Mo dico bene, le guardate voi le ragassole? Dico le guardate proprio bene? Hanno tutto addosso per farsi desiderare, e se non ce l'hanno se lo procurano: magari alla Pirelli. E' certo che ci sanno fare.
Possono essere brutte come Tina Pica o come la mia collega Maria Luisa, ma se ne infischiano. Si guardano allo specchio, si dipingono, si ricostruiscono, si restaurano e, convinte di essere migliori di Abbe Lane, escono sorridenti di casa alla conquista del mondo. Il bello è che lo conquistano, con un metodo semplicissimo: abolendo la logica. Provate a convincere una donna con un ragionamento strettamente logico.
Io, ricordo, anni fa convinsi una ragazza a non sposarsi mai. Anche dopo averla sposata si dichiarò convinta di quello che le dicevo.
Così, dicevo, vanno alla conquista del mondo. Non le ferma nessuno. Tra i clienti di una certa agenzia per esempio vive anche una certa signora non giovanissima ma neppure vecchia, intraprendente, spigliata e volitiva. Questa signora pare che si dedichi alla produzione e vendita di cosmetici tra cui un maledettissimo intruglio per la ricrescita dei capelli. Orbene, in questa agenzia diversi colleghi hanno il vezzo di portare il cranio privo di quei filamenti generalmente conosciuti come capelli, per cui furono oggetto di desiderio a scopo di esperimento da parte della signora.
Il primo ad essere circuito fu un cassiere. Inutile dire che dovette accettare, con sorrisi che mettevano paura, ben due barattoli. Aperta la breccia non fu difficile assalire e conquistare, uno ad uno, gli altri scarsocriniti e, ultima preda, la creduta Turris inviolata, il capufficio. Veramente commovente era notare la gratitudine di questi esseri ; gratitudine che traboccava dai cassetti dove erano stati riposti i barattoli del fetido unguento.
Purtroppo questa non fu che la parte più innocua della battaglia. Il dramma cominciò dopo qualche giorno quando la signora sferrò il primo vero attacco entrando in sala in un momento di punta e, gridando per farsi sentire tra il brusio della folla e lo squillo dei telefoni : « Ma come, non avete ancora provato il mio unguento per la crescita dei capelli? Ma non perdete altro tempo. E' un miracolo della scienza, è oro colato quella pomata ».
Fu così che il giorno seguente apparve il primo collega con un baschetto in testa e con addosso un odore così sconvolgente che financo i cani lo scartavano repentinamente. E male non gliene venne però, perchè lavorò pochissimo. I clienti non erano ancora serviti da lui che già erano sull'uscio, pallidi, stravolti, asfittici taluni, secondo la resistenza del fisico.
Seguirono poi gli altri colleghi e il capufficio : tutti col baschetto in testa che, d'altro canto, non osavano togliere nè di giorno nè di notte tanto che fu tutt'uno col cranio. Fu dopo qualche giorno che, come erbetta in primavera, dovendo già essere rinati i primi teneri capelli, fu consigliato di togliere il basco. Ci si provarono dapprima furtivamente, uno ad uno, dinanzi allo specchio, con la segreta speranza di rivedersi il crine disperso, poi, vista l'impossibilità di staccare il baschetto dal cranio senza danneggiare i frutti della semina, chiesero l'aiuto di qualche intimo, infine si riunirono tutti, nella comune sventura, per cercare di salvare quanto più possibile. I tentativi si fecero più febbrili, angosciati: si studiarono cento sistemi, si aiutarono l'un l'altro, cominciò ad intervenire qualche cliente; chi una parola di conforto, chi un consiglio... fu tutto inutile. Insieme ai baschi vennero via gli ultimi peli, fiera memoria di una gloriosa e sfortunata capigliatura.
Ebbene, ora quella signora non regala più barattoli di pomata per la ricrescita dei capelli ai miei colleghi ; li vende!


Giuseppe BIASI (Genova)
 

 

 

 

 

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Piazza Scala - settembre 2014