Da poche ore, è morto Stephane Hessel, 95 anni, noto scrittore, già esponente della stesura delle Dichiarazioni Universali dei diritti dell’uomo adottate dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Vorrei ricordarlo con un articolo da me scritto alcuni mesi fa
In questi ultimi mesi mi sono speso,
invero molto timidamente per non apparire un soggetto reazionario se non
addirittura eversivo nei confronti delle Istituzioni democratiche sulle
quali ho improntato in maniera quasi ossessiva il senso del mio dovere
civile allo scopo di risvegliare le nuove generazioni dal letargo al quale
sono state indotte da una democrazia agonizzante.
Ho incominciato con i giovani delle ACLI a livello nazionale interessando il
loro giovane presidente, ma anche intrattenendo un mio coetaneo di Belluno,
segretario provinciale.
Successivamente, in diversi giornali, sempre con qualche titubanza ad
evitare di essere frainteso dalle autorità che vigilano in questo contesto,
ho lanciato qualche timido input ad una qualche reazione democratica, civile
e pacifica allo scopo di attirare l’attenzione sul fatto che l’Italia, in
mancanza di un minimo di reazione, sta andando oltre il baratro. E le
previsioni di cui parlo inascoltato da molto tempo si sono purtroppo
maledettamente e puntualmente avverate.
Ma oggi sono stato incoraggiato da uno scrittore molto più anziano di me
(oltre 90 anni) Stéphane Hessel, il quale, in un libercolo di sole 61
pagine, ADD Editore Torino, 2011, invita i giovani ad indignarsi e quindi a
reagire.
Per quanto si tratti di cose già facenti parte del mio bagaglio democratico
e civico, mi pare utile estrapolare alcune frasi da questo libro di Stéphane
Hessel, già esponente nella stesura delle Dichiarazioni Universali dei
diritti dell’uomo adottate dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.
Il titolo : “Indignatevi !” Il contenuto, per stralci :
Che altro aggiungere ? Chi avrà la cortesia di leggere questi punti non potrà certamente sottrarsi da specifiche e correlate riflessioni. Il fallimento infatti sta diventando globale !
Arnaldo De Porti - 27 febbraio 2013
Stéphane
Hessel (Berlino, 20 ottobre 1917 – Parigi, 27 febbraio 2013) è stato un
diplomatico, politico e scrittore tedesco naturalizzato francese,
Combattente nella Resistenza Francese durante la seconda guerra mondiale e
deportato nel campo di concentramento di Buchenwald. Nato da famiglia ebrea
(ma in parte convertita al luteranesimo), Hessel arriva in Francia nel 1925.
La madre pittrice ispira il personaggio di Catherine in Jules e Jim, la
storia di una donna amata da due amici che François Truffaut porterà sullo
schermo a partire dal romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché. Il padre
Franz, che nel romanzo di Roché ispira il personaggio di Jules, è scrittore
e traduttore, fra l'altro di Marcel Proust, ed amico di Walter Benjamin.
Naturalizzato francese nel 1937, diplomato all'Ecole Normale Supérieure di
Parigi nel 1939, Hessel segue i corsi del filosofo Maurice Merleau-Ponty e
legge Jean-Paul Sartre. È arruolato e poi fatto prigioniero, riesce ad
evadere e a raggiungere la Francia libera del generale De Gaulle a Londra.
Inviato in Francia nel 1944, è arrestato e deportato nel campo di
concentramento di Buchenwald, dove nasconde la sua identità per sfuggire
all'impiccagione. Evade di nuovo, viene ripreso, ma salta da un treno e si
riunisce alle truppe americane. Dopo la liberazione collabora con René
Cassin e partecipa alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo. Nominato "Ambasciatore di Francia" da François Mitterrand nel
1981, consacra gli anni della pensione alla militanza in favore dei
sans-papiers e della causa palestinese, aderendo alla campagna per il
boicottaggio dei prodotti israeliani. Per questo è duramente attaccato dallo
storico neoconservatore Pierre-André Taguieff e accusato di antisemitismo.
Hessel ha risposto:
« Mio padre era ebreo, sono scampato a Buchenwald, le accuse di
antisemitismo non mi sfiorano.
Fu promosso nel 2006 Grand'Ufficiale della Legion d'onore. In tutta la sua
vita non ha mai trascurato l'impegno politico: nel 1985, ha sostenuto Michel
Rocard; nel 2009 si è presentato nella lista di Europa Ecologia (Europe
Écologie), pur restando membro del Partito socialista francese e infine ha
sostenuto con impegno Martine Aubry di cui era amico. Il 20 ottobre 2010
esce il piccolo libro (un pamphlet di 20 pagine circa) Indignez-vous !
(Indignatevi !) che ha venduto nella sola Francia più di 700.000 copie a
gennaio 2011, divenendo un vero e proprio caso editoriale e politico. Il
libretto ha avuto grande successo in tutto il mondo contribuendo anche al
movimento giovanile degli Indignados e provocando anche una risposta del
politico e antifascista italiano, quasi coetaneo di Hessel, Pietro Ingrao,
nel libro Indignarsi non basta. Hessel ha pubblicato un altro libro nel
2011, Impegnatevi!.
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