Fondo Sanitario
Bilancio al 31 dicembre 2013
In giorno 11 giugno scorso, Il Consiglio di Amministrazione
del Fondo ha approvato il progetto di bilancio al 31
dicembre 2013, che verrà proposto all’Assemblea dei
Delegati, convocata per il 26 giugno p.v..
Il progetto è stato approvato con un solo voto contrario, il
mio. Come tutti gli anni, ho motivato il mio voto negativo
su due punti:
-
la sostanziale estraneità
del CdA alla formazione dei dati di bilancio, dato che
le voci significative dello stesso, contributi e
prestazioni, sono determinate da decisioni prese al di
fuori del Consiglio, dalle Fonti Istitutive;
-
il mio totale dissenso circa
tali decisioni, tutte in peggioramento delle condizioni
dei quiescenti.
Questi i dati salienti:
Il risultato aggregato delle due gestioni prevede un avanzo
d’esercizio di Euro 10.820.466.
Il risultato della gestione attivi prevede un avanzo di Euro
19.348.862
che, dopo l’assegnazione del contributo di solidarietà di
Euro 4.447.635
si attesta a Euro 14.871.227
Il risultato della gestione quiescenti prevede un disavanzo
di Euro - 8.528.396
Che, dopo l’assegnazione del contributo di solidarietà di
Euro 4.447.635
Si attesta a Euro - 4.050.761
Rispetto al bilancio al 31 dicembre 2012, Il risultato delle
gestioni aggregate è migliorato di Euro 4,1 milioni, così
distribuiti: aumento dell’avanzo degli attivi (prima del
contributo di solidarietà) di Euro 2,5 milioni; riduzione
della perdita della gestione quiescenti, sempre
anteriormente a detto contributo, di Euro 1,6 milioni.
In conseguenza di questi risultati, in base alle
disposizioni statutarie, la perdita dei quiescenti va
ripianata in prima istanza con un ricorso paritetico alla
quota differita e alle riserve; queste ultime nella misura
del 10% del loro ammontare. Quindi le riserve verranno
intaccate per Euro 1.624.303; la quota differita per Euro
1.624.303 ai quali vanno aggiunti, per ripianare il
disavanzo, ulteriori Euro 802.155.
Poiché le quota differite dei quiescenti ammontano a Euro
7,8 milioni, dopo queste operazioni residueranno Euro 5,3
milioni che ci verranno distribuite, a norma di statuto (i
disabili dovrebbero prendere il 100%, gli altri associati
beneficeranno di una quota intorno al 60%).
Le riserve dei quiescenti verranno in parte ricostituite per
passaggio di quote degli attivi che vanno in pensione e si
portano dietro il loro zainetto. Considerando anche una
quota di contributi d’ingresso, il nostro patrimonio
diminuisce di circa 200.000 Euro (per un totale di circa 16
milioni).
Istituzione di un Fondo per la prevenzione
In cauda venenum.
Come ultimo atto, il Consiglio uscente si è distinto per un
provvedimento che, apparentemente ispirato da lodevoli
intenti, di fatto realizzerà un danno alla situazione
economica della gestione dei quiescenti.
Con l’ulteriore cospicua quota di avanzo d’esercizio, la
gestione attivi porta le sue riserve a circa 94 milioni di
euro. Data la cifra eclatante, un primo dispositivo da
approvare in Consiglio prevedeva lo stanziamento di 2
milioni di euro per l’istituzione di un fondo da utilizzare
per una campagna di screening cardio-vascolare, aperto a
tutti gli iscritti, a valere sui 14 milioni di euro
dell’avanzo della gestione attivi. Questo in ottemperanza
all’art. 18 dello Statuto che recita che il Consiglio, in
presenza di disponibilità economiche, determina l’avvio di
campagne di prevenzione fra gli iscritti. Il neo costituito
Comitato Scientifico procederà a definire le modalità
dell’intervento.
L’originario intendimento è documentato dal punto 3
dell’ordine del giorno che non è stato ovviamente
modificato. Invece il dispositivo approvato dal Consiglio è
stato radicalmente cambiato. Temo che molti fra i
consiglieri non si siano nemmeno resi conto di come stessero
realmente le cose e comunque la deliberazione è stata
approvata, come il bilancio, con il mio solo voto contrario.
In sostanza, invece di stanziare il fondo prevenzione
sottraendo 2 milioni di euro dall’avanzo degli attivi come
da ordine del giorno, si è proceduto come segue:
-
E’ stato costituito un fondo
oneri di 2 mln di euro per iniziative di prevenzione;
-
E’ stato appostato un
importo di 2 mln di euro, con segno meno, fra le voci di
patrimonio;
-
Sono state lasciati
inalterati i risultati delle due gestioni, con afflusso
dell’avanzo degli attivi e del disavanzo dei quiescenti
ai rispettivi patrimoni.
