Abbiamo ricevuto da alcuni amici il comunicato “riservato ai soci” emesso il 30 dicembre da Antonio Masia (bel modo di in iniziare l’anno nuovo:  complimenti al presidente!).
Da una approfondita lettura abbiamo notato che il nostro sito è stato tirato in ballo, denigrato ed offeso. Ci riteniamo quindi tenuti ad una replica che purtroppo non avrà la profondità di platea  del comunicato stesso ma ci permetterà almeno di portare  a conoscenza dei nostri lettori (in larghissima parte soci Anpecomit) come stanno veramente le cose.

Piazza Scala “distinta e distante” dall’Anpecomit?
Masia insiste su questo ritornello, dimenticando tuttavia alcuni particolari:
- Piazza Scala è nata nell’estate del 2008 (circa 6 mesi prima dell’uscita di Izeta dall’Anpecomit)
- l’iniziativa della costituzione del sito come punto di incontro per tutti i colleghi (pensionati, esodati e colleghi in servizio),
  appartenenti o meno ad associazioni, va riferita a Pizzi,  Izeta e Vasta (quest’ultimo ha suggerito il nome, che è subito piaciuto)
- ad essi si sono quasi immediatamente aggiunti molti altri colleghi (alcuni di altre banche), per larghissima parte soci Anpecomit
  come si può verificare scorrendo l’elenco dei Fondatori (clicca qui per visualizzarlo)
- fra i nostri lettori prevalgono nettamente i soci Anpecomit
- ultimamente abbiamo aperto alla consulenza legale quanto continuavamo a ricevere parecchi quesiti dai nostri lettori  cui non
  sapevamo rispondere (in particolare su Fondo Pensioni Comit e Fondo Sanitario): per dare assistenza (rigorosamente gratuita)
  anche ai non soci abbiamo invitato i colleghi Costantino, Minotti e Vasta a partecipare a questo “forum”, che sta dando buoni
  risultati in quanto ha ovviato a problemi di comunicazione; l’UNP ci ha ringraziato, altri ci hanno invece definito ”ridicoli”, affermando
  addirittura che solo all’interno dell’Anpecomit la consulenza di Costantino, Minotti e Vasta è attendibile (!?). Ma quale offerta
  concorrenziale al ribasso! Piazza Scala non percepisce un euro (anzi, ce ne rimette di suoi per la gestione del sito) quando porge
  aiuto ai colleghi tramite persone competenti, che hanno fatto da sole la storia delle cause legali intraprese (ricordiamo che il primo
  a parlare di erronea tassazione degli zainetti fu Costantino Gioacchino nel lontano 2004).
Per finire ribadiamo che non ci sentiamo distinti e distanti, ma vicini, anzi vicinissimi, all’Anpecomit : distinti e distanti siamo invece da persone che tendono  a destabilizzare dall’interno un’associazione che  hanno contribuito a creare - e ne rendiamo loro merito - nel  lontano 2003 ma che da qualche tempo non sembrano più in grado di gestire.

L’incontro del 15 dicembre 2011
Piazza Scala precisa che nessuno dei  presenti (circa un centinaio) ha mai lontanamente pensato che fosse una riunione patrocinata dall’Anpecomit:  era infatti aperta a tutti i colleghi lombardi che avessero interesse a parteciparvi sia per gli argomenti trattati che per il piacere di incontrare i colleghi. Piazza Scala è intervenuta come "cronista".
Ribadiamo innanzitutto che i presenti non si sono sentiti offesi  nel  proprio buon senso e
 nella propria onestà intellettuale come si vorrebbe far credere:  non trattandosi di un incontro tenuto dall’Anpecomit non era assolutamente necessario il preventivo coinvolgimento dell’Associazione stessa, che del resto nulla ha pagato - come ammette Masia - per la sala scelta per l’incontro.
Per quanto concerne l’intenzione di chiudere l’Ufficio di Milano, che esiste realmente e che sembra  sia dovuta alla  “doverosa rivisitazione dei capitoli di spesa del nostro modesto bilancio annuale”: in pratica circa 10.000 euro l’anno sarebbero  troppi per mantenerlo aperto. In proposito ricordiamo il dettato dell’art. 8 dello Statuto:
Le quote dei soci delle sezioni sono di pertinenza delle sezioni che volendo potranno destinare alla sede centrale un contributo a loro discrezione”. È quindi chiaro che le quote di iscrizione pagate dai soci di Milano e dintorni  sono di pertinenza della sezione di Milano che può richiederli quando vuole (compresi gli arretrati) alla sede centrale e utilizzarli per mantenere aperto l’ufficio del capoluogo lombardo. 
A proposito di scorrettezze: il comunicato n. 19 invia in allegato ai destinatari una pagina word nella quale viene riportata solo una parte del contenuto della pagina “incriminata” di Piazza Scala relativa all’incontro. Nel corpo del comunicato viene poi segnalato  il parere dell’unico nostro lettore che ha manifestato il proprio disappunto per il tenore della riunione, da noi trascritto integralmente per rispetto del collega e di tutti coloro che ci scrivono, favorevoli o contrari agli argomenti trattati ma sicuri che ogni loro scritto verrà pubblicato (sfidiamo altri a fare la stessa cosa). Il comunicato doveva invece far riferimento al link della nostra pagina per dare una visione completa delle opinioni espresse ( clicca qui per visualizzare la pagina intera).

