L'astio che trasuda dalla mail (pervenutaci da
terzi in quanto dopo la prima mail abbiamo escluso il firmatario - e
continueremo ad escluderlo - dalla
corrispondenza con il sito) è evidente: anche ora dobbiamo "tagliare" alcuni
punti troppo indecenti (ricordiamo al Fanni che purtroppo oggi una buona parte dei
pensionati e/o dei loro familiari è colpita da malattie oncologiche e quindi
è di cattivo gusto - usiamo un eufemismo - usare certi paragoni). Per quanto
concerne la prima comunicazione del Fanni confermiamo di non averla
pubblicata in quanto piena di insulti di cattivo gusto, personali, pesantissimi e quindi non
giustificati, alla persona di Alfredo Izeta, cui sono stati rivolte offese
gratuite e assolutamente false (come coloro che hanno ricevuto copia della
mail - e fra questi i 4 destinatari del presente messaggio - hanno potuto
constatare) che assolutamente nulla avevano a che fare con l'argomento da
trattare. Riteniamo che non valga la pena rispondere ad affermazioni tanto
faziose: pensiamo che coloro che leggeranno queste poche righe
comprenderanno benissimo chi è la persona che si trovano di fronte (chi lo
conosce personalmente già lo sa....). Confermiamo tuttavia che è stato
l'unico caso in cui non abbiamo pubblicato un messaggio di un nostro lettore
e che in futuro non pubblicheremo più alcun pezzo a firma "Giuseppe Fanni".
Piazza Scala - A.I.)
Carissimi Costantino , Basilico, Marini, Minotti
La presente per sollecitarvi la diffusione delle mie precedenti
comunicazioni del 24 e 26/1/2012 con le stesse modalità con cui diffondete
le vostre comunicazioni, compresa la presente, come cortesemente vi avevo
richiesto.
(Quanto sopra vale anche per il Sito di Piazza Scala!)
A proposito, vorrei farvi notare che non ritengo corretto che i dati
riguardanti i soci (indirizzi e-mail e quant’altro), vengano utilizzate al
di fuori della disponibilità data all’ANPEC e, soprattutto, contro di essa,
come sta avvenendo da diverso tempo.
- omissis -
Non vorrei ripetere quanto già detto nelle mie
precedenti ma, sarebbe opportuno, che certi punti di vista venissero
discussi nell’ambito di competenza e che, qualora non fossero condivisi
dalla maggioranza, venissero tratte le debite conseguenze
(N.d.R.: per questo Piazza Scala - i cui fondatori
sono, o almeno erano nell'agosto 2008, quasi tuttite soci Anpecomit
sta cercando di riequilibrare almeno in parte i canali di comunicazione).
Non vorrei trattarvi alla stessa stregua di un -
omissis (molto pesante!) - ma, dovrebbe esservi del tutto evidente che sarebbe
oltremodo controproducente per l’Associazione, fornirvi l’ossigeno per far
sì che i vostri scopi, vengano raggiunti. Perdurando tale situazione, trovo
pertanto pertinente “o noi o loro” a prescindere da torti o ragioni. (
Anche l’ultima comunicazione del 7.2.2012, non fa altro che ripetere cose
che dovrebbero in qualche modo suscitare sdegno e vergogna solo a
rileggerle: “volontà del Presidente”, all’insaputa del Direttivo e con il
beneplacito di consiglieri di “maggioranza”, “il Presidente ha condotto le
trattative”, “proprio nell’intento di presentarci con i liquidatori con
spirito di sincera collaborazione” !?!?!?, “il Presidente ha spudoratamente
giustificato…..”, “ed ha così confermato la propria caratteristica di
piegare la verità ai suoi voleri…”, “non abbiamo ancora deciso circa la
nostra partecipazione a questa ‘manifestazione’ “, “che una assemblea di
pochi intimi debba contare di più delle centinaia (?) di mail pervenute”,
“….come si conviene ad un sodalizio tra colleghi-amici per salvaguardare
ideali e interessi comuni “ ( ?”) ecc., ecc., ecc.; non manca proprio niente
: “considerato che alcuni dei sottoscritti sono stati i veri protagonisti***
dell’accordo con l’UNP e, per la cui positiva conclusione, in cui ancora
crediamo, desidereremmo, invece, poter continuare a fornire i contributi
della nostra esperienza”.
Il finale mi ha letteralmente spiazzato e, se non fosse stata per la frase
riportata in neretto, che mi ha portato a proseguire nella lettura, mi sarei
persino commosso.
Viene riportata, con sottile perfidia, la notizia che ”Antonio Masia
Presidente e Pino Cortese Segretario, hanno rassegnato le dimissioni dai
propri incarichi nella FAP essendo stati oggetto di severe critiche nei loro
comportamenti da parte del Comitato Direttivo della Federazione”.
