Piazza Scala


 
Impiegate Comit, Torino, 1916 (Studio fotografico T. Marchetti),
dono di Giorgina Levi Arian
 

 

La fotografia mostra un gruppo di impiegate torinesi ritratte nel 1916.

Undici donne posano in piedi composte e serie: particolare è la posa sicura della quarta da sinistra, braccia dietro la schiena, mento alzato e occhi che esprimono controllo sulla situazione. A loro si contrappongono, per posa ed espressione, le cinque donne sedute a terra: le prime a sinistra sorridono; la donna al centro ha assunto una posizione a ‘s’; e le ultime a destra chiudono il climax ascendente di informalità, ponendosi con le gambe incrociate, mentre il braccio di una cinge le spalle della collega che, forse per timidezza, si copre le labbra con il bavero del soprabito.

Questa fotografia riesce a dare uno spaccato della moda dell’epoca: ogni donna sfoggia un abito in voga, spesso accompagnato da un cappellino sotto il quale raccogliere i capelli. Con la Grande Guerra le donne entrano massicciamente ad occupare ruoli fino ad allora riservati agli uomini. La vita cambia e l’abbigliamento degli anni precedenti, gonne lunghe e strette, non si presta più alla praticità delle nuove attività femminili: le gonne diventano quindi più corte e soprattutto più larghe, i cappelli diventano più piccoli e i colletti di pizzo vengono sostituiti da colli triangolari che scoprono la gola, come ben ci mostra la donna seduta al centro che, tra l’altro, indossa come altre sue colleghe lo stivaletto di pelle, la calzatura allora più diffusa.

L’identità di queste donne al momento non è nota, tranne che per una, la seconda in piedi da destra. Si chiama Rita Montagnana, ha una mano in tasca, il cappello le fa ombra sul viso, ma si riesce ugualmente a scorgerne lo sguardo serio; indossa un cappotto scuro con collo di pelo e cintura.

 

Ecco quanto scrive su Rita Montegnana il collega Guido Montanari
 

CURIOSITÀ

Rita Montagnana - Apprendista alla Comit nel 1916

Riordinando le fotografie del personale della Banca Commerciale Italiana, è emersa un’immagine del 1916 di un gruppo di impiegate della filiale di Torino scattata, insieme ad altre analoghe, da Marco Levi (impiegato Comit ma anche fotografo), la cui figlia, Giorgina Levi Arian, donatrice delle foto, ha segnalato sul retro il nome di Rita Montagnana. Dopo un breve riscontro con il relativo fascicolo matricola e con alcune fonti bibliografiche, si è appurata l’identità di questa dipendente.

Si tratta proprio della Rita Montagnana (1895-1979), nota soprattutto per essere stata la prima moglie di Palmiro Togliatti (il più famoso segretario del Partito Comunista Italiano), che lavorò come apprendista per la filiale di Torino della Comit dal 1° febbraio al 15 dicembre 1916. Come è risaputo, infatti, le donne entrarono in maniera significativa nelle banche italiane per la prima volta solo durante la Prima guerra mondiale. Erano comunque state assunte temporaneamente come personale provvisorio in sostituzione degli uomini richiamati alle armi.

Rita Montagnana fu una delle figure femminili di spicco della politica italiana della prima metà del secolo scorso. Militante socialista già dal 1917 e poi tra i fondatori del PCI nel 1921, sposò Togliatti

nel 1924 e lo seguì in esilio nelle sue varie peregrinazioni. Deputata della Costituente nel 1946 e poi senatrice, fu tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane e tra le organizzatrici delle prime feste della donna dell’8 marzo

 

 

 

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Piazza Scala - Novembre 2012