BELLUNO: INCONTRO PER LA FESTA DEL PATRONO DEI GIORNALISTI E COMMEMORAZIONE DI DINO BUZZATI A 40 ANNI DALLA MORTE

 

“Venga ancora, qui a Belluno” – ho detto a Ferruccio De Bortoli, Direttore del Corriere della Sera in occasione di un convegno tenutosi qui a Belluno, in concomitanza con la festa del Patrono dei Giornalisti, San Francesco di Sales e della commemorazione di Dino Buzzati, a quarant’anni dalla sua scomparsa. Mi ha risposto con un sorriso di ipotizzabile assenso, stante anche il fatto che il bellunese è sua terra di origine e quindi il “ritornar è sempre dolce…”
Presenti al Convegno di altissimo livello, tenuto oggi 28 gennaio 2012, al Centro Giovanni XXIII di Belluno, il Direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, Lorenzo Viganò, giornalista dello stesso quotidiano, il Presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Jacopino, il nostro Presidente dell’Ordine Regionale, Gianluca Amadori, personaggi tutti che hanno tenuto un vastissimo pubblico quasi in “apnea” , per sentire e soppesare al meglio quanto hanno detto.
“Il contesto nel quale operano i giornalisti è completamente cambiato rispetto ad alcuni anni fa, ha detto Ferruccio De Bortoli, “ ma questo non vuol dire che la funzione che essi sono chiamati a svolgere sia sorpassata, in quanto continua ad essere quella di rendere il pubblico più consapevole e, di conseguenza, meno passivo e più libero”.
“E con i nuovi mezzi di comunicazione – ha aggiunto De Bortoli - che rendono velocissimo il transito delle informazioni e la possibilità di reperirle in tempo reale, le responsabilità aumentano” La sfida della professione sta proprio nel saper gestire l’immediatezza dell’informazione senza tralasciare e dimenticare l’accuratezza e la verità delle notizie che vengono date”. Oggi infatti il giornalista, come dice Umberto Eco, è diventato uno storico dell’istante, del momento… al punto da poter correre dei rischi
Lorenzo Viganò, che ha ricordato il bellunese Dino Buzzati, ha detto che le parole di quest’ultimo sono ancora di estrema attualità per il rigore e lo stile con cui sono raccontati i fatti. In lui si incarnava il ruolo del giornalista che oggi consiste oggi nell’essere, come da titolo, lo storico del presente.
Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti nazionale, Enzo Jacopino, fra le altre, ha detto che oggi la famosa regola delle “5W” (tradotte in italiano dall’anglosassone “chi”, “dove”, “cosa”, “quando”, “perché”), è stata soppiantata dalle ..”5WS” (sport, spettacolo, sangue, sesso, soldi), ma che il giornalista serio non deve esimersi dal dare un’informazione rispettosa “cercando di essere il più possibile testimone, diffusore e custode della verità, indipendentemente dalle proprie idee e posizioni”.
Il nostro Presidente dell’Ordine Regionale, Gianluca Amadori, ha detto che l’informazione oggi vive grossi problemi come quello dei titoli “urlati” a tutti i costi che fanno passare in secondo piano la notizia. Per questo i valori di un giornalismo pacato dovrebbero tornare in prima linea”.
In tutti gli interventi, il comune denominare è stato Dino Buzzati, che è stato ricordato attraverso alcuni suoi scritti eccezionali, dall’attore Sandro Buzzati, suo omonimo.
“SCRIVERE FACILE E’ DIFFICILE”, - è stata detto- dal Direttore del Corriere della Sera, ed in questo l’alpinista, scrittore, giornalista Dino Buzzati era un maestro. Scrivere facile, ossia in maniera semplice, non vuol dire infatti “banale e piatto” , ma è un’arte molto difficile, correlata anche alla padronanza di chi si esprime.
Da tempo Belluno non viveva un momento tanto importante per il giornalismo che, come è stato scherzosamente detto da un collega presente nell’incontro immediatamente presente a quello appena raccontato e riservato ai soli giornalisti, si sarebbe potuto – in considerazione delle gerarchie illustri presenti - fare un “colpo” per oscurare giornalisticamente l’Italia…


ARNALDO DE PORTI - gennaio 2011

 

 

Nelle fotografie: Ferruccio De Bortoli,  Lorenzo Viganò, Enzo Jacopino, Gianluca Amadari, rispettivamente Direttore del Corriere della Sera, giornalista del Corriere della Sera, Presidente Ordine Nazionale Gionalisti, Presidente Ordine Regionale Veneto dei giornalisti; da solo, con la macchina da scrivere di Dino Buzzati,  l'attore "omonimo" Sandro Buzzati, che ha prestato la voce a Dino Buzzati. Ad intervalli, durante la mattinata, l'attore bellunese ha letto tre articoli del suo illustre "omonimo" dai quali emerge la straordinaria abilità del giornalista nel trattare difficili argomenti di cronaca nera. Viva commozione ha suscitato ascoltare come Buzzati descrisse il naufragio di una nave ad Albenga nel 1947 che causò la morte di una quarantina di bimbi, mentre il pensiero di tutti i presenti andava all'isola del Giglio per drammatica connessione dei fatti. Poi il famoso delitto della contessa Pia Bellentani e il mancato suicidio di una donna americana riportavano la memoria alle atmosfere ovattate degli anni '50 che Buzzati sapeva descrivere con una narrazione fluida ed unica nel suo genere.

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Piazza Scala - febbraio 2012