Pubblicata una nuova monografia dell’Archivio storico
La quarta Monografia dell’Archivio storico ricostruisce le biografie
parallele dei due banchieri Raffele Mattioli (1895-1973) e Stefano Siglienti
(1898-1971) che riuscirono, in maniere differenti, a sostenere nuclei di
opposizione al regime fascista. Particolare rilievo viene dato al periodo
dell’occupazione nazista di Roma (8 settembre 1943 – 4 giugno 1944).
Siglienti, che era un dirigente del Credito Fondiario Sardo, piccolo
istituto controllato dal Banco di Roma, dopo essere stato negli anni Trenta
un militante clandestino di Giustizia e Libertà, fu durante la Resistenza a
Roma un esponente di primo piano del Partito d’Azione, al quale mise a
disposizione il suo appartamento in via Poma 2 e il suo ufficio in via
Arcione 71. Arrestato il 19 novembre 1943 e rinchiuso nel carcere di Regina
Coeli, riuscì il 25 marzo 1944 a evadere da un campo di lavoro, grazie anche
all’aiuto della moglie Ines Berlinguer, sfuggendo per poco al massacro delle
Fosse Ardeatine.
Mattioli, dopo la sua nomina nel 1933 ad amministratore delegato della
Comit, era invece una figura di spicco nel mondo della finanza italiana ed
internazionale. Non si espose mai in prima persona, pur nutrendo da sempre
sentimenti antifascisti e permettendo nel corso degli Anni Trenta la
creazione a Milano, negli uffici di Piazza
Scala, di un nucleo di cospiratori guidato da Ugo La Malfa, direttore
dell’Ufficio Studi. Dopo il 25 luglio 1943 Mattioli scelse di trasferirsi a
Roma presso la Rappresentanza della Banca in piazza SS. Apostoli 53, dove
nei mesi seguenti si adoperò a coordinare i principali gruppi di
opposizione, anche al fine di creare un clima costruttivo per
il dopoguerra.
Dal periodo della Ricostruzione fino ai decenni seguenti, entrambi i
banchieri ebbero un ruolo da protagonisti nel settore economico-finanziario,
Siglienti come presidente dell’IMI e dell’ABI, Mattioli rimanendo saldamente
al
timone della Comit.
Oltre al profilo biografico dei due protagonisti, soprattutto in relazione
alle loro scelte politiche, viene ricostruita sinteticamente la storia del
Partito d’Azione che nacque nel maggio-giugno 1942, combattendo poi in prima
linea contro le truppe di occupazione nazifasciste. Infatti le vicende di
entrambi i protagonisti sono strettamente
intrecciate con il nuovo partito, Siglienti come esponente di punta,
Mattioli per l’appoggio fornito dal suo ufficio romano a sostegno dei
militanti azionisti.
Se Mattioli e Siglienti sono personaggi ormai noti a livello storiografico,
l’originalità di questo opuscolo, ricco di immagini e documenti, è l’aver
ricostruito sinteticamente il quadro dei principali luoghi della Resistenza,
soprattutto quelli utilizzati dagli azionisti e dai moderati, grazie a una
mappa illustrata. Ampio rilievo viene inoltre dato ai mezzi di comunicazione
utilizzati durante la Resistenza, fondamentali per la trasmissione delle
comunicazioni in tempi di clandestinità; si scopre, tra l’altro, che la
Comit aveva creato un efficiente sistema postale privato tra Milano e Roma,
con l’utilizzo di automobili e corrieri insieme alla Montecatini e alla
Pirelli.
Guido Montanari
Piazza Scala - ottobre 2013