Il nuovo Fondo Sanitario Intesa Sanpaolo: un articolo di Sergio Marini,
Consigliere della Cassa Sanitaria in quota Anpecomit, che rigurda i colleghi in quiescenza

 

 

E’ stato firmato il 2 ottobre scorso l’accordo sul Fondo Sanitario di Gruppo e, in questi giorni, ci è pervenuta una lettera che richiede compilazione e spedizione di formulari entro il 15 dicembre.

Le Associazioni dei Pensionati hanno richiesto ai propri Iscritti di unire a tale documentazione un'apposita lettera di riserva, in quanto il passaggio dalla Cassa al Fondo è stata deliberata in palese violazione delle vigenti norme di Legge e di Statuto.

Non voglio annoiare nessuno con disquisizioni tecniche, né citare burocratici articoli di regolamento; ritengo per ora opportuno richiamare alcuni elementi degni di nota, già in parte riportati nella documentazione sopra accennata.

CONTRIBUZIONE: passa dal 2,3% al 3%, oltre all'introduzione di un balzello di 0,10% per ogni persona a carico (massimo 0,30%) e 0,90% per ogni familiare non a carico (ex € 650 fissi); è introdotto un massimale sul reddito di €uro 100/mila, rivalutabile dal 2012 con i parametri ISTAT;
PRESTAZIONI: pressoché immutate, ma con una rilevante novità: quelle a rimborso verranno liquidate per l'80% subito e per il restante 20% l'anno successivo – entro giugno – se il bilancio evidenzia capienza;
SEPARAZIONE DELLE GESTIONI: i Lavoratori in servizio avranno la loro sezione, e noi la nostra; ciò significa che se la nostra sarà passiva, come sempre sinora avvenuto per evidenti ragioni “di età”, dovremo pareggiare le perdite rinunciando in tutto o in parte al 20% sopra accennato e, se non bastasse, versando ulteriori contributi in proporzione a quelli già versati;
ASSISTENZA DIRETTA: dal I° gennaio 2011 le impegnative non verranno più rilasciate tramite Filiali, ma esclusivamente dal Fondo con ricorso ad un Call-Center con numero verde, in funzione 24 ore su 24 compresi sabato e domenica, o via Email o fax; costo €uro 20 per impegnativa (ex €uro 10) ed accesso a Centro convenzionato prescelto con esibizione dell'impegnativa nel frattempo trasmessaci dal Fondo con i mezzi sopra citati;
CENTRI/CLINICHE/PROFESSIONISTI CONVENZIONATI: è già possibile individuare quelli della propria provincia accedendo alla parte pubblica del sito www.fondosanitariointegrativogruppointesasanpaolo.it;
RICHIESTE DI RIMBORSO CON LA CASSA ATTUALE: quelle del 2010 devono essere presentate entro il 31 marzo 2011; dopo tale data non verranno accolte;
RICHIESTE DI RIMBORSO AL NUOVO FONDO: l'apposito formulario non è ancora disponibile, ma lo sarà sul sito entro breve; si dovranno allegare gli originali dei documenti di spesa (senza fotocopie);
POSSIBILE DISDETTA: entro il 30 aprile 2011 si può dare disdetta, con decorrenza 1° gennaio 2011, tenendo presente che i contributi verranno addebitati, con cadenza mensile da gennaio; chi è indeciso se disdettare o meno è opportuno si astenga dal richiedere rimborsi per il periodo gennaio/aprile, presentandoli dopo se resta iscritto.

 

Tutto bene dunque?

 

Si direbbe proprio di no, visto che ogni decisione è stata presa senza il nostro contributo e, soprattutto, in assenza di qualsiasi piano industriale utile per valutare le conseguenze economico/finanziarie di un passaggio dagli attuali 97/mila “assistiti” ai futuri 165/mila, dei quali circa il 21% appartenenti a nuclei familiari della nostra categoria.
Per questa evidente ragione le nostre Associazioni stanno insistendo perché la separatezza delle gestioni contabili fra Attivi e Pensionati venga rinviata di almeno due esercizi; nel frattempo gli Organismi collegiali del Fondo potranno apportare tutte le correzioni utili per un contenimento del probabile disequilibrio della nostra “famiglia”; è in fase d'avvio anche un'iniziativa di carattere legale per raggiungere questo obiettivo.

