Ma perchè le richieste di ritardare di un paio di mesi l'inizio dell'attività del Fondo Sanitario Integrativo Intesa Sanpaolo non sono state ascoltate?

 

 

Pur non entrando nel merito dell’andamento delle strutture operative (Intesa San Paolo, Fondo Sanitario Integrativo, Fondo Pensioni Comit) Piazza Scala ha ricevuto nei giorni scorsi parecchie lamentele da parte di colleghi pensionati che fra l'altro (in quanto numerosi, pesantissimi e ripetuti sono i disguidi della nuova struttura) non riescono ad accedere al call center del Fondo Sanitario per usufruire dell’assistenza convenzionata (che evita la spada di Damocle del pesante meccanismo di rimborso dell’assistenza indiretta: deduzione della franchigia, riconoscimento immediato dell’80% del residuo e pagamento del 20% a fine giugno dell’anno successivo se sussisteranno fondi).
Da un nostro approfondimento a tutt’oggi i problemi possono essere così sintetizzati:
come abbiamo detto il call center non risponde (come pure le mail): le risorse assegnate sono in tutto 55 e non sono sufficienti, tenuto conto della massa delle chiamate – da 5.000 a 6.000 al giorno fra attivi e pensionati – e della necessità di disporsi in almeno tre turni, a smaltire il lavoro; le conseguenze vanno da mancate risposte in tempo utile a mancata segnalazione alle strutture convenzionate, con l’obbligo degli assistiti a pagarsi le prestazioni e richiedere il rimborso;
l'inserimento dei dati dei familiari è avvenuto alcuni giorni fa, ma soltanto per il Personale attivo, che ha provveduto ad inserire i propri dati per via informatica; questa strada non è percorribile dal Personale in quiescenza, per il quale i dati devono essere inseriti manualmente dagli addetti di Previmedical sulla base di supporti cartacei (saranno necessari almeno due mesi: è attesa una "task-force" per eliminare l’arretrato);
non sono pervenute le pratiche di circa 12/mila pensionati su circa 24/mila (presumibilmente intendono aspettare ancora qualche tempo prima di decidere: per il momento gli addetti al Fondo si guardano bene dal sollecitare coloro che non hanno inviato la documentazione, tenuto conto che hanno tempo sino a fine aprile);
in tutto questo bailamme una sola notizia positiva: qualcuno (solo poche eccezioni che confermano la regola) riesce ad attivare informaticamente la propria area iscritto; la stragrande maggioranza di coloro che hanno inviato la documentazione entro il 15 dicembre 2010 non riesce invece ad accedere: per aggiungere le beffe al danno il sistema invita a contattare il call center che si guarda bene dal rispondere (sembra che qualcuno riesca a collegarsi telefonicamente alle due di notte…..).

Cosa possiamo dire: sembra di essere tornati ai “bei” tempi della fusione Intesa – Cariplo - Comit quando ben poco funzionava in quanto i sistemi informatici non colloquiavano tra di loro con risvolti tragicomici per clientela e personale della Banca. Nonostante questo pessimo precedente la parola d’ordine sembra essere ancora la stessa di 10 anni fa: “Proviamo a farlo e vediamo cosa succede”.
Da parte nostra riterremmo doveroso che a coloro che non riuscissero ad ottenere nei tempi previsti le autorizzazioni per accedere alle varie strutture convenzionate (e dovessero quindi pagare di tasca propria gli interventi delle medesime) il Fondo provvedesse almeno al rimborsare il 100%, tutto intero e subito, per non danneggiare ulteriormente il Collega che già subisce l'onere di una franchigia. Ciò in quanto tale ricorso all'indiretta è reso necessario dalle disfunzioni imputabili al Fondo e non certo all'Iscritto. Vediamo se la Banca (da cui sostanzialmente dipende il Fondo e che si è vantata di gestire uno fra i maggiori fondi mondiali) saprà assumere un atteggiamento all’altezza del proprio codice etico.
Insomma, purtroppo i disagi ricadono sempre su chi non ha colpa alcuna mentre i veri responsabili ora si trincerano dietro richieste di comprensione per i problemi sorti, che tuttavia erano stati previsti dalle associazioni dei pensionati e che con un pò di buon senso potevano essere evitati. Come abbiamo già detto, il passato non ha insegnato nulla!

Piazza Scala 22 gennaio 2011
 

 

 

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