Eccoci arrivati all'ultimo giorno del 2014!
L'anno in corso è stato caratterizzato da un'aspra lotta tra categorie di ex colleghi Comit tutti ansiosi di assicurarsi il "malloppo" a scapito degli altri, da contese legali nelle quali si sono maldestramente inseriti i sindacati per conservare un minimo appeal nei confronti soprattutto dei colleghi c.d. "in servizio" (per le OO.SS. i pensionati e gli esodati sono diventati "carne da cannone"), da atteggiamenti ondivaghi dei liquidatori e da una ridda di notizie spesso contraddette dai fatti subito dopo.
Leggendo il comunicato di Amici Comit - Piazza Scala (in realtà sarebbe meglio dire del pool dei legali Civitelli/Fasano/Iacoviello) nel corso del 2015 potrebbe aprirsi uno spiraglio soprattutto se si arriverà ad un accordo tra le parti in lotta: infatti una buona notizia è quella della convalida dello stato passivo, fatta eccezione di un migliaio di ricorrenti che con un pò di buona volontà potrebbero incontrarsi nella proposta di transazione che verrà portata avanti dal giudice presumibilmente nella prossima udienza. Purtroppo non ci sentiamo di escludere maldestri e perniciosi ricorsi in Cassazione  dettati dalla volontà di aver ragione a tutti i costi (ma forse anche da altri motivi....):  a questo punto non vediamo tuttavia come quanto resta del derelitto Fondocomit (i liquidatori e i soldi....) possa astenersi dal procedere ad un riparto parziale nel primo trimestre del 2015: questo è l'invito che Piazza Scala rivolge all'amico e collega Angelo Elia affinchè si faccia portavoce presso gli organi della magistratura al fine di essere autorizzato a distribuire una fetta delle consistenze.
Tenuto conto che chiudiamo il 2014 con una tenue voce di speranza, speriamo che la Befana (anche se è un pò troppo vicina......) porti ulteriori buone nuove!
Concludiamo dicendo che queste poche righe sono soltanto una nostra opinione, che non sono state assolutamente ispirate o validate da terzi e che potrebbero essere clamorosamente smentite dai fatti: a noi piace vederla in questo modo e ci auguriamo di essere stati giusti profeti.
Piazza Scala - 31 dicembre 2014

 

Il comunicato di Amici Comit - Piazza Scala del 30 dicembre 2014: Aggiornamento sul Fondo Pensioni

Care Amiche, Cari Amici, lo scorso 23 dicembre sono scaduti i termini di legge per presentare opposizione allo Stato Passivo depositato, dal Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana (in liquidazione), il 7 novembre 2013. Pertanto nessuno può più vantare crediti verso il Fondo Pensioni eccetto quelli già iscritti nello Stato Passivo (pensionati fino al 1997 e "attivi") e quei soggetti che hanno, entro i termini di prescrizione, richiesto il riconoscimento del loro credito e presentato opposizione allo Stato Passivo.
Qui di seguito potete trovare una nota redatta dal Collegio Difensivo composto dagli Avvocati Civitelli, Fasano e Iacoviello. Dalla stessa emergono alcuni interessanti spunti che potrebbero portare ad una definizione, in tempi relativamente brevi, della vertenza con il Fondo Pensioni. 

