la Comit e i suoi uomini: Gino Luciani scrive   
 

         

Nei giorni scorsi mi sono recato presso la biblioteca civica di Carrara per fare una ricerca su fatti accaduti in Lunigiana alla fine della seconda guerra mondiale, fatti di cui sin da bambino ho sentito parlare con interpretazioni e valutazioni molto spesso discordanti. Come si suol dire, “visto da destra e visto da sinistra”, espressione, nella fattispecie, quanto mai pertinente. 

          Nel passare in rassegna i fascicoli per trovare i documenti a supporto della mia ricerca, mi è capitato tra le mani un dossier intestato “BANCA COMMERCIALE ITALIANA”, con sottotitolo “Diario della Banca Commerciale Italiana, succursale di Apuania-Carrara, dal 21 giugno 1944 al 22 maggio 1945, redatto dall’allora Direttore Augusto Ciaranfi”. 

          Sorpreso e incuriosito ho iniziato a sfogliare le molte pagine dattiloscritte e a leggerne   avidamente alcune. Ho subito capito che avevo tra le mani un documento di grande interesse storico e, al tempo stesso, un testo originalissimo e del tutto atipico, visto il ruolo dell’autore e il contesto bancario in cui il diario era stato partorito. Dopo aver letto qualche pagina mi sono anche reso conto che la narrazione degli eventi che si susseguivano, giorno dopo giorno, nel tragico ultimo anno di guerra a ridosso della linea gotica, era solo in parte di natura bancaria, mentre dedicava ampio spazio alla cronaca puntuale e dettagliata dei drammatici eventi che avvenivano al di fuori della filiale.

          Le pagine del diario sono tante, ma mi dico subito che non posso perdere l’occasione di acquisire un documento così interessante per chiunque, e ancora più interessante per un ex Comit. E così, non senza un certo imbarazzo vista la mole di carte che ho tra le mani, chiedo alla responsabile della biblioteca, una signora molto gentile, se c’è la possibilità di fare delle fotocopie. La signora mi guarda stupita e mi dice: “ma come fa a fare tutte queste fotocopie, ci mette tutta la mattina e spende un patrimonio. Le faccio un regalo: nel 2005, in occasione del centenario della presenza a Carrara di Banca Intesa (….stilettata al cuore), il Comune di Carrara ha curato la stampa di un libro contenente il diario del direttore Ciaranfi; ne sono rimaste in biblioteca pochissime copie, ma una gliela regalo volentieri”. La gratificazione per il libro ricevuto è così grande che mi morsico la lingua e mi astengo dal far osservare alla signora che per ben 96 di quei cento anni la banca presente a Carrara non era Banca Intesa, ma la Banca Commerciale Italiana. Ben più grave, penso, era stata l’affermazione di Passera che, in visita a Pechino con una delegazione ministeriale, aveva detto che Banca Intesa era stata la prima banca occidentale ad insediarsi in Cina, guardandosi bene dal fare alcun riferimento alla Comit.  

          Tornando al Diario, che ho letto tutto d’un fiato appena tornato a casa, desidero riportare non le mie valutazioni, ma quelle, ben più qualificate, dello storico prof. Salvatore Ragonesi, intercalate ad alcuni brani tratti dal libro: 

          “”Il diario di Augusto Ciaranfi ha un enorme valore di testimonianza perché è compilato “a caldo” nei mesi terribili per l’area apuana e non è finalizzato ad esaltare o denigrare le parti politicamente contrapposte. Esso dà conto della quotidianità della guerra, dello scorrere lento del tempo, delle scorrerie nazifasciste per il territorio, delle sciagure subite dalla popolazione e dello stato d’animo della gente comune, e ci riferisce, giorno per giorno, quale è l’andamento complessivo della vita economica, sociale e politica. 

