Gioacchino Costantino si era rammaricato
di non aver potuto approfondire l'argomento a margine nel corso
dell'incontro di Milano del 15 c.m. Per ovviare a ciò ci ha inoltrato
l'approfondita sottostante memoria, stilata di concerto con l'Avvocato
Iacoviello di Torino, per permettere a tutti i nostri lettori (iscritti e
non iscritti ad associazioni di categoria) che ricadono nella specifica
fattispecie di verificare la propria posizione ed iniziare, se del caso,
azioni legali.
Chi desidera avere ulteriori chiarimenti può contattare Gioacchino
utilizzando il modulo inserito in questa pagina.
Piazza Scala - 29 dicembre 2011
Il presupposto dell’iniziativa è
che i contributi versati da Banca IntesaSanPaolo (e prima ancora da Banca
Intesa), per ogni dipendente, per il periodo di “scivolo” (cioè durante la
permanenza) a carico del Fondo Esuberi, sono illegittimi perché inferiori al
dovuto, con conseguenti riflessi penalizzanti per il calcolo della pensione
per l’intera anzianità lavorativa.
Questi, in estrema sintesi, i contenuti dell’ iniziativa :
L’ assegno straordinario
L’assegno straordinario erogato dall’INPS, viene calcolato come se fosse
di importo pari alla pensione che il lavoratore avrebbe percepito,
aggiungendo subito i contributi relativi al periodo futuro di Fondo Esuberi.
Ad esempio se un lavoratore ha 30 anni di contributi effettivi, e potrebbe
andare in pensione fra 5 anni, gli vengono subito accreditati virtualmente
questi 5 anni di contributi ai fini dell’ assegno straordinario e gli viene
così calcolato l’ importo della sua pensione “virtuale”. Tale importo viene
erogato mensilmente in forma di “assegno straordinario” per 5 anni.
La pensione
La pensione, poi, una volta maturati i requisiti e prima di essere
erogata , viene nuovamente calcolata.
In pratica, però, non si prosegue con lo stesso importo già erogato quale
assegno straordinario, ma si procede ad un nuovo calcolo della pensione.
Ricordiamo che nel momento in cui vengono calcolati sia l’importo
dell’assegno straordinario sia l’importo della pensione, si considera
rispettivamente la media retributiva degli ultimi 5 e 10 anni di contributi.
Per l’ esattezza si considerano gli ultimi 5 anni di contributi per il
periodo dall’ assunzione fino al 31/12/92 (quota A sia dell’assegno che
della pensione) e gli ultimi 10 anni di contributi per il periodo successivo
all’ 1/1/93 (quota B sia dell’assegno che della pensione).
Ogni lavoratore, che sia già ormai in pensione, confrontando le due lettere
con cui l’ INPS gli ha comunicato sia l’ accoglimento dell’ assegno sia
l’accoglimento della pensione, può da sè verificare che nei due calcoli
dell’assegno straordinario e della pensione c’è di norma una differenza
contabile tra le due quote A, nonchè tra le due quote B.
Infatti , nel calcolo dell’ assegno straordinario l’ INPS inserisce un certo
importo quale “retribuzione media settimanale pensionabile”. Quando però,
dopo alcuni anni (fino a 5), viene calcolata la pensione vera e propria, si
vedrà che tale importo è diminuito.
La causa di tale diminuzione è il “peso” più leggero dei contributi per il
periodo del Fondo Esuberi, che quindi abbassano la media retributiva nel
passaggio dal calcolo dell’ assegno straordinario a quello della pensione.
Le Banche di norma (e Banca Intesa è una di queste) versano al Fondo Esuberi
la contribuzione non sull' ultima retribuzione effettiva, ma solo sulla
cosiddetta R.A.L. (Retribuzione Annua Lorda), ovvero sulla sola retribuzione
tabellare mensile, senza i compensi extramensili (VAP, premi ecc.).
Tale modalità comporta, purtroppo per il lavoratore, la diminuzione della
media della sua retribuzione pensionabile, circostanza che conseguentemente
si riflette per l’ intera anzianità lavorativa sin dall’ assunzione.
Spesso la diminuzione della media rimane occultata dal fatto che l’ assegno
straordinario (a differenza della pensione) non viene rivalutato nel corso
degli anni e quindi perde in parte il suo potere d’ acquisto, e quindi al
momento del pensionamento non si nota lo “scalino” del calcolo.
Tale perdita però si verifica sempre, ed è tanto più grave quanto maggiore è
la permanenza nel Fondo Esuberi (fino a 5 anni).
Tutto ciò premesso, con questa iniziativa si chiede quindi , per il
periodo di permanenza nel Fondo esuberi, il versamento dei contributi non
sulla cosiddetta R.A.L. ma sull’ultima effettiva retribuzione e naturalmente
il ricalcolo della pensione con recupero degli eventuali arretrati.
