Come forse ricorderete, sospinto da Rosanna Schiattone (autrice di una tesi universitaria sul collega Vittorio Corna, Capo del Personale della Banca Commerciale Italiana negli anni settanta, che abbiamo già pubblicato) il sito "Piazza Scala" si era fatto promotore di un'iniziativa (appoggiata poi dall'associazione "Amici Comit - Piazza Scala") che ha trovato larghi consensi: dare un nome al loculo che contiene i resti mortali di Vittorio Corna e colmare così una "dimenticanza" da parte di molti (non ultima la stessa Comit).
Vittorio Corna era stato prescelto da Raffaele Mattioli per implementare la collezione di opere d'arte della Comit (che tutti gli altri Istituti di Credito ci invidiavano), opera egregiamente continuata dal successivo Capo del Personale Giorgio Ferretti e sostanzialmente cessata dopo l'uscita dalla banca di quest'ultimo.

Un gruppo di colleghi, Francesco Basilico, Gregorio Cerra, Gioacchino Costantino, Leonardo Esposito, Francesco Fahrni, Domenico Gioffrè, Alfredo Izeta, Emanuele Lapegna, Gino Luciani, Sergio Marini, Giovanni Noera, Carmelo Profeta, Renzo Saitta, Stefano Tabanelli, Dino Vanin, Filippo Vasta, a cui va il nostro più sentito ringraziamento, si è autotassato per far fronte alla spesa - invero modesta - per l'acquisto e la sistemazione di una piccola lapide sul loculo del collega (contraddistinto da un numero scritto a pennarello sul marmo.....): va comunque detto che numerosi altri, cui era forse sfuggita l'iniziativa, avrebbe voluto concorrere e questo è una chiara dimostrazione di quanto sia ancora vivo lo spirito che anima gli appartenenti alla nostra Banca.
Finalmente giovedì 4 dicembre la tomba di Corna è stata  contraddistinta da un nome e non più da un numero; purtroppo non è riuscita a presenziare Rosanna Schiattone, cui va il maggior merito di questa doverosa iniziativa, la quale ci ha scritto:
".....viste le incombenze di lavoro a scuola, ho potuto finalmente recarmi al Cimitero Maggiore venerdì pomeriggio e ho visto la tomba di Vittorio Corna con la lastra. Per me è stato un momento commovente, e un coronamento consolatorio alla mia piccola ricerca. Anche la signora Elena Violano (N.d.R: nipote di Vittorio Corna) ha apprezzato il vostro gesto, e sono felice che anche molti vostri ex colleghi e persone amiche di Corna si siano potute ritrovare un po' in questo gesto, per rinnovare ricordi e legami passati e presenti, ma anche per potere lasciare se possibile qualche lascito per domani, anche una traccia. Quindi vi ringrazio ancora e spero che ci saranno altre occasioni per risentirci....."

Per completezza riportiamo una mail di Rosanna del 12 ottobre:
"Leggo con molto piacere che si porrà una piccola lapide di porcellana sul loculo che al Cimitero Maggiore ospita le spoglie di Vittorio Corna. Ho dato lo scorso aprile, una tesi all'Accademia di Belle Arti di Brera, sul ruolo di collezionista di Corna per conto della Comit. Corna ha potuto svolgere questo importante ruolo trovando un terreno fecondo nel mecenatismo culturale promosso in banca da Raffaele Mattioli. Ho trovato irrinunciabile indagare anche su momenti che hanno scandito la vita di Vittorio Corna, anche se all'inizio della mia ricerca non avevo alcuna notizia di parenti cui porre domande. Il desiderio di avvicinarmi un poco alla persona di Vittorio Corna, è stato alimentato dalle poche frasi con le quali mi era stato presentato. Che quelle frasi fossero state a loro volta riportate da altri che lo avevano direttamente conosciuto, avvalorava ai miei occhi l'immagine di una persona con una personalità non comune, vitale, rispettata e al tempo stesso "fuori dal coro". E' stato facile, per me, potermi identificare un po' con l'oggetto della mia ricerca, amando l'arte in modo istintivo, un po' ingenuo. Corna non so se fosse stato da ragazzo ingenuo e istintivo, sicuramente nel suo ruolo di Capo del Personale alla Comit era determinato, autorevole, preciso... non so se l'arte fosse l'altra faccia del suo ruolo bancario, si potrebbero fare troppe inutili speculazioni sulla convivenza di queste due anime. Sicuramente l'arte era vissuta da Corna come qualcosa di vitale, creativo, curioso, uno stimolo del pensiero, possibilità di porsi domande sul presente, e sfide per i cambiamenti in atto. Un pensiero aperto e rigoroso, spesso aperto all'arguzia, alla gioia di vivere deve avere accompagnato Vittorio Corna per molti dei suoi anni. Non penso vi fosse contrapposizione tra l'elemento artistico e l'impegno professionale. Amo pensare che quest'ultimo fosse da lui vissuto con la stessa vitalità, umanità e rigore con cui affrontava il mondo dell'arte. Sarebbe complesso spiegare perchè la sua tomba si è trovata anonima, gli eventi della vita a volte si intrecciano in modi imprevedibili, in ogni caso Vittorio Corna non è mai stato un uomo dimenticato, ne ho avuto molte testimonianze forti e commoventi. Questo conta. Questo piccolo segno che si vuole dare è giusto un omaggio, per noi che lo abbiamo incontrato.
Rosanna Schiattone"

Nell'immagine sottostante riportiamo la celletta-ossario di Corna: come potete osservare la lapide è priva di contrassegni religiosi in quanto il collega - a quanto ci risulta - non era credente. Siamo comunque certi che se il collega potesse esprimere un sentimento sarebbe certamente contento!
Da parte nostra gli auguriamo di riposare in pace: gli Amici Comit non l'hanno dimenticato!
Piazza Scala - dicembre 2014


 

cliccate sulle immagini sottostanti per ingrandirle

l'ingresso del Musocco di Milano

la lapide voluta dai colleghi

 

 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico




 

 

Piazza Scala - dicembre 2014