La caduta del governo Berlusconi sembrava aver segnato la fine di un’epoca e quasi tutti avevamo tirato un sospiro di sollievo.

La fase iniziale del nuovo governo Monti  aveva illuso i tanti soprattutto per la riacquistata credibilità in campo internazionale e per la ritrovata dignità come italiani.

Il duo Monti-Napolitano imboccava subito la via maestra, la piu’ facile, senza scorciatoie, e così eccoci servita la “stangata”. Per prima ovviamente le pensioni poi l’IMU e il peggio deve ancora venire; aspettiamo le amministrative, infine l’art 18.

Ovviamente da buon governo tecnico un colpo al cerchio ed una alla botte senza scontentare la maggioranza che lo sostiene. Le finte liberalizzazioni e dulcis in fundo da bravi illusionisti la grande trovata:  qui è indispensabile aver conseguito la laurea alla Bocconi: “ no conto corrente? Ahi.. ahi.. ahi.. niente pensione.

Parlano dunque i fatti: non si è avuto pietà  per chi stava per andare in pensione ma ci si è fermati di fronte alle lobbies che vogliono mantenere i privilegi. Si è sparato sulla croce rossa e a farne le spese sono sempre i più deboli,  le categorie degli anziani, i pensionati, i malati.

Cosa dire dell’aumento del carburante e dell’energia? I costi sono divenuti proibitivi e quando aumenterà l’iva al 23%? Colpire i soliti noti significa non aver capito nulla della crisi provocata in primis dai banchieri che hanno fatto terra bruciata e adesso li ritroviamo alla guida del paese.

E’ stato calcolato che ciascun italiano abbia un debito di 32mila euro, compresi i neonati,  quindi bisogna rimboccarsi le maniche. E’ il continuo ritornello che ci viene servito da coloro che si ritrovano in condizioni privilegiate con redditi e stipendi che in molti fanno fatica  a quantificare.

Perché non combattere la CORRUZIONE (moda che non avverte mai crisi), i privilegi , le pensioni d’ oro, le mafie e fermiamoci qui?

Questo governo è stato chiamato per fare un lavoro sgradevole ha detto con le lacrime agli occhi la piccola “Fornerina”, l’abbiamo capito tutti: infatti hanno colpito i più deboli  con precisione chirurgica sostenuti dall’ arroganza di chi ha la pancia piena. La linea intrapresa dai banchieri–professori è chiara: o enormi sacrifici per il popolo o rinuncia! COMODO!

Prendere in considerazione l’adozione di misure più eque e sostenibili che aiutino almeno alla sopravvivenza di famiglie e imprese che ormai sono alla canna del gas è cosi difficile?

Molto meglio sfiancarci con l’art.18. E’ diventato l’oggetto del contendere davvero fastidioso ed inutile sia da una parte che dall’ altra. CCGL nostalgica, gli altri sindacati ormai da tempo fuori ruolo, il PD ha perso la memoria e l’identità  storica della sinistra. Il PDL ed il Terzo Polo pronti a cavalcare l’onda per recuperare consenso e cosi anziché occuparsi del lavoro si dibatte su come essere licenziati.

 Questo esecutivo in carica non eletto dai cittadini ma imposto da coloro che hanno provocato la recessione non è piu’  sopportabile, soprattutto non è piu’ tollerabile che questi signori parlino di economia  sociale e di riforme. Sparire dalla scena politica sarebbe opportuno prima che la rabbia della gente si manifesti in piazza.

Non servono governi “tecnici”  ma persone che siano davvero l’espressione della gente e non dei partiti che hanno fatto il loro tempo perché hanno speso il loro tempo per arricchire i compagni di merenda, distribuire i privilegi alla casta, non pensando al bene comune… e tutto a spese degli italiani!

  e noi COMIT ne sappiamo qualcosa.

 

Salvatore gatto - aprile 2012

 

 

 

 

 

 

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