          Da questo diario emergono gli elementi materiali e ideologici che attraversano la comunità apuana ed appare strano che esso non abbia finora avuto una valorizzazione quale fonte primaria per la ricostruzione di vicende che hanno segnato i diversi piani della socialità. E’ indubbio infatti che si tratta di una fonte indipendente e come tale va apprezzata e utilizzata negli studi locali, tanto più che altre fonti sono di difficile o impossibile reperimento… 

          Il diario di Ciaranfi è invece interessante e produttivo perché parla “in situazione” della vita reale delle persone comuni senza cercare di commuovere o dirigere le opinioni ed i giudizi del lettore, anzi esso non ha giudizi da offrire ma solo fatti da descrivere. Che sono i fatti quotidiani della città e dei paesi, di contenuto svariatissimo e senza la pretesa che qualcuno possa trovarvi le ragioni di “quel bene” o di “quel male”.

          Un diario autentico, dunque, non destinato alla pubblicazione e quindi privo del destinatario, se si esclude il fatto che unica destinataria è la Banca Commerciale Italiana da cui l’autore dipendeva. E l’interesse delle annotazioni aumenta quando si coglie tutto lo spessore intellettuale e osservativo, assieme alla capacità da parte di un non-letterato di rappresentare uomini ed eventi nella loro nuda connotazione e nel loro intreccio tempo-spaziale. 

          Il tempo e lo spazio sono le coordinate con cui Ciaranfi osserva l’esistenza collettiva e la descrive: 

 “30 giugno 1944. L’avvicinarsi della linea dei combattimenti influenza sempre più la vita della zona e rende più gravi e complessi i problemi di contingenza. Uno dei più gravi per noi rimane quello della sempre maggiore tesorizzazione dei mezzi di pagamento. La Banca d’Italia, malgrado le grandi necessità, ci ha dato soltanto 25.000 lire di contante grosso e non è stata in condizione di erogarci altre lire, 150.000 lire in assegni da 1.000….. Il nostro impiegato è rientrato da Pisa ieri mattina a piedi perché ha dovuto deviare per le vie montane per evitare al ritorno la requisizione della bicicletta, mezzo che infine ha dovuto lasciare in custodia a contadini di Massarosa (Lucca) e percorrere a piedi una trentina di chilometri….Personale tutto presente. Ieri, per esigenze di carattere eccezionale, è stato mobilitato dalla locale Federazione del P.F.R. e quindi ha lasciato il servizio il c.u. Bruno Mazzei, elemento a carico della D.C.  Allarmi aerei n.9. Personale tutto presente.” 

          Con la guerra sul territorio, alla perdita del lavoro subentra la “legalità” dell’imposizione e delle requisizioni e al tempo del lavoro si sostituisce quello delle sirene degli allarmi aerei; e non riguardano solo la Banca ma anche i cittadini…….Dopo l’8 settembre del 1943, ma soprattutto dalla fine di giugno del 1944, il territorio apuano subisce la logica della guerra totale e Ciaranfi rappresenta la nuova situazione che si viene creando:

“1° luglio 1944. Invariata la situazione monetaria. La Banca d’Italia ha sospeso alle banche l’erogazione del contante ed oggi ci ha dato solo 75.000 lire in assegni da lire 1.000. Le richieste della clientela continuano ad essere cospicue, ma senza sensibili filtri a carattere di panico….La situazione alimentare si aggrava o sarà ancora di giorno in giorno. La razione giornaliera di pane dal 20 ultimo è ridotta a 15° grammi e si ritiene che fra qualche giorno sarà ancora contratta a 100 grammi. I generi da minestra hanno avuto una diminuzione ancora più drastica, perché la razione normale dai precedenti 3 Kg è scesa a grammi 800 mensili, se si arriverà ad ottenerla per tutto il mese: per ora si sono avuti solo grammi 200 per la prima settimana……In relazione all’avvicinarsi della linea di combattimento, i preparativi bellici con l’affluire di truppe assumono maggiore consistenza del passato. Allarmi aerei n.5. Personale tutto presente. In una incursione aerea di stamane sono state lanciate bombe su talune colline a nord-ovest di Carrara, ove si presume siansi sistemate truppe.” 