L’Assemblea Straordinaria
L’ultima chicca concerne la convocazione – approvata da 6 consiglieri su 11... – di un’Assemblea Straordinaria (un colpo di mano?)  “che un prossimo imminente Consiglio Direttivo organizzerà non oltre il mese di maggio p.v. dovrà dibattere e decidere sui comportamenti e sui modi di operare, su come e su chi dovrà gestire l’Associazione, riscrivendo se del caso alcune norme statutarie”. Il tutto quando i Presidenti dei Probiviri e dei Revisori dei Conti hanno rassegnato le proprie dimissioni, fatti gravissimi che avrebbero dovuto consigliare a Masia (e di conseguenza a tutto il Direttivo) un analogo atteggiamento.
Premesso che detta Assemblea non potrà comunque cambiare norme statutarie (art. 20 Statuto: “II presente Statuto potrà essere modificato solo a condizione che vi sia il consenso di tanti Soci  ANPEComit che rappresentino i 3/4 del numero totale degli stessi”), sembra curioso che venga convocata durante una prorogatio superiore a 12 mesi del Direttivo scaduto a fine 2010 (il che fa sorgere seri dubbi sulla legittimità di tale assemblea). I nostri lettori si domandano inoltre come mai viene convocata un’Assemblea Straordinaria dove presumibilmente un numero minimo di soci potrà decidere sul destino di 2493 iscritti (ex 3206 al 16 giugno 2008….). Servirà forse per nominare per acclamazione il nuovo presidente e il nuovo direttivo? Servirà per affidare la gestione dell’associazione ad un direttorio ridotto (scelto magari tra i sei consiglieri che ne hanno chiesto la convocazione)? Riteniamo che andare alle urne sia la cosa migliore: siano tutti i soci a decidere come emerge dai commenti di chi ci scrive.

Con l’occasione facciamo nostro quanto scrive Gino Luciani, socio Anpecomit, socio UNP e fondatore di Piazza Scala:
Il voto, liberamente espresso, mette a posto le cose. Io sono fermamente convinto, e mi farebbe molto piacere che tutti lo fossimo, che eventuali incomprensioni e, al limite, anche eventuali offese personali, così come comportamenti ritenuti non corretti, debbano passare in secondo ordine e siano comunque superabili di fronte al primario valore che ci accomuna tutti e che è lo spirito, anzi l'orgoglio di appartenenza alla Comit. E questa situazione mi  da l'opportunità di andare oltre e di dire che mi parrebbe giunto il momento di riunire tutti gli ex Comit  in un'unica grande associazione il cui nome, se si ritenesse per imparzialità di darne uno nuovo,  potrebbe uscire da un sondaggio fra tutti gli iscritti all'UNP e all'ANPEC,  nonché ad altre sigle ove ci fossero. Questo sì, sarebbe veramente un bellissimo risultato che tutti noi ci dovremmo sentire impegnati a perseguire per mantenere unitariamente vivo il ricordo della nostra Banca.
Ho sempre ritenuto che la trasparenza possa contribuire a risolvere i problemi per cui preferirei che, anziché le iniziali, venissero indicati nome e cognome per esteso.

