Piazza Scala

 

 

ecco la lettera di dimissioni dei due vicepresidenti FAPCREDITO

 

Corsi e ricorsi storici.... (con lo stesso protagonista):

14 dicembre 2011: a causa di divergenze con il presidente Masia si dimettono da Fapcredito i due vicepresidenti Carlo Della Ragione (Vicario!) e Sergio Fisco che ritirano poi (autorizzati dai loro Direttivi) dalla stessa Fapcredito le rispettive associazioni Unione Nazionale Pensionati Banco di Napoli (5633 soci) e Associazione Pensionati del Banco di Sicilia (4883 soci); da tener presente che Sergio Fisco e Santo De Marco (presidente Associazione Pensionati Carical e Banca Carime - Cosenza) sono i soli a cu va tutto il merito della sottoscrizione della polizza Allianz, buona soluzione per i non iscritti ad altre casse/fondi sanitari;

• 3 febbraio 2012: tre giorni prima del Direttivo Fapcredito che presumibilmente l'avrebbe sfiduciato (poi rimandato per le avverse condizioni meteo) Masia si dimette dalla carica di presidente Fapcredito; a fine mese gli subentra Franco Catenaccio, presidente Associazione Pensionati Cariplo e Banca Intesa (5171 soci); a quanto ci è stato riferito la lettera di dimissioni di Masia è stata pubblicata alcuni giorni fa sul periodico cartaceo NOICOMIT numero 17 dell'aprile 2012;
• 26 marzo 2012:
a causa di divergenze con il Presidente  Masia l'Assemblea Straordinaria Anpecomit romana (nonostante il flop clamoroso attestato da poco più di 100 presenti, fra l'altro pochi di Roma - ovviamente come ex addetti ai lavori  sappiamo tutti che in casi come questo le deleghe nulla contano) ha radiato dall'Anpecomit (nonostante l'evidente carenza di rappresentatività sostenuta solo da una norma statutaria che poteva essere valida quando il numero dei soci non superava le poche centinaia ma non oggi quando gli iscritto sono 2500) quattro persone (due vicepresidenti - ecco il nesso con Fapcredito - e due consiglieri che in passato avevano manifestato opinioni difformi da quelle di Masia) che ne hanno fatto la storia;

Ciò premesso, vi lasciamo alla lettura delle lettera di dimissioni di Carlo Della Ragione e Sergio Fisco (precisiamo che entrambi ci hanno autorizzato a pubblicarla su Piazza Scala): ad una prima scorsa pensavamo che fosse stata scritta dai vicepresidenti Anpecomit Francesco Basilico e Gioacchino Costantino data la sostanziale identità delle "divergenze" che accomuna tutti e quattro......

 

Napoli e Palermo, 14 dicembre 2011

Al Presidente della F.A.P
Dr. Antonio Masia


e, p. c. via e-mail Ai Sigg. Componenti il Comitato Direttivo
Della F.A.P.


