in caso contrario subiremmo l’effigie massonica…pure esistita anche in Comit… in illo tempore.. Non v’è dubbio alcuno che le nuove elezioni dovranno essere democratiche, alla luce del sole e non certo spinte in base a questa o quell’altra convenienza; e ciò dovrà avvenire, riconoscendo i meriti ed eventuali demeriti di entrambe le predette nostre istituzioni, senza perdere di vista l’obiettivo primario per il quale esse sono nate, vale a dire  allo scopo di socializzare fra noi e non certo per confliggere, mettendoci l’uno contro l’altro armati, come – ahimè - mi è parso di assistere proprio adesso in prossimità del rinnovo delle cariche elettive. Si dia  a ciascuno la possibilità di esprimersi come possono ed agli altri di ascoltare, formulando giudizi, pareri per poi comportarsi di conseguenza.  Si faccia un’assemblea anche a Milano e da questa nascano i presupposti per chiarire ogni motivo di un attrito, invero molto sconveniente per la nostra stimata categoria. In caso contrario,  tutto abdicherebbe a basso livello di trasparenza.


- 06 gennaio 2012 - da Gino Luciani (iscritto all'UNP, all'ANPEC e fra i fondatori di Piazza Scala: indichiamo eccezionalmente le sue generalità su sua espressa richiesta): Non conosco nei dettagli le cause che stanno alla base della situazione conflittuale in atto fra la cd. componente romana (e dintorni) e quella milanese (e dintorni) dell' ANPEC. Non ci tengo a fare approfondimenti sul tema perché non li ritengo necessari e, tutto sommato, credo che risulterebbero ininfluenti per la formazione del mio punto di vista che è sostanzialmente questo: concordo (a parte alcuni dettagli) con le considerazioni fatte dal collega C.P. il 5/1/2012. In particolare non capisco perché l'attuale presidente dell'ANPEC dovrebbe passar la mano (come sembrerebbe ventilato da qualcuno), ove fosse democraticamente rieletto, così come non vedo perché tutti i soci non possano partecipare ed essere candidati alle prossime elezioni per il Consiglio Direttivo e per gli altri ruoli, indipendentemente dal fatto che le iscrizioni siano pervenute l'11 o il 15 o il 18 di ottobre. Il voto, liberamente espresso, mette a posto le cose. Io sono fermamente convinto, e mi farebbe molto piacere che tutti lo fossimo, che eventuali incomprensioni e, al limite, anche eventuali offese personali, così come comportamenti ritenuti non corretti, debbano passare in secondo ordine e siano comunque superabili di fronte al primario valore che ci accomuna tutti e che è lo spirito, anzi l'orgoglio di appartenenza alla Comit. E questa situazione mi da l'opportunità di andare oltre e di dire che mi parrebbe giunto il momento di riunire tutti gli ex Comit in un'unica grande associazione il cui nome, se si ritenesse per imparzialità di darne uno nuovo, potrebbe uscire da un sondaggio fra tutti gli iscritti all'UNP e all'ANPEC, nonché ad altre sigle ove ci fossero. Questo sì, sarebbe veramente un bellissimo risultato che tutti noi ci dovremmo sentire impegnati a perseguire per mantenere unitariamente vivo il ricordo della nostra Banca.
Ho sempre ritenuto che la trasparenza possa contribuire a risolvere i problemi per cui preferirei che, anziché le iniziali, venissero indicati nome e cognome per esteso.


- 08 gennaio 2012 - da J.T.: Ecco il regalo di Natale che aspettavo

 

- 10 gennaio 2012 - da P.L.V.: Cosa è successo all'interno di Anpec ? Ho ricevuto il comunicato ultimo di Masia e ho letto anche il resoconto della
riunione dei soci di Milano ma non riesco a capire il vero "perche'" del dissidio, cosa c'è sotto veramente ? Certo è che il dissidio di 5 "dirigenti" su 6 della Associazione è davvero consistente e non può essere sottaciuto. Masia non può scrivere che "quando sarà possibile" (possibilmente entro il semestre) convocherà l'assemblea dei soci... E' ora che la smetta di fare il "monarca assoluto" e metta in chiare lettere le difficoltà sinora sottaciute e rimetta all'assemblea ogni decisione, anche convocando le elezioni ! Prima però occorre che emergano in chiaro per tutti i motivi del "dissidio" ovvero degli interessi contrapposti.

