Piazza Scala


riflessioni di fine anno di un collega in attesa di quanto gli spetta dal Fondocomit

 

E’ proprio vero che in Italia ci sono troppo procedure contrastanti tra di loro che impediscono

il defluire delle pratiche amministrative, commerciali e legali.

Ma è arrivato il momento di cambiare qualcosa e lo dobbiamo fare soprattutto per le nuove generazioni, cioè i nostri figli e le nostre figlie.

C’è sempre un modo per rimediare ad una situazione ingarbugliata.

Non è poi così difficile. Le cose però indispensabili sono la buona volontà, il cercare di comprendere le esigenze altrui, il venirci incontro e capire innanzitutto quando non si

può andare oltre rischiando di ledere i diritti altrui che potrebbero essere ben più legittimati dei nostri.  (Questa è stata una premessa a carattere generale).

 

Consideriamo ora ed ancora il riparto del residuo ricavato dalle vendite immobiliari del Fondo.

Ora io dico che dobbiamo spingere a fondo il pedale dell’acceleratore ed uscire da questo bailamme una volta per tutte.

Ritengo che sin da subito si potrebbe pertanto agire nel seguente modo: “Offrire ai ricorrenti”  (per il fatto stesso che potrebbero quasi tutti quanti andare in Cassazione; e anche il Fondo stesso)... una percentuale di quanto hanno avanzato-richiesta.

 

Datosi poi (anche se non sono consultabili riscontri ufficiali) che le risorse per questo tipo di interventi transattivi ci sarebbero (così sembrerebbe e parrebbe anche che ci sia stato un delineato invito scaturito in sede di giudizio) e che è, senza nessun dubbio alcuno ed inconfutabile, naturale antecedente/susseguente l’approvazione da parte di tutta la stragrande maggioranza della platea di pensionati che sanno, purtroppo, e ne sono consapevolmente attristiti, (per questo non c’è proprio niente da fare!) che per le “ulteriori ripartizioni dopo quelle recentemente comunicate” andremo sicuramente alle “calende greche” (citazione attribuita all’imperatore Augusto): cioè al 999999 per 1000000 si corre il rischio, anzi si può dire che è una certezza di non vedere assolutamente più neanche un cent.

 

Occorre agire allora con coraggio in quanto in questa maniera si starebbe facendo “di tutto” per fare corrispondere le modeste cifre in ultimo residuali del riparto ai pensionati .

 

Tra l’altro, devo dire prima che mi passi di mente, non si capirebbe bene come mai i vecchi pensionati non debbano subire, come è toccato a tutti gli altri partecipanti al Fondo, nessun ritocchino. E’ dolorosissomo e ne siamo consapevoli, rifarsi con i nostri colleghi che hanno

raggiunto una veneranda età, ma tutti noi altri, che siamo in media sulla settantina di anni, non abbiamo proprio gradito la sforbiciata subita per la nostra (ahimè!) vecchiaia ed abbiamo dovuto fare numerose rinunce.

 

Potesse allora, chi può e vuole, al fine di aumentare la forza contrattuale dei  Liquidatori, far Loro pervenire un’autorizzazione del seguente tenore, bene anche tramite il Sito di Amici Comit:

“AUTORIZZO SENZA ALCUNA RISERVA ED IRREVOCABILMENTE I LIQUIDATORI A TRATTARE CON  I RICORRENTI OFFRENDO LORO UN IMPORTO CONGRUO E DISPONIBILE   (FINO AD UN MAX IPOTETICO DEL 20% DELLE LORO RICHIESTE CHE NON  INTACCHI, LASCIANDOLE INALTERATE, LE CIFRE GIA’ COMUNICATE RECENTEMENTE AI  PENSIONATI), AFFINCHE’ CESSINO DA SUBITO NEI LORO RICORSI. E NON SIANO PIU’ DI NESSUN IMPEDIMENTO ALLA DISTRIBUZIONE DEL RESIDUO DEL FONDO COMIT.”

 

 A.C. - dicembre 2013

 

 

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - dicembre 2012