Con il nuovo anno è tornato Francesco Saverio Indelicato (FSI): su nostre reiterate insistenze ci ha fornito una sua fotografia che abbiamo inserito in questa pagina (a proposito, qualcuno lo conosce?).
Per fortuna l'anno è iniziato con una buona notizia per i pensionati (segnalataci dalle OO.SS. che abbiamo tanto osteggiato e non dal rappresentante che abbiamo contribuito a far eleggere come consigliere del Fondo Sanitario Integrativo Intesasanpaolo): nel 2015 (ma sembrerebbe anche per i prossimi dieci anni) verranno integralmente pagati i rimborsi differiti delle prestazioni mediche.
Lasciatecelo dire: stiamo rimpiangendo le informazioni puntuali e precise di Filippo Vasta a tutte le associazioni di pensionati su argomenti importanti quale quelli descritti in queste poche righe. A questo punto preghiamo le OO.SS. di inviare i loro volantini anche al nostro indirizzo mail.
Resta ancora da capire se l'allargamento delle prestazioni promesso dai sindacati riguarderà anche i quiescenti.
Segnaliamo che non abbiamo avuto ancora risposta ad un nostro quesito diretto ai rappresentanti dei pensionati Baroni e Vimercati: "esortiamo i rappresentanti dei pensionati Baroni e Vimercati a vigilare e intervenire per conseguire altri miglioramenti, in particolare per quanto concerne l'estensione ai pensionati dell'allargamento delle prestazioni: agli stessi segnaliamo che coloro che li hanno votati desidererebbero ricevere queste notizie direttamente da loro e non dalle fonti istitutive, insistendo se del caso per la loro partecipazione alle riunioni ìtecniche'. Con l'occasione richiediamo al Baroni come sia possibile contattarlo per avere informazioni su procedure e richiedere il suo intervento su pratiche complicate (esattamente come faceva Filippo Vasta): attendiamo il suo assenso al riguardo per diffondere l'informativa (se non desidera diffondere la sua mail privata può comunque richiedere un nuovo indirizzo gratuito dedicato)". Pensiamo di non aver chiesto la luna e attribuiamo il ritardo al periodo festivo e non a un diniego implicito che sarebbe irriguardoso verso chi si è dato tanto da fare per lui.
Ai sindacati, che abbiamo apprezzato per la tempestiva diffusione della notizia, lanciamo un appello: in direttivo possiamo mettere in minoranza la banca se solo troverete un accordo con il nostro rappresentante e forse si fermerebbe l'emorragia di tessere che vi contraddistingue.
Piazza Scala

 

 

“Peggio el tacon del buso”.
 

Perché mai mi rimbomba nelle orecchie questo antico e saggio proverbio veneto (“Il rattoppo è peggio del buco”) quando mi trovo a pensare alle recenti vicende del nostro Fondo Sanitario Integrativo (FSI), in particolare alle nuove nomine negli organi collegiali del Fondo?

Noi, poveri pensionati, rappresentiamo il 31% degli iscritti e, nonostante la evidente e palese politica di “moral suasion” esercitata dal Fondo nei nostri confronti  affinché una volta pensionati ci si levi di torno (cosa che ha fatto il 34% dei nuovi pensionati che hanno lasciato il loro zainetto in eredità agli attivi e non, come dovrebbe essere, ai quiescenti), ebbene noi pensionati abbiamo un rappresentante su 19 nel CdA del Fondo (9 la banca e 9 le Organizzazioni sindacali) e 2 nell’Assemblea dei delegati (16 la banca e 16 le OO.SS.).

Già basterebbe questo per comprendere che qualcosa non funziona. E’ come se in un condominio un inquilino avesse il 31% dei millesimi, ma in realtà potesse votare per una quota del 5%! E’ contro ogni logica rappresentativa, democratica e…. aritmetica.

Allora che ti fanno questi pensionati? Puntano tutte le loro carte sui tre rappresentanti eleggibili ai quali, considerato lo scarso peso numerico e l’età avanzata, non si chiede di impossessarsi con un golpe del FSI, ma di operare in modo combattivo ed energico per valorizzare e difendere la posizione della categoria, iniziando a fornire dall’interno degli Organi collegiali un’informativa pronta ed esaustiva.

Lo faceva da sempre il precedente rappresentante, una retta e bella persona che, dopo diversi anni, ha deciso di passare la mano a qualcun altro.