Pur non potendo accontentare Gino nell’inserimento delle generalità complete degli scriventi, abbiamo riportato anche l’ultimo capoverso, che è una tirata d’orecchie per noi.
Ci scusiamo per la lunghezza del nostro scritto ma non potevamo condensarlo maggiormente: su altri argomenti toccati dal comunicato riservato non siamo al corrente e non ci riteniamo in grado di esprimere un’opinione.

Piazza Scala (A.I.)
 

Commenti:

16 gennaio 2012 - da Leo Marchetti: Ho letto i msg pubblicati nella giornata del 16; tutti invitano a ricercare un punto d'accordo, d'incontro, a mediare. Taluni sono di stupore e sorpresa (giustamente) dei fatti narrati e pochi riescono a capire gli eventi. Il Presidente non risponde! Come ho già scritto l'Anpec deve essere un'associazione unica ed indivisibile di cui tutti riconoscono i meriti ma questa lotta intestina non deve durare, pertanto invito TUTTI quelli che possono a sospendere i pagamenti delle quote associative 2012 fino a che non siano indette libere elezioni e poi vedremo... per restare insieme (come spero) o per dividerci..

16 gennaio 2012 - da Paolo Falleni:
Cari amici e colleghi, anch'io sono rimasto sorpreso e desolato dal contenuto dell'ultimo comunicato Anpec (che tra l'altro non prevede commenti e - tanto meno - suggerimenti da parte dei soci. Condivido al massimo il pensiero dell'amico Gino Luciani e rivolgo a tutti i  'contendenti' un invito a fare un passo indietro (oggi è di moda!) prima che le cose raggiungano il punto di non ritorno. Diamo E SUBITO! la voce ai soci, con regolari elezioni(le nostre, se non altro, non destabilizzeranno il Paese).

16 gennaio 2012 - da Giacomo Morandi: Come Alfredo e altri colleghi sanno, io, dopo aver aderito all'ANPEC fin dall'inizio (e aver contribuito con la quota stabilita per le azioni legali sulla quaestione del Fondo) mi sono poi reso conto che l'Associazione si schierava interamente ed esclusivamente a favore di una parte dei suoi soci contro gli interessi degli altri. Per tale motivo mi sono tirato fuori. In effetti, l'azione dell'ANPEC ha contribuito in modo determinante a provocare l'attuale stallo nella distribuzione delle attività, ancora cospicue, del Fondo stesso. Anche il famoso accordo con l'UNP, in un certo senso estorto nella speranza di sbloccare la situazione, si è rivelato un flop. Vedo che ci sono anche vertenze di carattere personale e ciò è abbastanza ridicolo. Io ho subito apprezzato l'iniziativa di Alfredo e di altri di organizzare il sito piazzascala al quale di tanto in tanto collaboro. E' un'iniziativa meritoria che serve a tenerci in contatto e a ricordare la nostra vecchia banca, almeno noi che ci abbiamo lavorato.
Un affettuoso saluto a tutti.

16 gennaio 2012 - da Renzo Saitta: In ordine all'articolo relativo alla polemica sorta di recente, che evidentemente trae origine da pregresse incomprensioni, sono perfettamente d'accordo su quanto scritto. Un tentativo di composizione,come suggerito da Gino Luciani,va fatto e mi sembra,dopo le necessarie e dovute precisazioni, di cui al predetto articolo,che ci sia lo spazio almeno da parte di "Piazza Scala".Qualora il tentativo andasse a vuoto (da parte mia farò il possibile per una "conciliazione"), come ho già scritto, ognuno vada per la sua strada.

16 gennaio 2012 - da Marco Gori:
Questa situazione di conflittualità tra Soci e componenti il Consiglio Direttivo (che meritano tutti un ringraziamento per l'impegno profuso) è veramente spiacevole. Io non ho francamente elementi sufficienti per stabilire da quale parte sia la ragione, ma sono convinto che sia possibile trovare una base comune se si vuole continuare ad operare nell'interesse degli associati; questo però nel rispetto delle regole dello statuto, cosa che pare sia messa in discussione. Mi associo a quanto espresso dall'amico Gino Luciani che, come sempre,ha parole di saggezza.