L’importo sub 1) verrà
utilizzato per pagare la campagna di prevenzione;
L’importo sub 2) verrà imputato pro-quota in diminuzione
delle riserve degli attivi e dei quiescenti, in base agli
effettivi beneficiari dello screening. In pratica attivi e
quiescenti si pagheranno la prevenzione, ciascuna categoria
con le proprie riserve. E’ ridicola l’assicurazione che mi è
stata data che non si toccherà più il conto economico della
nostra gestione, come se saltare questo passaggio e andare
direttamente a intaccare il nostro patrimonio cambiasse le
cose.
Ho fatto mettere a verbale che il dispositivo contrasta con
l’art. 18 dello statuto, in quanto è pur vero che la
gestione congiunta evidenzia un avanzo d’esercizio, ma
essendo la destinazione finale dell’esborso in capo alle
rispettive gestioni, non si può certo sostenere che quella
dei quiescenti sia in presenza di disponibilità economiche,
dato che ha dovuto, sin dalla nascita del Fondo, ripianare i
vari disavanzi, rinunziare alle quote differite (quest’anno
solo in parte) e in un esercizio chiedere ai propri aderenti
un supplemento di contribuzione. Pertanto i quiescenti non
possono permettersi di utilizzare le proprie limitate
riserve (16 milioni, in decrescita) al di fuori delle
finalità statutarie che sono quelle, in prima istanza, di
fornire prestazioni integrative e sostitutive del Servizio
Sanitario Nazionale. Teniamo presente che quando non avremo
più riserve per coprire le perdite, potremo chiudere
baracca.
Quello che colpisce maggiormente è il cinismo di questa
operazione. Non si è voluto consentire che gli attivi
mettessero in comune con i quiescenti una modesta quota dei
loro utili per un’iniziativa lodevole. Per evitare che
questo potesse avvenire sono state calpestati nell’ordine,
il buon senso, la chiarezza del bilancio e, last but not
least, lo statuto del Fondo.
Filippo Vasta
Milano, 14 giugno 2014
◊ ◊
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Nicola Manna scrive su
Facebook, in aperta contraddizione con quanto esposto da
Filippo Vasta
"""Sono stato io (Consigliere in quota Sinfub e membro della
delegazione di gruppo) a far modificare il dispositivo per
provare ad andare nel senso che Filippo ed io auspichiamo e
cioè che una volta fatto l'accantonamento, da tali fondi
vengano presi i soldi per pagare le spese (dopo tale
eliminazione anche Uniosind ha votato a favore). Come noto
il CDA non ha e non poteva avere la potestà di stabilire
alcunchè (e queste sono le regole dell'associazione, che
occorre rispettare se si è soci), ma è stato meglio che la
delibera non prevedesse - come non prevede - di intaccare le
riserve. Il richiamo fatto da Filippo all'art. 18 è corretto
ed è stato da me ripreso, chiedendo al Presidente cosa
sarebbe successo in presenza di bilancio dei pensionati in
passivo. Toccherà alle Fonti istitutive stabilire i
meccanismi e mi auguro che non prevalga la solita linea
della separazione, mentre l'accantonamento è stato preso dai
10 mln. del risultato "complessivo" e non intacca il
patrimoniodei pensionati. Nella foga Filippo si è
dimenticato di far presente che il bilancio preventivo - sic
stantibus rebus - dovrebbe nel 2014 chiudere con un
risultato positivo di ca. 3,4 mln, con risultato positivo
anche della sezione attiva, che garantirà l'afflusso del
contributo di solidarietà alla sezione dei pensionati)."""
Forse Nicola, della cui buona
fede e anche della sua sostanziale solidarietà con la causa
dei pensionati nessuno dubita, nella foga ha visto un
altro film: lo comprova il dispositivo della delibera di
bilancio, approvata da tutte le OO.SS., Manna compreso, che
è molto chiara e che, con grande dispiacere in quanto
avremmo preferito credere ad un'inesattezza di Filippo,
riportiamo di seguito (cfr. in particolare frase evidenziata
in rosso)
Fra l'altro Manna dichiara che
"Toccherà alle Fonti istitutive stabilire i meccanismi",
dimenticando forse che questa è una delibera di consiglio e
che comunquele Fonti Istitutive sono i Sindacati, compreso
quello di cui lui fa parte: se dissente con le OO.SS. e
perche non ha votato contro l'approvazione del bilancio e
della delibera come ha fatto Filippo? Interessante
l'affermazione di una presumibile chiusura in attivo (3.4/mln.
se abbiamo ben capito da essere incrementati dal contributo
di solidarietà): a questo proposito è sin troppo facile
affermare l'erroneità degli ultimi provvedimenti presi
penalizzando il personale in quiescenza e siamo sicuri che
Nicola interverrà subito presso le fonti istitutive (di cui
fa parte....) per farli subito rettificare in senso più
favorevole ai pensionati. Inutile dire che attendiamo una
sua pronta assicurazione in tal senso su Facebook.
Piazza Scala (A. Izeta) |