“3 luglio 1944. Senza migliorie l’andamento della situazione monetaria. Un po’ più accentuati dei giorni scorsi i prelievi dei risparmiatori…Riflessi bellici ancor più accentuati ed aggravati dalle espoliazioni che fanno le truppe lungo le strade e nelle campagne (auto, biciclette, quadrupedi, prodotti agricoli, ecc.). Allarmi aerei veri e propri n. 7. Situazione politica alquanto tesa: nella notte sono state imprigionate una trentina di persone tra antifascisti ed ex squadristi”. 

          La Banca Commerciale Italiana risulta un centro privilegiato di informazioni e Ciaranfi è un sensibile raccoglitore di notizie sempre aggiornate e rapidamente annotate: 

“6 luglio 1944. Secondo notizie forniteci da fonti attendibili, il Comando Tedesco si appresterebbe ad imporre l’evacuazione delle popolazioni civili dei Comuni di Apuania (Montignoso, Massa e Carrara) e La Spezia, disposizione che tuttavia sarebbe in discussione presso le Autortà locali, anche per le gravi difficoltà che il provvedimento incontrerebbe nell’attivazione, a causa dell’indisponibilità di trasporti sufficienti a trasferire al nord circa 200 mila persone. In conseguenza dell’atmosfera che queste voci hanno creato…si è deciso di sospendere da domani l’applicazione del nuovo orario di cassa”. 

          Il 7 luglio 1944 appare il manifesto concernente l’evacuazione parziale di Carrara in previsione di quella totale.    

“8 luglio 1944. …Per quanto riguarda la nostra città è prevista entro le ore 20 del 9 luglio l’evacuazione della zona a sud della via Aurelia. Chi non disponesse di mezzi di trasporto dovrà trovarsi al Parco della Rimembranza, dove si formeranno le colonne appiedate che a tappe di 15 Km giornalieri dovranno raggiungere Sala Baganza (Parma), prima località di smistamento per il nord”.

“10 luglio 1944. L’atteggiamento della popolazione nei confronti del provvedimento di evacuazione….si manifesta nell’intenzione di opporre resistenza e l’11 luglio le donne fanno una dimostrazione contro lo sfollamento sotto le finestre del Comando Tedesco”. 

“18 luglio 1944….Il problema alimentare rimane sempre grave, soprattutto per quanto riguarda gli sfarinati….Alla borsa nera la carne con osso si paga 160 lire, ma quella di tessera si paga 120 lire il magro e 100 lire con osso. Quasi inesistente il pollame, uova e conigli; lo zucchero – di cui si prevede nessuna distribuzione – alla borsa nera è salito a 195 lire Kg. Ed il sale, quando si trova, si paga 150 lire Kg. Carrara non sarà toccata dal provvedimento di sfollamento grazie alla continua mobilitazione delle donne e della popolazione”. 

Si puo’ notare che dalla fine di luglio del 1944 le annotazioni relative agli affari della Banca Commerciale si riducono gradualmente fino a quasi scomparire, mentre aumentano le notizie riguardanti la vita della comunità, gli atti di violenza nazifascista e la resistenza della cittadinanza, le numerose vittime causate dai mitragliamenti e dai bombardamenti sempre più frequenti.  

“Un prigioniero che oggi si era affacciato al palazzo dell’INFAIL è stato ucciso dall’esterno con un colpo di moschetto. La giornata si conclude con l’attività aerea sempre intensa e l’impossibilità per i dipendenti della Banca di tornare a casa”. 