16 gennaio 2012 - Da Giovanna Baldi: Questa diatriba tra ex colleghi  e soci ANPEC è davvero molto sgradevole ma soprattutto rischia a mio parere di danneggiare l' immagine dell' associazione e di minare la sua forza nei confronti della " controparte" Mi auguro un pronto chiarimento che ci riporti alla coesione magari con l'intervento di un "qualche mediatore"

16 gennaio 2012 - Da Vladiliano Parrini: L'Italia è il paese dei partitini e delle correnti. E' vergognoso che colleghi questionino e litighino per non ben precisati motivi di potere (che non voglio nemmeno conoscere). Dobbiamo stare uniti e fronteggiare i problemi insieme. Se ci dividiamo abbiamo perso. Non siamo più in ufficio e non dobbiamo fare carriera ad ogni costo. Smettiamola e lavoriamo per il bene comune.

15 gennaio 2012 -  Da G.V.: Per quanto io possa essere in grado di valutare una tale situazione, veramente non saprei , però ho l'impressione che tutto sia scaturito da un tuo distacco dall'associazione, ora mi pare che tu abbia la voglia di rientrare e siccome tra te a Masia non cè stato un chiarimento stai cercando di farlo fuori, ma a mio avviso hai nettamente sbagliato. Sarebbe stato meglio riparlarne con il presidente, avreste sicuramente trovato un modo meno chiassoso.

15 gennaio 2012 -
da Santino De Marco (Presidente Associazione Pensionati Carical e Banca Carime): Non sono un ex Comit ma leggo ben volentieri i contenuti di Piazza Scala e partecipo ai vari "forum" che talvolta vengono instaurati. Sono anche io un socio fondatore e non conosco di persona Alfredo Izeta, che mando a quel paese quando necessita, ma devo pure dire che di sua iniziativa e senza nulla pretendere mi ha offerto dei servizi, addirittura insistendo perché li realizzassi. Grazie Alfredo per la tua disponibilità e per quello che mi darai ancora in seguito in modo spassionato.
Senza poi voler entrare in meriti che non mi competono mi pare che la questione oggi rappresentata sia un grande esempio di democrazia. Per qualche anno ho lavorato con colleghi della Cariplo e quanto occorre rappresento che ho appreso da loro la trasparenza, affermazione, la mia, che in un paese come il nostro è una rarità. Tanto è una rarità che, io, uomo del profondo sud con un dna tutto particolare, riporto che B. (che non amo!)ha ragione quando dice che il nostro è un "paese di merda".
Scusatemi, ma necessitano proprio polemiche e assemblee straordinarie per applicare in tutte le circostanze le regole che vi siete date? Ma non siete uomini che avete avuto tante responsabilità ed oggi che dovreste amarvi perché anziani e acciaccati cercate per forza la discussione? Dove sta il vostro buon senso? Che pensano i vostri colleghi che con voi hanno lavorato e spartito successi ed angosce? Finisco qui altrimenti poi litigo io con tutti e non ho intenzione di farlo con nessuno.
Però mi pongo e vi pongo una domanda: che c'è di tanto importante da spartire nella vostra Associazione? Non è che qualcuno aspira a prendere il posto di qualche parlamentare?
Cordiali saluti a tutti, amici e nuovi nemici.

15 gennaio 2012 - da Doriana Goracci: E' triste desolante e imbarazzante leggere accuse tra colleghi, di colleghi che nella parte più "matura" della loro vita, dovrebbero aver capito cosa muove l'interesse di coloro che avevano avuto come "padroni". Non siamo certo ai tempi di Mattioli. Ho avuto il regalo grande da Masia di avere a suo tempo uno spazio per i miei pensieri e ricordi e i fatti che mi stanno a cuore, non l'ho più sentito... ho continuato ad avere l'attenzione di Alfredo Izeta che non ho invece mai conosciuto nella vita reale. Non mi sono mai avvalsa ad intervenire legalmente contro la banca e l'avrei potuto fare perchè sono stata colpita da mobbing negli ultimi anni e seguita dall' Asl di Roma per il disagio lavorativo per un anno. Perchè dovrei avere del malanimo nei confronti dell'uno o dell'altro e perchè si deve passare anche una parte della propria vita personale a diffidare di noi che un giorno abbiamo lavorato per anni negli stessi luoghi...? Non capisco e non mi adeguo ! e non mi adeguerò mai. Ringrazio ancora Antonio Masia per il passato e Alfredo Izeta per il presente, spero che ci sia un futuro per tutte e tutti.

