Una segnalazione di Filippo Vasta già circolarizzata dall'UNPComit ai propri soci

 

Nel Consiglio d’Amministrazione che si è tenuto il 28 febbraio u.s. sono state presentate le previsioni sui risultati al 31 dicembre 2011. Pur se ottenute in base ad una proiezione basata sull’andamento delle vecchie casse, le risultanze appaiono del tutto attendibili e non si prevedono sostanziali scostamenti rispetto al bilancio definitivo per la cui formazione occorre attendere la contabilizzazione delle ultime prestazioni (come noto, i soci hanno tempo sino al 31 marzo per inoltrare richieste relative all’anno trascorso).

 

I dati che sono emersi confermano in pieno i timori che avevamo già manifestato; anzi possiamo tranquillamente affermare che le previsioni sono state ampiamente superate in peggio.

 

Questi i dati in milioni di Euro delle due gestioni (cifre, come detto, previsionali e non definitive):

  Attivi Quiescenti Totali
Risultato tecnico  15.0 -12.4 2.6
Contributo di solidarietà -3.8    3.8    =
Risultato di gestione 11.2   -8.6 2.6

 

Come si rileva, il Fondo, nel suo complesso, è ampiamente in equilibrio; non occorreva essere raffinati esperti di statistica per prevedere invece lo squilibrio fra le due gestioni, date le caratteristiche dei partecipanti a ciascuna di esse.

 

A termini di Statuto, il passivo della gestione quiescenti, già corretto con il cosiddetto contributo di solidarietà, richiede:

L’integrale rinunzia alla liquidazione della quota differita, prevista in Euro 3.5 milioni
L’utilizzo del 10% del patrimonio attribuito alla gestione quiescenti 1.4 milioni
L’addebito pro-quota agli associati quiescenti dello sbilancio residuo 3.7 milioni

 

Tutto questo mentre gli associati in servizio possono levare i calici per celebrare un utile di 11,2 milioni di Euro, dopo essersi messa a posto la coscienza con il contributo di solidarietà del 4%.

 

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, dopo aver ribadito che il Consiglio è vincolato al rispetto dello Statuto, ha ritenuto necessario invitare le Fonti Istitutive a riunirsi per prendere visione della situazione ed assumere un orientamento al riguardo, entro i sessanta giorni previsti per l’approvazione del bilancio definitivo. Da parte mia, non ho potuto che sottolineare la totale insostenibilità della situazione e la mancanza di qualsiasi logica all’accumulo di avanzi d’esercizio da parte di una delle due gestioni, assoggettando l’altra a sacrifici del tutto ingiustificati alla luce dei dati nel loro complesso, ancorché il tutto sia previsto da uno Statuto sulla cui redazione la nostra componente non ha potuto minimamente esprimersi.

 

L’invito del Presidente è stato raccolto e la riunione delle Fonti Istitutive ha generato un comunicato, che qui allego, non particolarmente esplicativo (visualizzalo).

 

Tuttavia sono previsti ulteriori incontri, sui quali contiamo di riferire nelle prossime settimane; se da questi incontri non dovesse emergere il proposito di intervenire con sostanziali modifiche dello status quo, non ci resta che portare nella maniera più ampia possibile quanto avviene a conoscenza dell’opinione pubblica.

 

                                                                                                                                             Filippo Vasta - marzo 2012

 

 

 

 

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