Si parte in salita, perché i pensionati, a differenza della banca e dei sindacati, per presentare la loro lista devono raccogliere le firme, cose che viene fatta grazie al contributo di tutti e così parte la campagna elettorale.

Le armate dei pensionati sono in ordine sparso e disorganizzate, ma ci pensano dei rudi sergenti (avete presente “Full Metal Jacket” o “Ufficiale e gentiluomo”?) a tirare la carretta e a ordinare flessioni.

Si danno da fare a informare, diffondere la notizia, inviare migliaia di mail, fare telefonate ecc.ecc.

I nomi dei candidati vengono fuori da un’Associazione Pensionati di un’altra ex banca,considerato che per anni era stata l’Associazione esodati/pensionati della ex Comit a fornire le persone.

Rullano i tamburi, le schiere si compattano e si mettono in marcia sotto gli incitamenti dei Pensionati Cariplo, Piazzascala Comit , gli ex Sanpaolo. Si aggrega alla comitiva un gruppetto di esaltati, malati di Facebook e di altre diavolerie del genere.

Cosa succede?

A giugno scorso, a furor di popolo (pardon di pensionato) vengono eletti i tre nuovi rappresentanti, sbaragliando la concorrenza dei pensionati proposti dalle varie sigle sindacali, ivi compresa un’altra associazione pensionati (ma quante ce ne sono?) che aveva pensato bene di aggregarsi ad una sigla sindacale (SINFUB, tanto per non fare nomi).

Nell’ardore della competizione elettorale, anche qualche rappresentante sindacale palesa un interesse per le problematiche degli esodati e dei pensionati, per le ingiustizie patite, a partire dai 1000 euro che gli esodati in vuoto reddituale devono sganciare di tasca propria per rimanere nel FSI.

“Ma noi non sapevamo; ah se avessimo saputo ecc.ecc.”

Anche in questo caso si beccano i voti degli esodati promettendo – se eletti – di farsi carico di queste criticità.

Tutto bene. Direte voi!

Bene un beato cavolo, dico io a distanza di sei mesi!

Il rappresentante dei pensionati, nuovo di pacca, partecipa ad una riunione ai primi di novembre a Milano, dove si raccolgono da tutta Italia 220 persone e pensa bene di non prendere la parola.

Alcuni pensionati che l’hanno votato hanno l’ardire di scrivergli e lui non risponde. Ha il tempo di azzuffarsi subito con un esodato che in preda a furori indefinibili chiede (badate bene a quello che sto per dire) che i verbali del CdA del  FSI non siano più S E C R E T A T I !

Sì avete letto bene, sono secretati come accade nei romanzi di Le Carrè o come le riunioni che M16 tiene con James Bond.

Anzi il neo-eletto fa di meglio: alla prima riunione vota anche lui per mantenere la secretazione con i rappresentanti di banca e OO.SS che si contorcono dalle risate perché costui doveva essere la spina nel fianco, quello che doveva metterli in riga. Pensa te!

Di buon mercato, per sapere cosa accade e cosa viene deciso nel FSI i pensionati devono attendere il comunicato di una sigla sindacale! Una delle tante vituperate sigle sindacali contro le quali non erano mancati gli strali e gli inviti pubblici a stracciare le tessere (che tanto non ci si riesce più perché le fanno di plastica).

Sconcerto, delusione, smarrimento?

In buona parte sì, dato che a tutt’oggi l’informativa dall’interno, le azioni a difesa della categoria sono assenti. Il gruppetto di fanatici di Facebook inizia a rumoreggiare. Le associazioni chiedono agli’eletti di rendere conto del loro operato e lo si fa con scarso entusiasmo e la velocità di un bradipo. Un po’ mal mostosi, direi.

Inizia il count-down da oggi. Sono sempre disponibile a cambiare idea di fronte a virate di comportamento che, però, mal si conciliano con la riottosità a rendere conto della propria operatività alle Associazioni e alle persone che li abbiamo eletti. La persona del sindacato, così disponibile in campagna elettorale, ha già fatto sapere che la sua sigla ha una sua linea e lei seguirà quella e che i pensionati la lascino in pace.

Una cosa è certa: che se non ci saranno cambiamenti in futuro ci sarà sicuramente una tornata di rinnovi e il gesto nobile dell’ombrello collegato al proverbio veneto di cui all’incipit inizierà a materializzarsi.

 

Francesco Saverio Indelicato
Gennaio 2015
 

                  

 

 

 

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Piazza Scala - gennaio 2015