Piazza Scala riceve continue richieste
di aggiornamento sullo stato di avanzamento del riparto delle plusvalenze
del Fondocomit: da parte nostra possiamo solo confermare di assistere
impotenti alle urla di un paio di associazioni di pensionati, al silenzio
assordante dei liquidatori e agli onorari dei professionisti.
Di seguito riportiamo un breve scritto di Arnaldo De Porti che riteniamo
manifesti lo scoramento dei colleghi per i ritardi negli incassi di quanto
loro è dovuto.
Lo scorso anno, amareggiato ed anche arrabbiato
per le continue vicissitudini amministrativo-legali per le quali i nostri
soldi stavano “forzatamente” alla larga dai loro legittimi beneficiari, ho
sollevato un forte polverone che, in qualche modo, ha determinato una forte
riviviscenza, da parte dei colleghi, in merito alle sorti di un patrimonio
destinato a “temporeggiare” a danno di tutti noi che l'aspettiamo da molti
anni e che, al contrario continuava a fungere e tuttora funge gratuitamente
da “raccolta” di un Istituto di Credito romano o milanese che sia.
All’improvviso infatti, quando reagii con una certa violenza al problema,
ricevetti personalmente moltissime mail e lettere di solidarietà , parte
delle quali vennero dirottate a “Piazza Scala” che, in qualche modo, pure
lei, diventò un forte strumento di risonanza, al punto di dar vita, non
certo per merito mio, anche se mi risulta difficile pensare che ciò non sia
stata determinato da centinaia e centinaia di proteste di cui mi sono
trovato giocoforza a far ..capo-fila, ad una nuova Associazione con a capo
un serio personaggio che risponde al nome di Sergio Marini.
Noto però, con un po’ di comprensibile ansia, che da un po’ di tempo tutto
tace. Pare che il problema attenda pure lui …l’esito delle elezioni
politiche. Può anche darsi che mi sia sfuggito qualcosa, che non abbia letto
del tutto i comunicati che pur ci sono stati, fatto sta che, da un po’ di
tempo a questa parte, pare di essere ritornati allo “statu quo ante”.
Forse mi sbaglierò, oppure dipenderà anche dal momento di crisi in cui c’è
maggior bisogno di soldi, realtà comune a tutti noi, per di più in presenza
di uno Stato che “ci mette le mani in tasca” con tutta tranquillità
“strafregandosene” dei suoi cittadini (oggi, per esempio, per un atto di
compravendita di 90.000 euro, un notaio di Feltre, mi ha richiesto ben
11.200 euro !!!). Posso fare nome e cognome, ai nostri consulenti !!! Siamo
al furto di Stato. Avanzo altri soldi dal fisco in relazione ad Irpef pagate
in più, ma lo Stato non ci sente e sta trovando tutti i cavilli possibili
per non pagare !!!
Detto questo e ritornando a noi, chiedo cortesemente a chi ne sa più di me,
qualche ragguaglio in ordine a questo maledetto fondo che sta offendendo la
sensibilità delle persone che non hanno più una ..verde età. E mi scuso per
lo sfogo. Che mi pare legittimo. Salvo a chiedere subito venia per il caso
che ci sia davvero qualcuno che si sta dando concretamente da fare.
Grazie.
ARNALDO DE PORTI - gennaio 2012