Città nata dal mare intorno al 500 a.c., Genova ha mantenuto nei secoli- pur con alterne vicende-il suo ruolo di grande polo economico e commerciale del Mediterraneo. Area di scambio e di comunicazione fra le rotte mercantili  marine e le vie di terra. Quest’ultime inerpicandosi per i crinali appenninici portavano merci e denari nel Nord Italia e nei paesi europei. Sull’antico Fronte del Porto i resti dei portici pubblici che delimitavano la palizzata di Ripa Maris,ricordano l’animata vita commerciale dell’epoca medievale, mentre l’opulenza dei grandi palazzi nobiliari rimanda al prestigio raggiunto da Genova nel “siglo d’Oro,quando tra il 1528 e il 1630.
La Superba divenne protagonista della finanza internazionale e investì gli ingenti profitti nell’arte e nell’edilizia privata.
Ad esempio l’ammiraglio Andrea Doria, fece costruire un opulento palazzo, un tempo esteso fino al mare, da cui parte l’itinerario pedonale che da Piazza Principe (Stazione ferroviaria) conduce al cuore del Porto Antico, restituito alla città in occasione dell’esposizione colombiana del 1992. Un tempo vera e propria villa suburbana, Il palazzo Doria Pamphili o del Principe, firmato da Perin del Vaga e Angelo Montorsoli e da altri della cerchia raffaellesca (1529 - 1547), è l’opera con cui il tardo rinascimento romano entro trionfalmente in città ponendosi per decenni come modello delle residenze urbane nobiliari. A Perin del Vaga l’ammiraglio Doria affidò tutta la decorazione degli appartamenti.a partire del disegno dell’elegante portale d’ingresso e dell’atrio con la storia di Roma e i trionfi militari (visita da non perdere piazza del Principe, tel . 010 255509 orari 10 / 17 chiuso il lunedì) .
Di fronte ai giardini all’italiana del palazzo del Principe sorge l’edificio della Stazione Marittima di Ponte dei Mille, da dove s’imbarcavano tra la metà dell’ottocento ed il secondo dopoguerra migliaia di emigranti in cerca di fortune nelle Americhe. Dopo un recente restauro l’edificio, oltre che terminal dei transatlantici per crociere sul mediterraneo e non solo, è stato adibito per eventi ed esposizioni.
Si consiglia una visita per gli ampi saloni che si affacciano sui moli, le sale passeggeri, la sala dogana affrescata con dipinti a soggetto turistico e l’imponente galleria d’imbarco centrale, in ferro e vetro, dove si respira l’atmosfera della partenza per mare.
Percorrendo via Gramsci in direzione levante si raggiunge in pochi minuti la piazza della Commenda che prende il nome da una ben più antica stazione marittima, La commenda di San Giovanni di Prè, sin dal 1180 luogo di accoglienza di poveri e malati e di ospitalità dei pellegrini e dei crociati in partenza per la Terrasanta. Fondato dall’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, poi dai Cavalieri di Malta. Il complesso, oggi parte dell’istituzione Museo del Mare e della Navigazione, si compone del convento e di due chiese sovrapposte dall’intatta architettura romanica (
visite su richiesta  previa telefonata al seguente numero 010 2514760).
Si prosegue lungo via Prè, in una animata atmosfera da suk mediterraneo, tra colorate bancarelle, negozietti e case medievali sino all’antica Porta dei Vacca o di San Fede, varco occidentale della cinta muraria eretta nel 1155 a protezione della città, con due torri semicircolari collegate fra loro da un arco e da un camminamento di ronda merlato. Ha qui inizio il quattrocentesco carruggio di Via del Campo, dove si racconta abitasse al civico 7 la bambina dalle “labbra color rugiada, gli occhi grigi come la strada”, via resa famosa da Fabrizio de Andrè, ed a cui si deve la sua celebrità.
Il restyling dei palazzi, attuato in occasione di  “Genova capitale Europea della cultura 2004, ha ridato luce  e colore agli eleganti prospetti  di alcune residenze nobiliari, come il settecentesco Palazzo Cellario (n.10) ed il Palazzo Doria Invrea ( al n.9), residenza fino al XVIII secolo della famiglia che accumulò ingenti ricchezze con il commercio della seta.
Fosche storie di sangue e congiure sono ambientate nella piccola piazzetta Vacchero, dove un  tempo sorgeva il palazzo di Giulio Cesare Vacchero,traditore della repubblica di Genova nel 1628, come ricorda una lapide murata sopra una colonna.
Più avanti, sulla destra si nota la duecentesca Torre Piccamiglio, tra le poche superstiti d’epoca medievale.
Diverse sono le vetrine in via del campo che invitano ad una sosta, come al numero 29 il negozio di Gianni Tassio,tutto dedicato a de Andrè, meta di collezionistiche oltre alla chitarra suonata dal poeta  espone una ricchissima raccolta di 33 e 45 giri originali.  Oppure ,per i prosaici la drogheria D’Amato, specializzata sin dal 1946 in spezie, cerali e legumi sfusi che arrivavano in città con le navi.
Si possono poi percorrere i portici della medievale via di Sottoripa,inondati dagli aromi e dai profumi che emanano dalle antiche botteghe e sciamalde (friggitorie) che un  tempo offrivano piatti veloci ai lavoratori portuali. Ancora oggi i genovesi sono soliti - durante la pausa pranzo - mettersi in coda davanti al bancone dell’antica Friggitoria Carega (n. civ. 113r) per portarsi via  un sacchetto di frisse di baccalà da gustare seduti su una panchina del Porto Antico.
Coloro che preferiscono i sapori dolci è consigliata una sosta da Armanino, che riporta con fantasia ai secoli passati quando dalle navi venivano scaricate prelibatezze di ogni tipo: frutta secca, noci, nocciole, datteri.
Infine oltre i portici lungo via San Giorgio, a due passi dall’elegante palazzo affrescato dove Marco Polo detto il racconto del Milione, l’antica Sciamada propone le specialità della cucina genovese, comprese la torta Pasqualina con le bietole o i carciofi e la farinata preparata in modo superlativo anche nella vicina Trattoria SA’ Pesta: pansotti al sugo di noci, torte di ceci e acciughe ripiene. Buon appetito. 

Renzo Saitta - Marzo 2011  

Trattoria Sa’ Pesta
Via Dei Giustiniani 16 r
Tel.010 2468336
Prenotazione: consigliata
Chiusura Domenica /lunedì sera

  

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Piazza Scala - marzo 2011