Cosenza, 9 aprile 2012
www.asspenscarical.altervista.org

 

 

Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.
Il Quotidiano – Domenica 8 aprile 2012
L’Imu, l’imposta municipale unica, è stata introdotta con la riforma sul federalismo fiscale in sostituzione
dell’Ici. La scadenza del pagamento dell’acconto dell’Imu è fissata per il 18 giugno. Per tale data molti
comuni non saranno però ancora pronti con le proprie aliquote. Un emendamento, di pochi giorni fa, ha stabilito che l’acconto verrà calcolato sulle aliquote base nazionali. Dopo l’allarme lanciato dai Caf, il Governo ha infatti deciso di fare un po’ di chiarezza sulle modalità di pagamento. L’acconto Imu verrà quindi calcolato con le aliquote base dello 0,4% e dello 0,76%, rispettivamente abitazione principale ed altri immobili, stabilite per legge. Una volta verificata l’entità del gettito della prima rata, l’esecutivo si è riservato la possibilità di rimettere nuovamente mano ad aliquote e detrazioni in modo da raggiungere un'entrata maggiore di undici miliardi rispetto all’anno scorso. Gli enti municipali avranno tempo fino al 30 settembre per rimodulare aliquote e detrazioni. A dicembre saranno applicate le aliquote definitive decise dai comuni e quindi verrà detratto dal totale ciò che sarà anticipato nel mese di giugno. Il saldo, da versare entro il 17 dicembre, contrariamente agli altri anni, sarà di importo diverso rispetto a quello di giugno come invece accadeva con la vecchia Ici e decisamente più elevato. Il nuovo tributo è più caro a causa dei moltiplicatori di adeguamento che innalzano le rendite catastali degli immobili nel calcolo dell’imposta. I nuovi moltiplicatori sono i seguenti: 160 per le unità immobiliari contraddistinti nelle categorie catastali del gruppo A, con la sola esclusione di A10, oltre a C2, C6 e C7; 140 per il gruppo B, C3, C4 e C5; 80 per A10; 60 per il gruppo D ed infine 55 per C1. Per i terreni agricoli, al reddito dominicale rivalutato del 25%, si applicherà un moltiplicatore pari a 120. Il gettito fiscale dell’Imu andrà a finanziare sia le casse dei comuni sia quelle dello Stato. Sono previste due aliquote di imposta di cui una di base allo 0,76% pagata da tutti i proprietari di immobili a partire dalla seconda casa in poi. Gli enti municipali potranno tuttavia usufruire della possibilità di far aumentare o ridurre l’aliquota di 3 punti millesimali. Una ridotta allo 0,4% applicata invece sulla abitazione principale e relative pertinenze con possibilità per gli enti municipali di aumentare o ridurre l’aliquota di 2 millesimi di punto. Dall’imposta dovuta per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e per le relative pertinenze, tutti i contribuenti potranno detrarre, fino a concorrenza del suo ammontare, 200 euro rapportate al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione. I comuni possono anche stabilire che la franchigia di 200 euro venga aumentata. Per ogni figlio che vive in famiglia con dimora e residenza, fino ad un massimo di quattro, di età inferiore ai ventisei anni è concessa un’ulteriore detrazione di 50 euro. Il limite massimo di riduzione sarà pertanto di 400 euro comprensivo della detrazione di base di 200 euro concessa a tutti i contribuenti. In ordine alle modalità di pagamento l’Imu si verserà esclusivamente con il modello F24 e con specifici codici tributo, tali da identificare le caratteristiche dell’unità immobiliare, a tutt’oggi non ancora resi disponibili.

 

 

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico: