Forme bizzarre a cipolla, ad  elmi e tetti elaborati  sono le cupole che costituiscono la peculiarità distintiva degli edifici di culto che si stagliano nel cielo russo.
Questa varietà di manufatti fa parte dell'architettura de i vecchi templi che sorgono un poco dappertutto nelle città dell'ex Unione Sovietica.
In particolare la 'cipolla' é comparsa autonomamente nell'architettura russa a cavallo dei secoli XVI/XVII, figlia forse, secondo alcuni,  di quella bizantina o di quella tartara e testimonial delle chiese ortodosse.
Le forme hanno un loro significato simbolico: mentre  la cipolla' altri non é che la fiamma di una candela, 'la luce di Cristo', quella ad elmo ricorda la lotta spirituale della chiesa contro le forze del male;  infine  le forme più geometriche  a coloritura intensa indicano la bellezza del cielo.
Anche il colore ha un valore allegorico: l'oro simboleggia la gloria di Dio, l'azzurro stellato  allude alla vergine Maria che ha dato alla luce la 'Stella', il verde rappresenta la SS. Trinità  mentre l'argento caratterizza le cupole che richiamano i Santi in genere.
V'é poi da considerarne il numero: una sola cupola simboleggia l'unico Dio, tre incarnano la SS Trinità, cinque i quattro evangelisti e Cristo, sette i sacramenti della Chiesa,  nove gli ordini angelici,  tredici richiamano Gesù ed i dodici Apostoli  e così via fino a trentatre che richiamano gli anni vissuti da Gesù nella sua vita terrena.

 

Vincenzo Graziano - Genova
 

La fiabesca chiesa di San Basilio a Mosca (il cui vero nome é Cattedrale dell'Intercessione della Madre di Gesù sul Fossato), fu edificata, dall'architetto YaKovlev,  a cavallo della seconda metà del I secolo per volontà di Ivan IV il Terribile quale voto per la conquista di Kazan. Consta di otto piccole basiliche che contornano una basilica centrale. Ha rischiato di essere abbattuta da Stalin per allargare la prospettiva della piazza Rossa ed accogliere le roboanti e scenografiche sfilate militari, dopo essersi salvata da un incendio durante l'occupazione napoleonica

Cattedrale di Cristo Salvatore voluta dallo zar Alessandro I, cattolico, a ringraziamento dello scampato pericolo dell'invasione napoleonica del 1812. Ha una curiosa storia; finita nel 1860 sotto lo zar Nicola I che ne caratterizzò l'architettura essendo profondamente ortodosso, fu demolita sotto Stalin per far posto ad un arditissimo e fazioso 'palazzo dei Soviet' con la cima coronata da un' enorme statua di Lenin. Per fortuna i fondi stanziati non furono sufficienti allo scopo. Nel 1990 fu ricostruita, come la si ammira oggi, secondo il progetto di Nicola.

Cupole del monastero  Novodevicij  o 'delle Vergini', poco fuori Mosca e la fonte 'taumaturgica'.

Fu fatto costruire da Sofia sorella e reggente di Pietro  il  Grande nel 1524, come seconda dimora per celebrare la vittoria sui Lituani e la conquista della Città di Smolensk.  Divenuto zar Pietro depose Sofia e la rinchiuse nel dimora assieme ad altre due sorelle e più tardi alla prima moglie Eudosia. Il convento ha ospitato molte donne delle famiglie imperiali russe.

 

Le guglie barocche e le cupole dorate della Cattedrale di San Nicola (1753) a San Pietroburgo disegnata dall'architetto russo Chevanskij, allievo dell'italiano Rastrelli, unica chiesa in funzione durante il regime sovietico quando il culto era proibito. Le spoglie del santo riposano a Bari portate nel 1087 da un gruppo di cavalieri italiani che le trafugarono dalla cattedrale di Myra in Licia.

San Salvatore del Sangue Versato sul canale Griboedava. Costruita da Alessandro III in memoria del padre Alessandro II ferito a morte da due attentatori nel 1881. La chiesa  in stile russo medioevale vanta oltre 7000 mq di mosaici  e smalti variopinti; il campanile di sinistra affonda le sue fondamenta nel canale che si ricongiunge alla Neva.

Veduta della P.zza S. Isacco con la Cattedrale (1858)  e uno dei tre  portali in quercia e bronzo (20 ton.). San Isacco, monaco vissuto nel IV secolo a Bisanzio, annoverata tra i monumenti dell'arte russa neoclasica del 1900.  E' la quarta cupola più grande del mondo dopo  Firenze, Roma e Londra.  Essa é in pratica una matriosca che comprende tre cupole sovrapposte. L'ultima é ricoperta d'oro. Sulle lamiere di rame del rivestimento esteno venne fissato con il fuoco  lamine di un composto di mercurio e oro (sono state posate oltre 100 kg), ma la conseguente evaporazione dell'argenteo metallo, notoriamente tossico per il corpo umano, causò 60 morti tra gli operai.

 
    

 

 

 

 

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico