Ho
partecipato ieri alla presentazione del libro “Impiegati - Lavoro e
indentità professionale nei documenti della Cariplo 1823-1928” di
Barbara Costa e Silvia Rimoldi.
Non ero l’unico Comit tra l’affollata platea costituita soprattutto da
colleghi della Cariplo e da diversi studiosi. La presentazione del libro,
proposto dall’Archivio Storico, istituzione cui è demandata la tutela e la
valorizzazione del patrimonio delle Banche confluite in Intesa e che è
diretto dalla nostra collega Francesca Pino, ha visto succedersi al tavolo,
oltre alle due autrici, il dottor Grandi di Intesa San Paolo, il professor
Bologna ed il professor Polsi delle Università di Milano e Pisa.
La presentazione più ampia e completa è stata quella della dottoressa
Pino,che ha fortemente promosso la realizzazione di quest’opera: il libro
costituisce un esempio emblematico della valorizzazione, attraverso una
ricerca mirata, dell’immenso materiale che l’Archivio mette a disposizione
degli studiosi. Francesca Pino ha altresì annunciato che questo non sarà
l’ultimo volume sull’argomento. Infatti, la documentazione della Comit
(vastissima e ben catalogata) potrà permettere un esame approfondito delle
vicende del personale della nostra Banca, in particolare mettendo a fuoco i
metodi di selezione all’assunzione, basati essenzialmente sul merito, i
percorsi di carriera e soprattutto la formazione del personale, nella quale
la Comit ha sempre rappresentato un modello, non solo in ambito nazionale.
Fra il materiale in Archivio, quello concernente l’Ambroveneto risulta
parzialmente monco per un periodo importante, ma sarebbe sufficiente per una
analisi comparativa tra le tre banche più importanti di Intesa.
Il testo è un lavoro veramente curato sotto l’aspetto editoriale.
L’accuratezza del processo di ricerca si evidenzia anche nella ricchezza di
documenti e foto, molti dei quali, a detta dei colleghi Cariplo, erano
sinorainediti.
Il taglio del libro è essenzialmente centrato sulla catalogazione dei
documenti di provenienza Cariplo; un più ampio sviluppo del tema del ruolo
della figura impiegatizia in Banca, Cariplo nell’occasione, in rapporto alla
società esterna, avrebbe senz’altro permesso, oltre che una più agevole
lettura, anche di scoprire le motivazioni della veloce crescita dimensionale
della Banca, del suo radicamento e dell’indiscussa “gelosa appartenenza” del
personale della Cariplo, banca senz’altro paternalistica (nell’accezione
positiva, di una attenzione ai rapporti umani) rispetto alle altre realtà.
Ci aspettiamo quindi dall’Archivio Storico nuovi lavori, volti,in
particolare,all’approfondimento della storia della Comit sotto l’aspetto
della gestione delle risorse umane, come si usa dire oggi.
6 Dicembre 2012
Pizzi
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