NUOVO FONDO SANITARIO DI GRUPPO: E ADESSO COSA FACCIAMO?
Non è facile orientarsi tra regole ancora mancanti o mutevoli e disservizi
frequenti. Monta il malcontento tra i Colleghi.

 

Così inizia il comunicato FALCRI-SILCEA del 15 aprile scorso.
Come sapete Piazza Scala ha dato largo spazio all'argomento e continuerà a seguirne l'evoluzione. Possiamo solo commentare in questa maniera: se le Fonti Istitutive (che notoriamente si preoccupano soprattutto degli iscritti in servizio) non sanno cosa fare vuol dire che manca un dialogo con i vertici del Fondo, che snobbano coloro dai quali dovrebbero ricevere istruzioni. Purtroppo non si rimedia ai problemi con i comunicati se poi non esiste un'analisi dei fattori scatenanti i disservizi e - di conseguenza - non è possibile porre in atto i rimedi. Ricordiamo ancora che il Fondo Sanitario è stato costituito senza un piano  industriale: sui pensionati - considerati inutile zavorra? - è stata scaricata la carenza del principio di solidarietà che ha portato all'assurda norma di ritardare all'anno successivo il rimborso del 20% dei pagamenti senza che le OO.SS. battessero ciglio. Quindi cari Sindacati sostituite i proclami con l'azione: non sarebbe il caso di premere maggiormente sulla Banca, che ha impiantato prematuramente un meccanismo non funzionante e che può sistemare parecchie cose (magari investendo qualche Euro in più)?
Piazza Scala

 

Ecco il testo del comunicato:


Con l’approssimarsi della prima importante scadenza prevista dal regolamento del Nuovo Fondo Sanitario per i Colleghi in servizio o in quiescenza, forniamo di seguito una rassegna di aspetti, criticità e valutazioni su questa che dovrebbe essere una rassicurante ed efficiente realtà per gli associati.

SCADENZA DEL 30 APRILE 2011
Il 30 aprile prossimo scade il termine previsto dall’articolo 6 (Beneficiari) del Verbale di Accordo 2 ottobre 2010 che ha formalizzato le previsioni dell’articolo 4 dello Statuto.
Una data quindi da segnare in rosso sul calendario poiché costituisce un termine ultimativo.
Chi, iscritto d’ufficio, ha intenzione di NON aderire al Fondo Sanitario lo deve formalizzare entro questa data. Nel caso in cui il collega in servizio/in quiescenza NON esprima la sua volontà entro tale data, infatti, verrà applicato il principio del “silenzio assenso” sulla base del quale sarà automaticamente confermata l’iscrizione al Fondo.
La successiva revoca sarà possibile:

Chiediamo quindi ai colleghi che non avessero ancora provveduto, di valutare attentamente le condizioni illustrate per poter effettuare una scelta corretta su un aspetto così importante della vita quotidiana.

DOCUMENTAZIONE ON LINE
Dobbiamo purtroppo constatare che, nonostante le nostre segnalazioni e solleciti all’Azienda ed alla Direzione del Fondo, il sito Internet - ad oggi - mette a disposizione degli iscritti documentazione superata o incompleta. La corretta ed univoca informazione è un presupposto indispensabile per consentire a tutti di esercitare i propri diritti in modo informato e consapevole. Giudichiamo questa mancanza grave e che non giova certo a mettere in buona luce il Fondo Sanitario ed il suo funzionamento. Tra i vari disservizi segnaliamo:
- totale mancanza di istruzioni dettagliate per la modalità di spedizione postale delle domande di rimborso;
- guida all’assistito non aggiornata;
- regolamento delle prestazioni non integrato con le variazioni intervenute nel frattempo;
- applicazione on-line per i rimborsi, più volte annunciata, non ancora attivata. Tale applicazione consentirà a regime una rapida ed efficiente gestione dei rimborsi. Appena in possesso di notizie in proposito sarà nostra premura aggiornarVi.
Constatiamo invece che sono state finalmente recepite le nostre reiterate segnalazioni di intervento sui moduli per la richiesta di rimborso (spese dentistiche e di altro tipo), anche se la loro compilazione potrebbe essere facilitata da adeguate istruzioni, al momento mancanti.