 

- 11 gennaio 2011 - da Giancarlo Cacchione (indichiamo eccezionalmente le sue generalità su sua espressa richiesta): ho avuto l'onore e il piacere di lavorare con e per il grande Gino Luciani. Le sue doti, il suo equilibrio la sua sensibilità mi sono rimaste sempre impresse ne cuore. Quello che ha scritto sul sito sulle tematiche delle associazioni e anche su Noicomit, a proposito della Lunigiana, rafforzano il mio convincimento. Personalmente avrei voluto replicare all'irritante sproloquio di Masia ed astenermi dal versare la quota annuale dell'Anpec. Alla fine, turandomi il naso, ho solo versato la quota confidando in tempi migliori. Mi pare che lo scritto di Luciani sia il seme gettato su un terreno che lo può accogliere e spetta a tutti noi farlo crescere dedicandogli le cure che merita. Speriamo. 

 

- 17 gennaio 2011 - da Peppuccio Fiore, Sassari: A me sembra che l'incontro del 15.12 organizzato 'per prendere parte ad appuntamenti culturali N.d.R.: questo non è vero in quanto nell'incontro, cui abbiamo presenziato, si è parlato soprattutto dei problemi dei colleghi - soci e non soci Anpecomit - con Fondo Comit, Banca, Agenzia Entrate e Fondo Sanitario abbia utilizzato il pretesto delle cosiddette voci circolate (peraltro non confermate dai relatori) di una volontà di chiusura dell'Ufficio Anpecomit di Milano per concludere con la proposta e la divulgazione capillare di 6 candidature blindate "contro il resto del mondo" col chiaro intento di costituire la maggioranza in un direttivo di 11 colleghi ed il conseguente blocco di operatività, (cinque contro sei o sei contro cinque) e forse un cambio di dirigenza.
Nel leggere i nomi di questi candidati,tutti validissimi, alcuni dei quali ho avuto l'opportunità di conoscere personalmente ed altri per fama , mi è venuto subito un pensiero :
Vuoi vedere che si vuole ricostituire la gerarchia della vecchia On.le Direzione Centrale col rifondare l'Ufficio del Personale, Crediti, Contenzioso e Tributario etc.? e che il pretesto della chiusura dell'Ufficio Anpecomit di Milano magari nasconde la chiusura di quello di Roma ed il trasferimento in "Piazza Scala ?.
E' certamente facile criticare dimenticando quanto tutti, magari in diversa misura, hanno contribuito a fare grande forte e credibile la nostra Associazione, anche grazie ad un buon coordinatore.
Non dobbiamo pretendere che tutte le decisioni vengano prese all'unanimità e quando ciò non avviene, non si può offendere la maggioranza definendola acritica, asservita e condizionata dalla volontà del Presidente. Questo non fa onore a chi, forse non a ragione, ritiene di essere depositario della verità. Finora mi consta che la dirigenza abbia operato esclusivamente a favore della categoria fin troppo bistrattata dal nostro Fondo, individuato chiaramente come la vera controparte con cui confrontarsi e confliggere..
Quando all'interno del Direttivo vi sono pareri contrastanti sul metodo e sulle iniziative da intraprendere, democraticamente si devono accettare le decisioni votate a maggioranza (non esistono consiglieri di serie A o di serie B). Se però si ritiene vi siano decisioni prese arrogantemente o in malafede e che possono arrecare danno alla categoria lo si dica chiaramente assumendosene le relative responsabilità o prendendosi i relativi meriti.
Infine invito l'estensore o gli estensori della comunicazione e-mail del 15.corr. indirizzata ai soci ANPEC ad essere maggiormente obiettivi e meno faziosi nell'indicarsi come "soluzione dei problemi" (che ancora non ho capito quali siano), puntando il dito contro un Presidente del quale fa comodo dimenticare i grandi meriti. Abbiamo ancora tanti problemi da risolvere, indirizziamo le nostre energie e capacità nella giusta direzione. I colleghi aspettano fiduciosi, grazie.

 

- 16 marzo 2012 - da Carli Alessandro: vorrei ricordarvi la storia dei due fratelli che avendo avuto in eredita" una mucca,non trovandosi d'accordo, .....finì che la mucca se la presero gli avvocati.

 

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Piazza Scala - gennaio 2012