15 gennaio 2012 - da C.S.:
Per prima cosa credo che occorra fare un po' d'ordine e sottolineo che a un ex Comit le vicende descritte in alcune parti rimangono alquanto oscure. L'ANPEC è un'associazione e quindi ci si iscrive e si paga una quota annuale per usufruire dei suoi servizi e delle convenzioni stipulate con studi legali che, nel corso degli anni, si sono rivelate molto utili per diversi soci(ricalcolo del TFR, 4%, ricalcolo della quota della pensione, ecc.). Come Associazione ha i suoi organi direttivi, un suo bilancio (che sarebbe utile pubblicare annualmente). PiazzaScala è un forum virtuale voluto e ben gestito da una persona che, nell'ambito di ANPEC non ha trovato lo spazio che riteneva adeguato, non ha organi direttivi, non si paga alcuna quota, ma ci si scambiano esperienze e, cogliendo l'esigenza emersa da diverse mail, ha deciso di metter in piedi un utile sportello di consulenza con persone qualificate che, quasi totalmente, sono soci ANPEC. Anche ad un occhio dist!ratto risulta evidente che il sito ANPEC, dopo la partenza di Izeta, non ha la stessa qualità che, invece, si trova in PiazzaScala. A questo punto che dire? Le scaramucce e i fuochi di sbarramento, considerata l'età e l'esperienza delle persone in oggetto, le ritengo quanto mai fuori luogo e lontane dallo stile Comit. L'invito che posso fornire è quello di riunire le forze e i talenti e metterli al servizio di un'unica associazione che sia utile agli ex dipendenti e tenga vivo il nome della Comit. E' un nome che ancor oggi suscita emozioni e basti vedere il fiorire di post su Facebook nel link NOI P0.... voluto da Andrea Isca. Se non sarà possibile e prevarranno gli aspetti personalistici, ivi compreso il guardare malvolentieri le forme di pluralismo all'interno di un'Associazione, vorrà dire che si andrà ad allungare l'elenco delle occasioni perdute.

15 gennaio 2012 - da G.B.: Che dire. Seguendo queste vicende mi viene addosso solo tristezza. Così facendo rendiamo solo un favore a tutti coloro che hanno sempre invidiato la nostra professionalità ed il nostro spirito di appartenenza e che, sentendo ancora la nostra presenza dopo oltre 10 anni dalla scomparsa del nostro prestigioso Marchio, contano infine sul nostro "suicidio". Mi associo alle parole del Dr. Gino Luciani e dei colleghi Doriana Goracci e C.S.: basta, siamo una unica squadra che deve fare scelte con spirito democratico e non di parte.

15 gennaio 2012 - da V.F.: Credo di interpretare il pensiero di molti ex Comit manifestando la mia desolazione nel leggere notizie che sembrano provenire dai peggiori rappresentanti della "politica italiota" che non da un gruppo di ex colleghi che fin qui, tutti indistintamente e con merito, erano riusciti a tenere orgogliosamente in vita il nome della BCI oltre che a rendere utilissimi servigi a noi tutti. Per favore, basta! Ai soci non interessano queste beghe. O trovate il modo di conservare "il primario valore che ci accomuna tutti e che è lo spirito, anzi l'orgoglio di appartenenza alla Comit" come dice Gino Luciani, oppure l'unico risultato che si otterrà sarà la fuga di tutti (o quasi) i soci e la fine di ogni associazione di ex colleghi Comit.

15 gennaio 2012 - da D.D.: Concordo fino all'ultima virgola da quanto espresso da Gino Luciani. Un associazione libera non ha posizioni precostituite nei confronti di nessuno e il dialogo anche critico è l'anima che la regge. Ricordiamoci sempre lo spirito che portò alla sua creazione: UNIRE NELLO SPIRITO COMIT E TENERE VIVO IL SUO DNA ! Non ho altro da aggiungere.... siamo ADULTI !