Egregio Presidente,
questa lettera le giunge dopo una lunga ed attenta riflessione nel corso della quale abbiamo messo a fuoco la decisione di rivedere il livello della nostra responsabilità nella gestione della F.A.P.. Più volte, infatti, abbiamo fatto sentire il nostro dissenso nei confronti della sua azione quale Presidente della Federazione ed altrettante volte abbiamo ritenuto necessario - da persone responsabili – non turbare i già precari equilibri interni della Federazione facendo prevalere il “pro bono pacis”.
E’ giunto, adesso, il momento di fare definitiva chiarezza circa ciò che per anni abbiamo detto senza essere ascoltati, abbiamo proposto restando disattese le nostre proposte. E’ opportuno, adesso, che la nostra chiarezza sia supportata da argomenti che la rendano tale agli occhi di tutti traducendo le sensazioni del nostro disagio in argomentazioni per noi e per molti altri di noi inconfutabili.
Non crediamo possa essere messo in dubbio da alcuno che la FAP nel corso della gestione nata a Torino nel 2007 non sia stata in grado in nessuna circostanza di assumere il ruolo auspicato, sollecitato e suggerito in numerose occasioni con ciò tradendo non soltanto gli auspici ma, peggio, le istanze delle Associazioni federate che continuano a vivere la propria vita come se la FAP non esistesse.
Non crediamo possa essere messo in dubbio che l’attività della FAP in questi anni è stata limitata al costante quanto inutile appiattimento su Organizzazioni impegnate in sterili ribalte nazionali o europee, magnificate al solo scopo di sbandierare ossessivamente numeri che poco o nulla hanno aggiunto alla nostra modestissima visibilità ma soprattutto lontane dagli interessi reali dei nostri pensionati.
E’ di tutta evidenza che nel corso di ben quattro anni non una battaglia, anche perdente ma che abbia visto il vessillo FAP garrire su qualche pennone, è stata combattuta dalla nostra Federazione impegnata, di contro, a gestire l’ordinaria amministrazione ed anche questa in maniera artigianale quando non finalizzata a soddisfare presupposte soluzioni organizzative di dubbia natura non ben quantificabili o qualificate.
Non crediamo possa essere messo in dubbio che il recente rilancio dell’”appeal” di grandi Associazioni di pensionati bancari, sbandierato velleitariamente come riconoscimento dei meriti della FAP – ma quali ? - altro non sia che la dichiarata esigenza degli iscritti di quelle Associazioni di fruire di una polizza sanitaria che, guarda caso, neanche quella è stata il frutto del lavoro della FAP bensì di una modesta Associazione che ne ha consentito l’esportazione.
E’ doveroso convenire che i risultati concreti conseguiti dalla FAP sono davvero modesti, ben lontani dagli obiettivi fissati dal Consiglio Generale e che in questi ultimi tempi la tensione, nel corso delle riunioni, è aumentata in maniera davvero insopportabile.
Durante i Comitati Direttivi è diventato abituale subire interminabili sue prolusioni che, per forgiare a suo utile decisioni assolutamente incoerenti, prolunga fino ad ottenere il consenso dei presenti per stanchezza, incurante dei suggerimenti responsabili e delle proposte costruttive che riceve.
Un esempio clamoroso si è potuto annotare a Siena quando si è riusciti a manipolare il lavoro sullo Statuto, commissionato e svolto con competenza ed impegno, riprendendo tutti i punti sui quali c’era già stata una formale condivisione in precedenza e smontando l’impalcatura complessiva pur di imporre la sua intransigente posizione; non possiamo, altresì, dimenticare la tensione determinatasi a Roma tra lei ed un V. Presidente in ordine alle valutazione negative da questi fatte sulla qualità dell’azione della FAP nel corso delle manovre finanziarie estive fatte dal Governo e da lei contestate in evidente incoerenza con i fatti.
Troppe le decisioni da lei assunte e fatte assumere che, ragionandovi a freddo, denotano allergia al rispetto delle regole della democrazia e della dialettica ed appaiono spesso incomprensibili. Se ne avverte l’autoritarismo ma non se ne può apprezzare alcuna autorevolezza.
E’ aberrante prendere atto che la critica fatta alle cose e mai, finora, alle persone è sempre stata letta da lei lesione alla sua maestà, indebita ingerenza e come tale da respingere con l’indifferenza di chi, però, non ne ha colto l’utilità e gli scopi.
Incaponirsi su decisioni che ledono i principi ed i valori essenziali dello Statuto e, con una strategia aggressiva, far confezionare verbali prolissi ma spesso omissivi di circostanze sgradite alla Presidenza, farciti di sgradevoli e compiaciuti attacchi a chi non si è allineato, mentre si derubricano disinvoltamente argomenti a lungo dibattuti, non corrisponde alla nostra visione di correttezza gestionale e ci crea un insopportabile disagio.
Per quanto sopra, non sentendoci più disponibili a condividere scelte ed atteggiamenti che hanno sfibrato fino all’esaurimento la scorta della nostra pazienza, con la presente rassegniamo le dimissioni da Vice Presidenti della FAP, riservandoci, entro la fine dell’anno, di riesaminare l’adesione delle nostre rispettive Associazioni alla Federazione.


f.to Carlo della Ragione
f.to Sergio Fisco


Aggiungiamo ancora:

Carlo della Ragione ci ha segnalato che l'Unione Nazionale Pensionati Banco di Napoli, venuti meno i motivi di dissidio con la Federazione proprio a causa della gestione passata,ha deciso di revocare il recesso dalla FAP.
 identico atteggiamento verrà presumibilmente tenuto dal
Consiglio Direttivo dell'Associazione Pensionati del Banco di Sicilia nel Direttivo del prossimo 18 maggio, quando Sergio Fisco avanzerà analoga proposta per lo stesso motivo.
Da parte nostra osserviamo che un proboviro nel corso dell'Assemblea Straordinaria aveva stigmatizzato che i quattro consiglieri radiati non si adeguavano alle decisioni della maggioranza del Direttivo Anpecomit: oggi possiamo dirgli sommessamente (e non potrà negarlo) che non sembrano essere i soli.......

Piazza Scala, 9 maggio 2012

 


 

 

 

 

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Commenti:
09/05/2012 - da A.M.: Chi semina vento raccoglie tempesta quindi non ci resta che sederci in riva al Gange e aspettare ma non per molto.

09/05/2002 - da L.M.: Eravamo facili profeti. Si continua con la diaspora in pretto stile italiano come se fossimo dei... politici che tutti vilipendono. Finirà questo stillicidio?

09/05/2012 - da A.D.: Mi pare che ogni commento sia inutile e che un buon silenzio commenti da solo il sistema da... soviet in atto. Ma non durerà. 

 

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