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Ai nostri assistiti per il Fondo Comit.
La situazione della procedura ad oggi è questa:
1.    Da oggi 23 dicembre 2014 non sono più ammesse nuove domande tardive. Infatti è ormai scaduto l' ultimo termine previsto dall' art. 101 della Legge fallimentare (lo Stato Passivo era stato depositato il 7 novembre 2013, ed il termine per le opposizioni tardive è di 1
2 mesi, cui va aggiunta la sospensione feriale dal 1° agosto al 15 settembre).
2.    Da oggi solo chi ha già proposto l' opposizione può aspirare alla ripartizione delle somme, aggiungendosi a coloro a cui i Liquidatori avevano già riconosciuto il loro credito (cioè gli "attivi" e i "pensionati fino al '97");
3.    Questo significa in concreto che:
        a. gli "attivi" non possono più mettere in discussione la somma loro attribuita dai Liquidatori. Infatti i Sindacati
        non hanno promosso alcuna opposizione allo Stato Passivo per i loro iscritti, neppure per rivendicare il famoso
        art. 27. La somma indicata dai Liquidatori per gli attivi è quindi intangibile e definitiva;
        b. Tutti coloro a cui i Liquidatori non hanno riconosciuto nulla, non sono più in tempo per proporre un' opposizione,
        che è ormai scaduta. Quindi se anche venisse riconosciuta la vigenza dell' art. 27, ne potranno beneficiare solo
        coloro che hanno tempestivamente presentato un' opposizione tramite un Avvocato. Gli altri rimasti inerti non lo
        possono fare più.
4.    Alcuni sindacati (non tutti) avevano presentato un ricorso al Giudice del Lavoro (a firma propria e non dei lavoratori) per chiedere l' applicazione dell' art. 27. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna alle spese.  I sindacati hanno presentato un appello la cui udienza è stata fissata tra ben due anni, ovvero al 21.12.2016. A nostro avviso il ricorso verrà nuovamente dichiarato inammissibile, anche perché  la legge non attribuisce ai sindacati il potere di agire in giudizio in proprio per interpretare un accordo collettivo, ma è necessario che le cause vengano promosse a firma dei singoli lavoratori, magari collettivamente, e questo non è avvenuto. Speriamo solo che questa iniziativa inammissibile non faccia perdere altri due anni a tutti.
5.    E' quindi diventato veramente necessario tentare di raggiungere un accordo fra tutti gli interessati per far
       approvare subito un riparto.

I tempi sono maturi poiché oggi sono scaduti i termini per ulteriori opposizioni.
Un accordo riguarderebbe solo due categorie di persone:
        a. Coloro che hanno già proposto un' opposizione tramite un Avvocato;
        b. Coloro (come i pensionati fino al '97) per i quali i Liquidatori avevano già riconosciuto le somme spettanti
Gli altri soggetti (come gli "attivi" e comunque i "non opponenti") ormai non possono più mettere in discussione quanto deciso a suo tempo dai Liquidatori.
E' inutile continuare a litigare mentre i soldi intanto rimangono bloccati.
C' è la possibilità di fare un Riparto molto presto, ma occorre l' accordo fra i vari interessati.
La partita si gioca ormai solo più fra coloro che hanno già proposto l' opposizione e coloro che già erano stati ammessi al passivo dai Liquidatori.
Tutti gli altri (compreso i sindacati ed altri soggetti) sono ormai fuori dalla partita e magari rischiano solo di intralciare e di far perdere altro tempo.

Collegio Difensivo

Avv. Tommaso Civitelli, Avv. Pier Francesco Fasano, Avv. Michele Iacoviello

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Come è chiaramente evidenziato dagli Avvocati del Collegio Difensivo, la vertenza può essere risolta in tempi brevi soltanto mediante un accordo, che può essere effettuato tra i  legali che rappresentano le diverse parti (Fondo Pensioni e le varie Associazioni di Pensionati Comit).
Questa opera di accordo deve essere effettuata entro il prossimo mese di gennaio, prima che riprendano le udienze presso il Tribunale Fallimentare, in modo da consentire, agli Avvocati delle parti, di poter sottoporre al Giudice dott.ssa Mammone l'eventuale ipotesi d'accordo raggiunta.   
Non ci  resta, quindi, che auspicare che ognuno di noi, tramite le proprie conoscenze, possa farsi parte diligente per sensibilizzare l'Associazione di appartenenza o i rispettivi legali a valutare i termini del possibile accordo. Questa é l'unica soluzione che resta per chiudere la vertenza del Fondo Pensioni entro breve tempo e non aspettare altri anni per vedere riconosciuti i nostri diritti.
Un felice e sereno anno nuovo a tutti. 

Associazione "Amici Comit - Piazza Scala"
per il Consiglio Direttivo
Il Presidente - Sergio Marini

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - dicembre 2014