A volte, girando nei mercatini che di frequente si tengono nelle piccole ma gradevolissime città marchigiane, si possono rintracciare – a prezzi decisamente abbordabili – reperti del passato di grande interesse. Sarà che le Marche sono, misteriosamente per la verità, un po' in ombra sul palcoscenico nazionale, sarà quel che sarà, ma qui, più che altrove, è ancora possibile andar per mercatini con lo spirito e le possibilità di “buoni incontri” di una volta.
Infatti, nel giro di pochi anni, sempre molto casualmente, girando fra Tolentino, Osimo,Jesi, Senigallia, Ancona, mi sono imbattuto in un passaporto del 1839 rilasciato nelle Due Sicilie, un permesso di caccia “con lo schioppo” del 1798 per i territori continentali delle stesse, un paio di bandi per i territori di Bologna ed Ancona emessi dall'Armata Napolitana nel febbraio 1814 e marzo 1815, quest'ultimo a firma del Tenente Generale Carrascosa, per la leva militare in quelle zone (siamo nel periodo murattiano) e, molto interessante, un volumetto formante la raccolta delle leggi e decreti del Regno delle Due Sicilie per il secondo semestre del 1852. Forse, si sarà capito, sono particolarmente attento alla storia e a tutto quanto attiene a quello Stato preunitario decisamente misconosciuto e maltrattato.
Sfogliando le pagine della “Raccolta....” mi sono intanto rammaricato di non aver acquistato gli altri due o tre volumi della stessa specie, infatti ho trovato diversi spunti interessanti già in un solo semestre, come, ad esempio, i regolamenti edilizi emanati per le città di Caserta e Messina con prescrizioni decisamente moderne.
Quel che colpisce, però, è che – al netto di uno stile aulico proprio dell'epoca – tutte le norme sono redatte in un italiano semplice e di immediata comprensione, niente a che vedere con le astrusità e i bizantinismi che rendono i nostri testi di leggi quanto mai ardui anche solo a leggerli.
Il provvedimento che allego l'ho definito una “Finanziaria” e la sua lettura lo spiega abbondantemente.
Abbiamo l'indicazione delle entrate attese dalla contribuzione fondiaria e una dettagliata elencazione di addizionali e loro specifica destinazione. I rimandi ad altre disposizioni sono limitati allo stretto indispensabile, la lingua è chiara e piana....che cosa voler di più ?
E non posso fare a meno, senza intenti polemici sia chiaro (che bugiardo...!), di riprendere una chicca scovata in un testo edito dall'Ufficio Storico della Marina Militare, fonte assolutamente insospettabile, che tratteggia in poche righe uno stile di legife
razione purtroppo trasmesso allo Stato Italiano....”non felice eredità”..........)


Maurizio D'Angelo (Ancona/Napoli)

 

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una finanziaria d'altri tempi
una perla sul modo di legiferare sardo

 

 

 

 

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Piazza Scala - dicembre 2015