VARIAZIONI ANAGRAFICHE
Aumenta il numero di Colleghi che sono nella necessità di effettuare variazioni anagrafiche alla propria posizione per eventi intervenuti dopo il 1° gennaio 2011. Nonostante sul sito sia evidenziato da tempo “le variazioni potranno essere eseguite a breve”, tale operatività non è ancora effettiva: questo comporta l’impossibilità per molti di accedere alle prestazioni del Fondo, specialmente in modalità diretta. Mentre – specie per gli eventi verificatisi a gennaio – stanno per scadere i termini statutariamente previsti per la segnalazione. Auspichiamo che il Fondo tenga in debita considerazione tutte queste criticità.

LIQUIDAZIONE DOMANDE DI RIMBORSO
La Direzione del Fondo ha deciso di posticipare l’inizio delle liquidazioni delle domande di rimborso al mese di maggio 2011, adducendo ragioni tecniche che a nostro avviso non giustificano del tutto tale determinazione. Questo potrebbe comportare un allungamento dei tempi di rimborso ed un aumento del numero di errori, peraltro sempre possibili, nell’evasione delle pratiche. Consigliamo quindi i colleghi di verificare con particolare attenzione la documentazione che verrà inviata da Previmedical ed i conseguenti rimborsi e di segnalarci eventuali problemi attraverso i nostri Rappresentanti sul territorio.
Richiamiamo inoltre l’attenzione sull’opportunità per ogni assistito di una autonoma evidenza sull’utilizzo dei propri massimali annui, in quanto – soprattutto in questa prima fase di avvio – dubitiamo della possibilità da parte dell’ente gestore di un puntuale aggiornamento degli stessi (ricordiamo che concorrono al raggiungimento del massimale sia le prestazioni in forma diretta che le prestazioni erogate in forma
indiretta).

Altri importanti aspetti che rimangono ancora irrisolti o non adeguatamente affrontati sono, a solo titolo
(molto! N.d.R.) esemplificativo ma non esaustivo:
la non ancora adeguata procedura di emissione delle impegnative per le prestazioni convenzionate che sta ancora procurando non pochi disagi e disguidi per i colleghi;
la non corretta gestione delle quote a carico degli iscritti per le prestazioni in forma diretta che si vedono ancora addebitare quote a loro carico superiori al costo stesso della prestazione, mentre non è stato ancora ufficializzato l’iter da seguire nel caso in cui si scopra, al momento del pagamento, che la quota a carico dell’assistito per la prestazione erogata in modalità diretta risulta più onerosa rispetto al ricorso al pagamento di tutta la prestazione con rimborso successivo dietro presentazione di domanda: devono al riguardo essere ancora date a tutti precise istruzioni per l’esercizio di un diritto innegabile;
le convenzioni presenti nella Cassa Sanitaria del Gruppo Intesa trasferite solo in parte nel Nuovo Fondo Sanitario;
il costo delle chiamate effettuate da cellulare alla Centrale Operativa, che in tanti casi – considerati i tempi delle chiamate e l’impossibilità per molti colleghi di utilizzate un telefono fisso – si trasforma in un ulteriore e non indifferente costo;
il difficile accesso alle modalità on-line per tutte quelle persone che non sono in grado – per motivi diversi - di utilizzare gli strumenti informatici. Riteniamo che questi due ultime questioni, in particolare, siano aspetti che un Fondo improntato a valori di solidarietà e mutualità non può permettersi di ignorare.
Dando voce alle tante lamentele che quotidianamente raccogliamo tra i Colleghi, e giudicando dai risultati e soluzioni sin qui adottate, riteniamo decisamente inadeguato e deludente questo primo trimestre di attività del Fondo Sanitario e non può costituire valida giustificazione la fase di impianto ed avvio: questi passaggi erano ampiamente prevedibili e diversamente affrontabili per non scaricarne unicamente sugli Associati tutti i disagi e le difficoltà.
UNITA’ SINDACALE FALCRI-SILCEA

 

 

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