Piazza Scala è particolarmente lieta di pubblicare questo comunicato dei colleghi di Parma (ca. 400), che ringraziamo in quanto molto saggiamente hanno sollecitato la fine delle ostilità per fine della guerra tra poveri e per l'incasso delle plusvalenze del Fondocomit.
Contiamo pertanto di veder finita al più presto una vicenda che troppi colleghi non hanno visto terminare: a nostro giudizio è indispensabile che tutti coloro che hanno dato mandato ai legali convenzionati con le associazioni di pertinenza (Amici Comit - Piazza Scala - UNPComit - Anpecomit) insistano affinchè tutti gli avvocati in causa partecipino a un tentativo di accordo (e non i soli Iacoviello, Fasano, Civitelli, ma anche  Pileggi, Boi Rivant, Centofanti, etc.) al fine di evitare un pernicioso ricorso in Cassazione che allungherebbe la vertenza di parecchi anni (e - purtroppo - alla nostra età il tempo è un materiale di difficile reperibilità). Ribadiamo che il mezzo di trovare una soddisfacente sistemazione è a portata di mano: se le predette associazioni non aderiranno dovranno assumersene la responsabilità (e non sarà semplice raccontare agli iscritti che li hanno consigliati per il loro bene e non per qualche altro motivo).
Piazza Scala

 

Il comunicato:
 

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La situazione della procedura delle plusvalenze del fondo pensioni Comit 

1. Dal 23 dicembre 2014 non sono più ammesse nuove domande tardive. Infatti è ormai scaduto l'ultimo termine previsto dall' art. 101 della Legge fallimentare (lo Stato Passivo era stato depositato il 7 novembre 2013, ed il termine per le opposizioni tardive è di 12 mesi, cui va aggiunta la sospensione feriale dal 1° agosto al 15 settembre)

2. Da oggi solo chi  ha già proposto l' opposizione può aspirare alla ripartizione delle somme, aggiungendosi a coloro a cui i Liquidatori avevano già riconosciuto il loro credito (cioè gli "attivi" e i "pensionati fino al '97").

3. Questo significa in concreto che:  

a. Gli "attivi" non possono più mettere in discussione la somma loro attribuita dai Liquidatori. Infatti i Sindacati non hanno promosso alcuna opposizione allo Stato Passivo per i loro iscritti, neppure per rivendicare il famoso art. 27. La somma indicata dai Liquidatori per gli attivi è quindi intangibile e definitiva;

b. Tutti coloro a cui i Liquidatori non hanno riconosciuto nulla, non sono più in tempo per proporre una opposizione, che è ormai scaduta. Quindi se anche venisse riconosciuta la vigenza dell' art. 27, ne potranno beneficiare solo coloro che hanno tempestivamente presentato un' opposizione tramite un Avvocato. Gli altri rimasti inerti non lo possono fare più.

4.  Alcuni sindacati (non tutti) avevano presentato un ricorso al Giudice del Lavoro (a firma propria e non dei lavoratori) per chiedere l' applicazione dell' art. 27. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna alle spese. Questi sindacati hanno presentato un appello la cui udienza è stata fissata tra ben due anni, al 21.12.2016.   A nostro avviso il ricorso verrà nuovamente dichiarato inammissibile, anche perchè la legge non attribuisce ai sindacati il potere di agire in giudizio in proprio per interpretare un accordo collettivo, ma è necessario che le cause vengano promosse a firma dei singoli lavoratori, magari collettivamente, e questo non è avvenuto Speriamo solo che questa iniziativa inammissibile non faccia perdere altri due anni a tutti.

5. E' quindi diventato veramente necessario tentare di raggiungere un accordo fra tutti gli interessati per far approvare subito un riparto. I tempi sono maturi poiché  sono scaduti i termini per ulteriori opposizioni.

Un accordo riguarderebbe solo due categorie di persone:

a. Coloro che hanno già proposto un' opposizione tramite avvocati

b. Coloro (come i pensionati fino al '97) per i quali i Liquidatori avevano già riconosciuto le somme spettanti.

Gli altri soggetti (come gli "attivi" e comunque i "non opponenti") ormai non possono più mettere in discussione quanto deciso a suo tempo dai Liquidatori.

E' inutile continuare a litigare mentre i soldi intanto rimangono bloccati.

C' è la possibilità di fare un Riparto molto presto, ma occorre l' accordo fra i vari interessati.

La partita si gioca ormai solo più fra coloro che hanno già proposto l' opposizione e coloro che già erano stati ammessi al passivo dai Liquidatori.

 

Avv. Tommaso Civitelli - Avv. Pier Francesco Fasano - Avv.  Michele Iacoviello 

 

I pensionati ed esodati  della Comit della Fabi di Parma valutano positivamente l'iniziativa presa dagli avvocati Iacoviello, Fasano, Civitelli ed auspicano che la FABI , anche a livello nazionale di Banca Intesa, si faccia promotrice degli interventi che riterrà più opportuni  con riferimento alla proposta di detti avvocati. 

Con la speranza che sia la volta buona dopo una assurda vicenda  (al di là delle ragioni e dei torti delle parti  coinvolte) che si protrae da  8 anni !!!!!

 

PENSIONATI ED ESODATI  BANCA INTESA  FABI DI PARMA

Parma 26/1/2015

 

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Piazza Scala - gennaio 2015