Tutti conoscono - anche se forse non a fondo - la situazione determinata dalla superficialità dei governi che hanno irresponsabilmente privato chi è stato posto in liste d'esodo di assegni e pensione.
Facciamo nostro un appello del collega Paolo Barbanti per sollecitare una pronta soluzione del problema: chi ha inserito nel web  questo articolo l'ha già fatto e si attende un analogo atteggiamento da parte di tutti i nostri lettori.
Piazza Scala - A. Izeta

 

Salve colleghi, chiedo a tutti voi un pò di solidarietà.
Sono andato in esodo l'1/1/2009 con vecchia finestra 1/1/2014, ora a giugno ho fatto 40 anni di contributi e 60 di età. Nel 2010 Sacconi/Tremonti hanno pensato bene di instaurare le "finestre mobili", con la conseguenza che la mia nuova finestra di uscita è stata spostata a Settembre 2014 (ancora non certa poichè sono in attesa della terza lettera dell'INPS), il che mi comporterà un vuoto economico di nove mesi almeno, la perdita dei dietimi di tredicesima, l'addebito della quota ora a carico della banca della Cassa Sanitaria e, non so se l'Istituto mi sosterrà con lo scoperto di conto per i futuri mesi, mantenendomi il fido.
Attualmente stanno vivendo questa situazione circa 4.500 famiglie, ed altre si aggiungeranno con il passare del tempo.
Vi prego di prendere visione del problema, sottoscrivere e divulgare, per quanto nelle vostre possibilità, la seguente petizione (n.d.r: cliccate sul link sottostante per visualizzare la pagina):

Dichiarare anticostituzionali alcune leggi per gli esodati ante 31/5/2010
perchè creano un periodo di vuoto economico e di incertezze che umilia la dignità umana e peggiora la qualità di vita, dopo che si erano sottoscritti degli accordi ben precisi per uscire dal mondo del lavoro ed andare in pensione.
Un grazie a tutti, anche a nome dei "vecchi" tempi.

Paolo Barbanti - Cosenza

 

 


 

 

 

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