* * *

Concludo con un suggerimento: il meccanismo di rimborso in due quote sopra descritto (80% e poi 20%) induce a ricorrere, laddove possibile, alla assistenza diretta, vale a dire con impegnativa presso Professionisti o Centri convenzionati; si evita così il diabolico meccanismo sopra citato, in quanto con i 20 €uro dell'impegnativa si soddisfa ogni spettanza dovuta al Fondo.
Un caro saluto, Buon Natale e ...buona salute a tutti!

Sergio !6 dicembre 2010arini

 

COMPARAZIONE 

 CASSA SANITARIA PER IL PERSONALE DEL GRUPPO INTESA e

FONDO SANITARIO INTEGRATIVO DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO
Cliccare sull'icona sottostante per visualizzarla (formato pdf)

 

 

Commenti:
1) 16 e 17 dicembre 2010
da Fernando Mazzotta
: Non ho compreso bene la questione dei rimborsi: se decido di esercitare l'opzione disdetta entro il 30 aprile 2011 sono costretto comunque a subire per i primi quattro mesi dell'anno l'addebito di quattro rate mensili, ma non mi è chiaro cosa voglia dire Marini (riferito alle richieste di rimborso) "presentandoli dopo se resta iscritto". POSSIBILE DISDETTA: entro il 30 aprile 2011 si può dare disdetta, con decorrenza 1° gennaio 2011, tenendo presente che i contributi verranno addebitati, con cadenza mensile da gennaio; chi è indeciso se disdettare o meno è opportuno si astenga dal richiedere rimborsi per il periodo gennaio/aprile, presentandoli dopo se resta iscritto. E chi non resta iscritto? Credo che ci sia un refuso..... Comunque, se un pensionato effettua la disdetta entro il 31.12.2010 cosa accade?
Risponde Sergio Marini: E' chiaro che se si chiedono e ottengono rimborsi, magari con la formula 80% subito e 20% entro giugno dell'anno successivo, e si dà disdetta al 30 aprile, si avranno notevoli complicazioni nel pareggiare i conti. L'addebito mensile parte a gennaio e quindi la restituzione di quanto già versato andrà compensata con quanto ricevuto a titolo di rimborso: meglio aspettare (non costa nulla)  ovviamente soltanto se si è indecisi sul da farsi.

Precisazione di Fernando Mazzotta
Preciso meglio la mia domanda: Se, evidentemente, invio disdetta entro il 31.12.2010 il rapporto si estingue, mentre se sono ancora indeciso e desidero aspettare il 30 aprile per esercitare la facoltà di recedere o meno, nel frattempo subisco gli addebiti mensili del premio per i primi quattro mesi: E' a questi rimborsi che mi riferivo: se decido di disdettare qualche giorno prima del 30 aprile, poi le rate pagate saranno rimborsate e con quali modalità, oppure per questi primi quattro mesi valgono comunque come copertura assicurativa ,anche se non devo chiedere rimborsi per prestazioni fatturate nello stesso periodo?
Conclusioni di Sergio Marini
Visto che la disdetta vale dal I° gennaio, è evidente che le rate nel frattempo pagate verranno rimborsate.
Almeno questo hanno verbalmente affermato.
Ma a questo punto, visto che ormai conosciamo quasi tutto del nuovo Fondo, tanto vale decidersi subito, visto che da qua ad aprile non vedo cosa possa cambiare; salvo ovviamente che il nostro ricorso non induca le parti a concederci quel biennio di moratoria che abbiamo chiesto.


 

 

 

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