Quali siano queste “severe critiche” non è dato sapere ma è importante
evidenziare che, almeno per quanto riguarda la suindicata associazione, il
problema è stato risolto.
Spero vi rendiate conto di quanta incertezza e danno state producendo con i
vostri comportamenti; vedasi le ultime comunicazioni al sito di Piazza
Scala, in particolare da parte di Arnaldo De Porti a cui Peppuccio Fiore dà
una risposta chiara ed esaustiva che dovrebbe essere fatta vostra
(N.d.R: quanto scritto da Fiore è sempre stato
pubblicato da Piazza Scala).
Da parte mia vorrei solo evidenziare a proposito, che non trovo “opportuno”
che De Porti, abbia divulgato la corrispondenza intercorsa con Masia né le
varie iniziative intraprese a titolo personale (senza nessuna preventiva
informazione ai soci o al Direttivo) che, coinvolgono tutti gli associati;
né il fatto che si senta in dovere di dare consigli sul come comportarsi o
che cosa bisognerebbe fare dopo quasi otto anni di vicissitudini e,
tantomeno dichiarare “di avere identità di vedute diverse per quanto attiene
la liquidazione del Fondo” visto che, a suo dire, se ne sta “occupando da
due settimane” (sic!).
Ancorché in buona fede e con tutte le più buone intenzioni di questo mondo
non può essere accettabile tanta - omissis -;
la ritengo una grave mancanza di riguardo nei confronti di quanti si sono
adoperati finora. Non eravamo in attesa del Messia.
L’elucubrazione finale della vostra comunicazione, “Noi continuiamo tuttavia
a confidare che, da franchi e sereni incontri con i liquidatori, scevri da
polemiche malizie, si possa riavviare un percorso orientato virtuosamente al
sostegno del su detto accordo”, non mi sembra molto coerente con quanto
precedentemente affermato e denota arrendevolezza e poca consapevolezza
delle proprie ragioni ma soprattutto, poca dignità. Non si va da nessuna
parte con le braghe calate.
Per quanto attiene la gestione avvocati , l’unica cosa che mi sentirei di
aggiungere a quanto già detto nelle mie precedenti è: - per fortuna!
Non dilapidate il credito da Voi sinora acquisito in beghe infantili***.
Quello che conta è il fine. I meriti non dovrebbero essere vantati ma
riconosciuti logicamente nell’insieme e non individualmente (vedi anche mia
precedente).
Cordiali saluti
Giuseppe Fanni - 21 febbraio 2012
Commenti:
- 22 febbraio 2012 - da Arnaldo De Porti: Anche a
me è parso subito che il sig. Fanni non meriti attenzione di sorta, a causa
di una dialettica al di fuori di ogni etica, che va oltre anche ad un
residuale bon ton che invece dovrebbe essere appannaggio di chi ha lavorato
nel nostro ambiente. Ciò fa sfigurare, eccome !, anche chi questo
signore tenterebbe di difendere in nome di una paesanità sarda… offendendo
persino quest’ultima, perché i sardi che ho conosciuto sono persone
intelligenti e meravigliose...
Mi associo in toto alle considerazioni di Alfredo Izeta, stigmatizzando per
contro il linguaggio scurrile dell’interlocutore, peraltro molto sgradito
anche a me, il cui modo di esprimersi è da sotterrare subito in un
immondezzaio: scrivere quello che scrive Fanni significa infatti mostrare
scarsa intelligenza e sensibilità, specie quando si passa ad elucubrazioni
gratuite enunciando certe patologie… che potrebbero o hanno colpito qualcuno
delle nostre Famiglie. Si vergogni !
- 22 febbraio 2012 - da Renzo Saitta: Ho letto con molta attenzione lo scritto del collega Fanni, al di là degli omissis che denotano da parte di Alfredo Izeta una sensibilità per non scendere nel trivio, mi sorprende il tono tra l'ironico e i troppi personalismi. Da parte mia ho cercato in questi mesi di verificare se esistono gli spazi per un componimento bonario tra i colleghi. Il sito di Piazza Scala è aperto a tutti ( non ci sono nickname e password); i collaboratori. tra cui mi onoro di appartenere, si sono sempre astenuti dall'innescare polemiche pretestuose. Nel tempo libero hanno inserito scritti di notevole interesse (turistico, vivandiero e quant'altro utile per conoscere aspetti della nostra bella Italia del mondo). Non si è mai trasceso e taluni scritti sono anche di alta professionalità. Non entro nel merito della materia del contendere ma una cosa è certa non si può continuare a rimestare nel mortaio una questione di cui molti non conoscono i retroscena. Mi sembra (ma non ne sono sicuro ) che il collega Fanni sia tra questi: anch'io mi sto adoperando per conoscere i retroscena, se esistono. Il mio modesto invito è quello di moderare i toni, questo modo di operare non porta da nessuna parte.