Piazza Scala

 
    politica: Giacomo Morandi commenta le ultime elezioni   

 

E’ per me difficile e penoso, non solo per motivi di parte, mettermi ad analizzare i risultati delle elezioni politiche di pochi giorni fa, lo è soprattutto da cittadino italiano che sperava in un risultato ragionevole che potesse, non solo porre una pietra su un ventennio di malgoverno, di scandali, di immoralità diffusa fino alle più alte sfere, preceduto da un altro ventennio di finanza allegra, far sperare in un’azione riparatrice dei tanti guai di cui soffre il nostro paese, materiali e morali.
I guai erano e sono noti a tutti, tutti ne soffriamo, ne soffre il paese nel suo insieme anche se c’è chi paga un prezzo più alto, e non consola il fatto che un po’ tutti i paesi del mondo occidentale ne soffrano.
Di fronte a tale situazione gli italiani hanno reagito in un modo che io chiamerei “scomposto”, meglio dire disordinato, in gran parte soprattutto irrazionale. Cioè, una buona parte non ha tenuto conto del disperato bisogno di una governance stabile, di provvedimenti d’emergenza e urgenti, necessari anzitutto a porre rimedio alla crisi economica e a porre mano alla riduzione del debito pubblico, problema, quest’ultimo, scarsamente sentito dall’opinione pubblica e di conseguenza poco trattato in campagna elettorale.
Una buona fetta di elettorato, pur in forte diminuzione ha continuato a premiare il malgoverno berlusconiano, ignorando la fallimentare politica economica e il discredito che ci aveva procurato nel mondo, un’altra fetta ha punito pesantemente la Lega Nord, la quale ha avuto i suoi scandaletti proprio al vertice e ha condiviso per lunghi anni le vicende berlusconiane, compresa la collaborazione decennale con la deleteria giunta lombarda di Formigoni, premiata invece, inspiegabilmente, dai lombardi. Il PDL ha pure sofferto una forte perdita di voti, ma è riuscito, grazie a ripetute promesse demagogiche e all’abilità del suo attore protagonista, a recuperare parte dei consensi perduti un anno e mezzo fa. Poiché non è possibile pensare che questo nocciolo duro sia costituito da persone che ignorano i fatti, viene da arguire che si tratti di cittadini interessati semplicemente al loro vivere quotidiano e non, con molta miopia, a quello generale che poi coinvolge fatalmente anche loro. Meno tasse ma sanità gratuita, strade ben tenute, scuole efficienti, polizie di quartiere, alta velocità, potenti forze armate, pensioni d’anzianità a cinquantasette anni, condoni fiscali ed edilizi, niente controlli da parte della Guardia di Finanza e mano leggera di Equitalia, no al redditometro, niente IMU sulla prima casa (una per ciascun coniuge e una ciascuno per i figli).
C’è stato poi l’avvento, in buona parte annunciato, del comico entrato in politica predicando l’antipolitica che è riuscito a cavalcare la sacrosanta protesta e la ribellione di un quarto degli elettori. Simili movimenti sono emersi anche in altri paesi colpiti dalla crisi, sia pure in misura minore e probabilmente senza la carica di indignazione provocata in Italia dagli scandali e dalla dilagante corruzione. Purtroppo, è riuscito a passare un messaggio molto negativo nei confronti di tutti, senza distinzione fra chi ha fatto il suo dovere e chi ha approfittato della sua carica per il malaffare. Purtroppo ci sono andati di mezzo un po’ tutti. Questo movimento è riuscito a convincere molti elettori che tutti debbano andare a casa. Tutti. In quali mani ci troveremmo, allora? Il timore è che all’atto pratico non saprebbero che cosa fare.
La coalizione di centrosinistra ha fatto anch’essa le spese dell’onda populista e ha perso voti. Bersani viene ora accusato di aver condotto una campagna elettorale poco convincente, ma che cosa poteva fare per arginare la demagogìa dilagante? Mettersi ad urlare o a promettere come gli altri? Non sarebbe stato nella sua natura e, a mio parere, va apprezzato com’è, e sarebbe ora che gli italiani la smettessero di adorare i venditori di fumo.
Comunque, nel mancato successo della coalizione di Bersani, hanno giocato anche, oltre all’onda grillina, la presenza della lista Monti (per almeno il 3-3,50%) e di quella sostanzialmente di disturbo di altre liste (Ingroia e altre minori) che le hanno tolto quella piccola quota che sarebbe stata necessaria al Senato e che poteva garantirle un maggior scarto di voti alla Camera. Un disturbo che si è rivelato inutile, come era prevedibile.
La situazione del nostro paese è ora molto preoccupante, come fanno rilevare anche i commentatori e i politici stranieri con giudizi anche pesanti. Non sembra che esista una ragionevole soluzione all’infuori di un accordo, sia pure informale, fra Bersani e Grillo, su un certo pacchetto di provvedimenti urgenti, ben descritti, forse con un certo ottimismo, da Brunello Cherchi sulle colonne di Libertà il 28 febbraio. Bersani, come io la vedo, non deve abbandonare la nave, alla Schettino, in un momento come questo e non deve dare ascolto alle sirene berlusconiane che propongono la ripetizione della precaria “strana maggioranza”. Dobbiamo voltare pagina e ci servono la sua pacatezza, la sua moderazione, il suo pragmatismo. Anche Grillo predica il cambiamento: cerchiamo di mettere lui e i suoi alla prova.
Giacomo Morandi

 

Commenti:

Arnaldo De Porti: Ho letto le considerazioni post-voto di Giacomo Morandi e le ho "trangugiate" tutto d'un fiato, oserei dire,  quasi senza  respirare, come quando in pieno estate si assume una bibita per la  tanta sete... e gli Italiani a questo riguardo hanno tanta sete,  ma di... imparare. Da circa un ventennio abbiamo vissuto tanto al di sopra delle nostre possibilità ed ora i nodi sono venuti al pettine, dopo però che certuni hanno spolpato il paese fregandosene del bene comune, a spese delle persone oneste e serie a cui è stata tolta anche la parola. La magistratura, istituzione che mi sforzo ancora di rispettare, sembra essere in mano ai Ghedini, ai Paniz, ai Longo ecc.ecc.e si trova in una posizione  da dover valutare di volta in volta qualsiasi decisione per tema di determinare squilibri istituzionali, scegliendo il male minore.Mi vien da "metabolizzare",  sulla base della dicotomia "costi-benefici",  che l'avvento di Grillo possa essere il male minore rispetto alla politica sin qui praticata da certi arpioni che hanno rubato agli Italiani, facendo leva sulla loro ignoranza, tanto per chiamare il pane con il suo nome. Non vedo chiaro sul futuro, ma spero che nel Paese  ci sia un risveglio civile. Chissà che Grillo sia stato mandato dallo Spirito Santo, magari per fermare l'andazzo. E soprattutto per trasformarlo in un paese normale. Ma temo anche questo, dopo aver sentito ieri sera su "Otto e mezzo" come si esprimono i grillini: essi sembrano infatti una ...nuova corrente dei.. Testimoni di Geova...

Chiudo con una domanda: " I grillini saranno capaci di obbedire, credere e combattere, oppure saranno tentati di emulare lo.. scilipotismo, il degregorismo, il razzismo.  Insomma, il cambia-casacchismo ?

 


 

 

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Piazza Scala - marzo 2013