Piazza Scala

 

Nella Milano a cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso, i giovani colleghi che arrivavano dalle province vicine e lontane venivano introdotti ai misteri della città da quelli indigeni o già ambientati da qualche tempo.

Era di prammatica una visita serale alla fontana dell’acqua marcia a Porta Volta. Si trovava nei pressi dell’Arena; aveva forma ottagonale e dalle sue bocche scaturiva un liquido che puzzava spaventosamente di uova marce del quale venivano decantate le qualità terapeutiche. Intorno alla fontana c’era perennemente una folla eterogenea e pittoresca: pensionati che parlavano di politica fra una sorsata e l’altra, operai o borghesi che venivano a riempire la bottiglia da portare a casa, qualche sciur convinto della bontà della cura, alternativa a Chianciano Terme.

C’è da chiedersi quanti oggi conoscono l’esistenza della fontana dell’acqua marcia. Perché è ancora lì, ancorché un cartello avverte che l’acqua non è potabile.

Ci chiediamo anche quante altre fontane pubbliche siano sopravvissute alla modernizzazione di questa e di altre città. Non c’era piazza a Milano che non avesse la sua “vedova”, che zampillava non lacrime ma l’acqua fresca e lieve della falda, ristoro e sollievo per l’assetato di passaggio.

L‘amico Domenico Pizzi propone di realizzare un servizio fotografico, con il concorso di tutti i simpatizzanti di questo sito, per testimoniare, sia in modo artistico, sia cronachistico, secondo l’inclinazione di ciascuno di voi, ciò che sopravvive nelle nostre città quanto a fontane, vedove, abbeveratoi: ogni cannella da cui si possa attingere acqua da bere sarà gradita a questa redazione.

Ci aspettiamo quindi da voi materiale in abbondanza, dalla Sicilia al Piemonte, dalla Sardegna alle Venezie.

Pubblicheremo la raccolta che sarà di interesse per tutti. Adoperate qualsiasi strumento ottico, dal telefonino alla reflex più sofisticata: per quanto ovvio, è vietatissimo utilizzare le fotografie reperibili sul web.


Piazza Scala - gennaio 2015

 

 

 

 

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Piazza Scala - gennaio 2015