Piazza Scala

 


Il Dott. Luigi Bellavita ha presentato il suo nuovo libro “La Falce del Faraone” scritto insieme a Pierluigi Novello, entrambi ex dirigenti Cariplo. Nel corso della brillante conversazione, oltre al ricordo dei tempi in cui si lavorava insieme, anche se in banche diverse,  è stato fatto un breve escursus storico sulle A.M. – lire ed anche alcune considerazioni sull’Euro. Di seguito riporto alcuni punti della sua relazione.
Domenico Pizzi                                                                                            Milano, Settembre 2012

 

 

“Il 19 luglio 1943, il generale Alexander sbarcò in Sicilia a capo dell’esercito alleato, oltre all’attrezzatura militare portò con sé due aerei carichi di nuove banconote, da distribuire ai soldati americani, da spendere in Italia.

Le nuove banconote Allied Military Currency ridefinite dal popolo AM – lire, furono introdotte con il proclamo n. 12 che così recitava:

Con il presente proclama è istituita una circolazione monetaria in lire della specie di biglietti militari alleati del taglio di una, due, cinque, dieci, cinquanta, cento, cinquecento e mille lire; tale moneta ha corso legale per pagamenti di qualsiasi importo nel territorio soggetto al Governo Militare, e nessuno può rifiutarsi di accettarla in pagamento per qualsiasi importo.”

Il 19 dicembre 1946 fu raggiunto un accordo con il governo italiano in base al quale la gestione della nuova moneta venne attribuita alla Banca d’Italia.

Il 30 giugno 1950 le nuove banconote, dichiarate fuori corso, vennero ritirate per un valore di oltre 1.500 miliardi di lire. Considerato che nel 1948 gli aggregati monetari (M1) erano pari a circa 1.900 miliardi di lire, si può affermare che in alcuni periodi, la disponibilità della nuova moneta superasse abbondantemente la circolazione di quella tradizionale.

Merita di essere ricordato che fatto uguale a 1, nel 2008 il coefficiente di rivalutazione monetaria della lira, si può determinare in:
33     relativo al 1950
35     relativo al 1937
50     relativo al 1946
1000 relativo al 1942

In pratica durante i primi quattro anni di circolazione della nuova moneta il potere di acquisto della lira italiana fu decurtato di circa 20 volte. Mentre nel 1950 raggiunse le 30 volte.

Le caratteristiche di stampa effettuate in modo tale da rendere la soluzione fotografica e la conseguente falsificazione “extremely difficult if not possible” resero estremamente agevole ridenominare le banconote da 50 lire in 500 e quelle da 100 in 1000.

Considerato che, nel 2011 e nella prima metà del 2012, la maggior parte dei giornalisti economici ha rappresentato una sola voce compatta nel celebrare un continuo funerale all’euro, poiché la miseria genera solo miseria e la tristezza procura altri guai, ci dedicheremo esclusivamente alle notizie positive, apparse nella seconda metà del 2012.

Nel mese di agosto Mario Draghi ha sorpreso la platea della Global Investment Conference di Londra con 5 affermazioni dure e secche ma chiare e precise:

“l’euro è irreversibile e la BCE è pronta a fare tutto il necessario per salvare la moneta unica. Negli ultimi sei mesi l’area euro ha mostrato progressi straordinari. L’area euro è più forte di quanto non le venga riconosciuto. Nessun Paese uscirà dall’eurozona..è impossibile pensarlo. Si arriverà alla condivisione della sovranità nazionale, all’unione politica…tema su cui negli ultimi 10 anni non si è fatto nulla”.

La carenza degli ultimi 10 anni è da individuare nello scarso spessore degli uomini che avrebbero dovuto raccogliere l’eredità dei fondatori della Comunità.

I due Mario, Monti e Draghi, hanno rotto gli indugi e stanno assumendo il ruolo di novelli trascinatori del convoglio unitario.

Angela Merkel e Francois Hollande sembrano decisi ad imboccare la medesima strada.

Ci sembra invece che questa evoluzione abbia spiazzato le ruggenti armate dei capitani di sventura. Le nervose reazioni sperimentate dai mercati nei giorni successivi alle parole dei leader europei dovrebbero rappresentare un forte segnale premonitore.

La vecchia Europa, incamminata sulla strada del declino demografico, sarebbe in grado di presentare al mondo intero soluzioni innovative e rivoluzionarie per la nascita di nuovi grandi Stati sovrani, senza necessità alcuna di conflitti armati, ma solo tramite un cammino di progressivo avvicinamento monetario, finanziario, fiscale ed infine politico.”

Luigi Bellavita

 

Un breve profilo dell'autore dell'articolo
Luigi Bellavita è l'Amministratore unico della società di comunicazione finanziaria Idea Impresa.
Lunga parte della sua carriera si è svolta in Cariplo, dove ha ricoperto la carica di Direttore Centrale e ha assunto la responsabilità del settore finanziario ed ha coordinato la costituzione di consorzi di collocamento e garanzia in relazione ad aumenti di capitale ed emissioni obbligazionarie.
Ha già pubblicato:
I sogni del Faraone (2005)
I sogni infranti dei risparmiatori (2007),
Il Faraone e la speranza dei risparmiatori (2009)
La Falce del Faraone (2012)
 

 

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico:



 

 

 

 

Piazza Scala - ottobre 2012