“18 Ottobre 1944. IL cannoneggiamento causa morti e feriti…..Il nostro lavoro non ha subito variazioni. La clientela è preoccupata che i partigiani possano obbligare le banche a consegnare l’elenco dei depositi, per ottenere adeguate contribuzioni. Noi abbiamo rassicurato i richiedenti che ciò non sembra possibile e, siccome tale preoccupazione è stata manifestata pure agli altri istituti, vi è dato da prevedere qualche ondata di panico ove essa dovesse persistere ed allargarsi. Allarmi aerei n. 4 . Personale tutto presente” 

“26 Ottobre 1944. Per mitigare il disagio alimentare del nostro personale….abbiamo spedito ieri sera a Parma un nostro commesso, accompagnato da due donne ingaggiate localmente, per procurare farine e grassi. L’abbiamo appoggiato al Centro Contabile nella speranza che esso possa agevolarlo nella bisogna. Se questo primo esperimento avrà esito felice…ripeteremo il viaggio perché diversamente le possibilità di vita del personale saranno molto precarie, Sul nostro lavoro nulla di speciale da segnalare. Allarme aerei n. 4. Personale tutto presente”. 

“31 Ottobre 1944. Stamane è rientrato da Parma il nostro Co. Frediani F. portandoci Kg 80 di lardo e Kg 30 di burro, generi fornitici gentilmente dal Centro Contabile che abbiamo distribuito al personale, salvo rimborso. Poiché sul quantitativo indicatoci dal predetto Centro vi era un minus di Kg 30 di lardo – in arrivo 80 Kg, in partenza Kg 110 – abbiamo scritto al D. sig. Gallo per chiarire la differenza. Il viaggio è stato disastrosissimo sia per la ressa dei viaggiatori carichi di viveri incettati nel parmense, sia per le frequentissime soste dei vagoni, sia ancora per i vari trasbordi disordinati e favorevoli ai furti. Allarmi aerei n. 3. Personale tutto presente”. 

          Dall’ottobre 1944 si intensifica l’attività dei partigiani; la situazione annonaria migliora leggermente e i prezzi dei generi alimentari registrano una mitigazione grazie all’intervento del CLN. Il Comando tedesco si trasferisce da Via Garibaldi, nel centro di Carrara, a Fossola fuori città.

          Arrivano, dopo i pesanti bombardamenti degli Alleati nel centro storico di Carrara del 18 gennaio 1945 con un numero notevole di vittime, le giornate di marzo 1945 in cui il direttore Ciaranfi dà notizie dei primi tentativi di ricostruzione socio-economica, di epurazione degli squadristi, dell’azione del CLN. E poi si annotano le giornate di aprile e le trattative con i tedeschi perché abbandonino la città prima dell’arrivo degli Alleati: 

“10 aprile 1945. Stamane la situazione è apparsa poco chiara perché nuclei di truppe tedesche nella parte est della città sono state attaccate dai patrioti. Mentre duravano questi combattimenti, alcuni colpi di artiglieria – presumibilmente alleata – sono caduti sul centro della città provocando morti e feriti. Nel tardo pomeriggio sono continuati i combattimenti con i tedeschi e le trattative per ottenere che abbandonino la città senza farla diventare teatro di guerra. Intanto i soldati tedeschi sono gradualmente sgominati e si arrendono alle preponderanti forze avversarie. Un capitano che non ha voluto seguire nella resa i suoi uomini si è suicidato lasciandosi esplodere al petto una bomba. Malgrado le trattative la città nel pomeriggio è occupata dai patrioti e l’11 aprile a mezzogiorno arriva il primo nucleo di truppe alleate”. 

          Il diario di Ciaranfi è una fonte insostituibile per la ricostruzione cronologica dell’esistenza collettiva nell’area apuana dalla fine di giugno del 1944 all’aprile del 1945. Dal diario si ricavano tutte le informazioni sulle azioni di guerra e di fame, di  distruzione e di morte e sui penosi disagi dell’intera popolazione, e sulle stragi e rappresaglie, e sullo spirito di giustizia e di opposizione delle donne, e sui perseguitati e le vittime, e sulla solidarietà tra i cittadini di Massa e Carrara nel momento di maggiore pericolo, che è già senso di liberazione e di rinnovamento politico.

Non resta che fare l’elogio di questa cronaca in diretta poiché mantiene la forza dell’autenticità e non si sovrappone alla memoria degli uomini, e consente di ricostruire perfettamente il clima tragico di quegli anni””.

 

 

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico




 

 

Piazza Scala - luglio 2014