Coloro i quali sono transitati nel Fondo Esuberi e vogliono avviare questa
iniziativa legale possono rivolgersi allo Studio Legale Iacoviello di
Torino, che da anni assiste molti ex dipendenti Comit per altre e diverse
iniziative, alle seguenti interessanti condizioni :
- per l’avvio : € 100 (+ Iva e Cpa) quale acconto per l’istruttoria (in tale
cifra è compreso anche il costo dei calcoli),
poi,
- un compenso aggiuntivo del 10% (+ Iva e Cpa) di quanto riscosso per
arretrati pensione, quest'ultimo da pagare quindi solo in caso di vittoria.
Allo scopo si precisa l’ indirizzo dello Studio Legale con il quale, chi è
interessato, può mettersi direttamente in contatto fornendo la
documentazione di cui agli allegati:
Studio Legale Iacoviello
Avv. Michele IACOVIELLO
Avv. Silvia SANTILLI
v. Vassalli Eandi 28 - 10138 TORINO
Tel. 011 / 43.41.372 - Fax: 011 / 44.74.148
studio.iacoviello@virgilio.it
Un'ulteriore precisazione di Gioacchino Costantino
Qualcuno chiede se vale la pena avviare questa nuova iniziativa legale per cercare di ottenere pochi spiccioli di aumento della pensione.
Al riguardo va innanzitutto precisato che tale iniziativa mira ad ottenere un recupero di quella parte (anche se per taluni modesta) della pensione che si è persa o meglio è stata sacrificata per effetto del transito nel Fondo esuberi.
Infatti, molti di coloro i quali sono stati nel Fondo esuberi, secondo la nostra tesi, hanno avuto una penalizzazione, prima nel calcolo dell'assegno d'esito (che comunque non è oggetto di tale iniziativa
legale) poi nel calcolo della pensione; penalizzazione connessa al fatto che sia l'uno che l'altra sono stati calcolati tenendo conto dei minori contributi "correlati" versati dalla Banca -nel periodo di permanenza nel Fondo Esuberi- perchè calcolati sulla base del RAL (Reddito Annuo
Lavorativo) tabellate e non sulla base dell'ultimo effettivo reddito anno comprensivo di eventuali extra.
Per cui la penalizzazione risulta per coloro che normalmente percepivano oltre allo stipendio tabellare anche altre indennità temporanee e/o premi extra non ricompresi nel RAL.
Naturalmente per costoro maggior era l'entità di tali extra e la permanenza temporale nel Fondo Esuberi, maggiore risulta la penalizzazione.
Precisato doverosamente tutto ciò , nonché il fatto che l'iniziativa deve poi essere favorevolmente accolta da un Tribunale, e tornando alla domanda iniziale :"vale la pena qualora si trattasse di pochi spiccioli?" direi che ognuno deve decidere da sè, tenendo però presente un fatto importante e cioè che l'eventuale incremento della pensione quand'anche dovesse risultare di soli pochi euro al mese (perchè per molti potrebbe essere anche di pochi euro mensili) questo aumento andrebbe poi percepito per tutti gli anni per i quali si prenderà in futuro la pensione, per cui alla fine non si tratta di pochi spiccioli ma di cifre più o meno importanti.
Altra considerazione che va fatta è che salvo il versamento iniziale, di circa 124 euro (da versare inizialmente allo studio legale per i calcoli e l'avvio della pratica), l'iniziativa non costerà nulla se alla fine non si dovesse incassare nulla, e solo il 10% (+ IVA e CPA naturalmente) di quanto si dovesse incassare come arretrati qualora eventualmente si vincesse la causa.
Alla luce delle considerazioni sopra espresse penso che tutti hanno ora maggiori elementi per poter decidere.
Un caro saluto.
Nino
02 gennaio 2012
Per azionare le cause occorre allegare:
q 1. Copia del documento d’ identità;
q 2. Delega per il ricorso in 2 originali (all. 2);
q 3. Racc. alla Banca ed all’ INPS di interruzione della prescrizione (all.
3)
q 4. Domanda di adesione al Fondo Esuberi;
q 5. Comunicazione di liquidazione dell’ assegno da parte dell’ INPS;
q 6. Domanda di pensione INPS;
q 7. Comunicazione di accettazione della pensione da parte dell’ INPS;
q 8. Estratto conto INPS dei contributi (ECOCERT);
q 9. Buste paga degli ultimi tre anni;
q 10 Modulo di incarico (all.1);
q 11. Versamento acconto di € 100 + Iva e Cpa, per un totale di € 124,80
alle coordinate bancarie indicate nel modulo di conferimento di incarico.
Allegati nel formato pdf (cliccare sui links sottostanti per visualizzarli e/o stamparli):
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