15 gennaio 2012  - da Fernando Mazzotta: Ritengo di essere buon amico sia di Antonio che di Alfredo con i quali ho il piacere di collaborare sia per "Noicomit" che per "Piazza Scala". Ora però mi sembra sia giunto il momento di far tacere le armi della dialettica e di passare a fatti concreti: lasciamo parlare democraticamente le urne!Il Consiglio Direttivo è già in regime di "prorogatio" da 13 mesi..... Diverse o alternative soluzioni potrebbero seriamente oscurare il ruolo brillante di sostegno sin qui attuato da ANPEComit a beneficio di tutti gli associati (e non).

 

 

Le arbitrarie esclusioni dall'Associazione e dal Direttivo: una nota di Alfredo Izeta

Premetto che mi considero regolarmente iscritto all’Anpecomit nonostante l’escamotage di Masia (tramite interposta persona) per tenermi fuori dai piedi il più possibile.
I fatti:
- il 18 ottobre 2011 mi sono nuovamente iscritto all’Anpecomit, pagando la quota e proponendo
  contestualmente la mia candidatura per il direttivo (il tutto insieme a Domenico Pizzi);
- non potendo respingere l’iscrizione, la reazione di Masia si è concretizzata nel comunicato numero 12
  del 20 ottobre 2011, cui ho replicato il 24 ottobre con l’allegata lettera (visualizzala) a tutt’oggi inevasa
  sempre   insieme a Domenico Pizzi (anch’egli iscritto e candidato al Direttivo, candidatura che Masia
  ha escluso, il 18 ottobre 2011);
- nel frattempo ho ricevuto tutti i comunicati di Masia (come noto riservati ai soli soci che hanno pagato la
  quota) sino al 17 novembre (quindi un mese esatto), quando mi è pervenuta la seguente mail:
  Ciao Alfredo, ieri si è tenuto un Direttivo a Firenze e la tua "adesione" all'Associazione è stata rimessa
  alla valutazione del Collegio dei Probiviri ed è dunque, al momento, in sospeso. Peraltro il sistema, per
  la parte riservata del sito, permane non operativo.
  Cordiali saluti - Pino Cortese

alla quale il giorno dopo (18 novembre 2011) ho così replicato:
Ciao Pino. Apprendo con stupore quanto tu scrivi! Per permettermi di contattare Folesani, Buffardi e Cozzi (per i quali attesto la mia massima stima e fiducia) FAMMI SAPERE QUALI SAREBBERO LE MOTIVAZIONI in modo da presentare ai probiviri (che ci leggono in copia unitamente al consiglio direttivo e al consiglio dei revisori) le mie controdeduzioni in quanto ritenevo che, a norma di statuto l’unico requisito richiesto fosse l’appartenenza alla Comit. Attendo una tua risposta via mail.
Cordiali saluti - Alfredo Izeta

Per quanto ovvio la risposta non mi è mai pervenuta: nel frattempo ho appreso delle dimissioni (durante il Consiglio Direttivo citato dal Cortese) del Presidente dei Probiviri Folesani e del Collegio Sindacale Vasta, particolari stranamente non emersi nel comunicato riservato del 30 dicembre 2011. Sto aspettando notizie dai due probiviri superstiti, Buffardi e Cozzi, che conosco come persone serie e rispettose delle regole. Mi risulterebbe che a tutt'oggi la mia posizione non è mai stata sottoposta alla loro attenzione, come avrebbe deciso l'ultimo Direttivo: se invece il coinvolgimento fosse avvenuto, ho diritto di avere copia del relativo documento.
Questo è tutto: desiderando il bene dell’Anpecomit, alla quale ho dedicato, come ricorderete, migliaia di ore per la tenuta del vecchio sito e per altre incombenze, mi auguro che l’associazione vada immediatamente alle elezioni (almeno a queste vorrei partecipare) e non ad una “strana” Assemblea Straordinaria che non riuscirà mai a raccogliere un numero sufficiente di soci per dare anche una parvenza di rappresentatività alle sue delibere (salvo che sia tenuta subito, e non entro maggio, magari a Milano, cosa che ritengo altamente improbabile, e che riunisca almeno un migliaio di soci). Lascio comunque il diritto di replica su questo sito a Masia e a chi legge ogni commento.....
Alfredo Izeta - 14 gennaio 2012

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Piazza Scala - gennaio 2012