Quante volte siamo
stati presi dal dubbio "amletico"
se acquistare, per la
nostra tavola, orate e spigole di
allevamento piuttosto che provenienti
dal pescato di mare!
E chissà che non ci
sia mai capitato di acquistare del pesce
pensando, per il prezzo pagato, che
fosse di mare e invece proveniva da
un allevamento ittico!
Certamente la notevole differenza di
prezzo tra i due prodotti porterebbe a
credere che la qualità del pesce
"allevato" sia di gran lunga inferiore a
quella del "pescato", o almeno
personalmente così pensavo fino a quando
non
sono stato invitato,
insieme ad altri amici del Consiglio
Direttivo, a visitare uno stabilimento
di produzione ittica.
Qui ho potutoconoscere le varie fasi della
lavorazione del pesce di allevamento e
sono rimasto meravigliato dal
fatto che l'intero
processo produttivo
- che inizia con la
riproduzione, l'incubazione delle uova e
l'allevamento larvale, per poi passare
alle fasi di nursery, preingrasso e
ingrassso, completandosi nell'arco di
circa diciotto mesi - è
effettuato
utilizzando rigorose tecniche e
strumenti scientifici innovativi
che mirano al
miglioramento e al perfezionamento della
qualità e delle performance di crescita
dei prodotti (orate, spigole e saraghi).
Considerando, infine, che
la produzione ittica
naturale,
ottenuta dai nostri
mari,
va via via
esaurendosi,
è fuori di ogni
dubbio che i prodotti ittici ottenuti in
questi stabilimenti occuperanno sempre
di più e stabilmente le nostre tavole,
assecondando con soddisfazione i nostri
palati.
Bisognerebbe
superare, forse, alcuni preconcetti
e considerare che le
attività di questi moderni impianti sono
sviluppate secondo tecniche sperimentate
in collaborazione con molti istituti di
ricerca, utilizzando mangimi a base di
farine di pesce e farine animali
(prodotti derivati da alimenti naturali
di cui i pesci si cibano abitualmente) e
sotto il
costante controllo
delle ASL,
per offrire un
prodotto sicuro, controllato e
soprattutto fresco (si consideri che
arriva al consumatore dopo poche ore
dalla pesca).
La
"PANITTICA PUGLIESE",
tra i più grandi
stabilimenti ittici europei,
è situata a Torre Canne di
Fasano, tra le province di
Bari e Brindisi, su di
un'area di 78.000 mq
adiacente al mare e quindi
utilizza, per la sua
produzione, falde di acqua
marina sotteranea
batteriologicamente sterile
e ad elevato gradiente
geotermico.