RIUNIONE ESODATI INTESASANPAOLO
Il resoconto dell'incontro del 6 novembre
2014 presso una sala cinematografica in Corso 22
Marzo
La sala era gremita (oltre 200 i presenti) e gli
argomenti trattati hanno tenuto sempre elevata la
“curva dell'attenzione”, provocando alla fine una
nutrita serie di domande/risposte a chiarimento
degli argomenti considerati.
Introduce i lavori l'Avv. Catenaccio, a nome
dell'A.P.I., riassumendo le rilevanti questioni sul
tappeto; continua Sergio Marini, per “Amici
Comit Piazza Scala”, che si sofferma in particolare
sul disagio che provano i Rappresentanti eletti dai
Pensionati nei Consigli di Amministrazione, dove si
viene “tollerati” a mala pena, travolgendo con
maggioranze “bulgare” ogni proposta tesa a
migliorare la situazione dei Rappresentati.
Ricorda la recente vittoria presso il Tribunale di
Milano – Giudice Gattari – che ha stabilito
l'annullamento della delibera che, nell'ottobre
2010, determinò lo scioglimento della Cassa
Sanitaria Intesasanpaolo e pose in essere le
procedure per l'avvio del Fondo Sanitario
Intesasanpaolo.
Tale annullamento ha comportato la restituzione
delle riserve a suo tempo trasferite dalla Cassa al
Fondo (oltre 34 milioni di €uro, a valori
aggiornati) oltre al “declassamento” delle
cosiddette “Fonti Istitutive” a parti in grado di
stringere semplici accordi sindacali, senza alcuna
possibilità di scavalcare le vigenti norme
statutarie, come fatto. Seguirà ricorso in appello
da parte di Banca/Sindacati, con modeste speranze,
anche a parere del nostro Legale Avv. Iacoviello.
Il quale affronta subito temi di rilevante
importanza per gli Esodati, quali in sintesi:
-
accordo sindacale
che ha posto a carico dei Colleghi che si
trovano “senza reddito” – perché finito il Fondo
esuberi sono in attesa che si avvii l'erogazione
della Pensione – la parte di contribuzione del
Fondo sino ad allora a carico della Banca: ben
957 €uro;
-
l'accordo
intervenuto in primavera per invece esentare
da questo “balzello” i Dirigenti, in pieno
contrasto con la parità fra lavoratori;
-
la mancata
contribuzione INPS, versata dalla Banca
durante l”esodo” su alcune voci retributive, con
conseguente impoverimento dell'assegno di
quiescenza;
-
la mancata
inclusione di alcune voci per la
determinazione del TFR, riferito al solo
Personale Direttivo;
-
il ritardato
pagamento di tale corrispettivo, sul quale
si possono chiedere gli interessi come fatto
ultimamente, con pieno successo, da
numerosissimi Colleghi;
-
l'approfondimento
della possibilità di sollevare presso la
Commissione Europea la violazione dei diritti
degli Esodati, seguendo una procedura molto
peculiare.
Interviene Filippo
Iasonna e ricorda l'attivo gruppo “facebook”,
che egli amministra con grande dispendio di energie;
si sofferma in particolare su:
- Fondo Sanitario: inadeguata rappresentanza
dei Pensionati negli Organi Amministrativi, con
conseguente difficoltà ad affermare i relativi
diritti;
- il mancato afflusso dello “zainetto
contributivo” maturato dai Colleghi che
abbandonano il Fondo all'atto del pensionamento (34%
circa) alla sezione dei Quiescenti; le risorse
restano quindi agli “Attivi”, che possono già
contare su oltre 94 milioni di €uro di riserve...;
- la campagna di prevenzione cardiologica, i
cui oneri, salvo ripensamenti, graveranno sulle due
sezioni Attivi/Pensionati in proporzione
all'utilizzo della prestazione, e non sui soli
Attivi come si era ventilato all'inizio; si parla di
2 milioni di €uro complessivi;
- l'impossibilità di trasferire un “familiare
a carico” di un coniuge deceduto al coniuge
superstite che resta associato al Fondo;
- il calcolo dei contributi al Fondo
Sanitario, per il coniuge superstite, sulla pensione
del coniuge deceduto e non sulla nuova pensione di
reversibilità;
- la scarsa trasparenza ed informativa
fornita agli Iscritti sui lavori degli Organismi di
Gestione (CDA e Assemblea dei Delegati).
* * *
Segue un intenso e
proficuo dibattito su tutti i temi trattati, alcuni
dei quali sono parsi non conosciuti dai numerosi
Colleghi presenti, con domande/risposte che
chiariscono meglio ogni singola questione.
L'Avv. Iacoviello ricorda, a proposito della
questione “privacy” sollevata da De Rosa e segnalata
su facebook, che sarebbe opportuno, anziché
ricorrere al Garante, riformulare l'istanza ai sensi
della Legge 241 del '90 riguardante “l'accesso agli
atti amministrativi”, obbligatorio per la Pubblica
Amministrazione, ma anche per ogni organismo che
svolge attività di pubblica utilità, come certamente
è il Fondo Sanitario Intesasanpaolo; in caso di
mancata o insoddisfacente risposta la Legge prevede
severe sanzioni.
Diversi colleghi hanno recriminato attraverso i
social network circa il mancato intervento nella
discussione del nostro rappresentante nel CdA del
Fondo, Avv. Giovanni Baroni. Ricordiamo che
il signor Baroni, peraltro presente in sala anche se
in condizioni di salute non ottimali, è stato
proposto dalle Associazioni in quanto persona di
grande esperienza ed autonomia di giudizio; egli è
perfettamente a conoscenza che la sua presenza in
Consiglio è l’unica finestra degli iscritti
quiescenti sull’operato del Fondo e la sua voce è
l’unico strumento in grado di esprimere le nostre
istanze. Le Associazioni diffonderanno le
informazioni che il signor Baroni non mancherà di
fornire loro sull'andamento dei lavori del Cda e
sulle deliberazioni assunte. Il compito del nostro
rappresentante è piuttosto ingrato, vista la
composizione dell’Organo e le evidenti differenze
dei punti di vista fra lui e la gran parte degli
altri membri; eventuali valutazioni critiche, sempre
legittime verso chi si è assunto l’onere di
rappresentare gli interessi di tutti, non potranno
che riguardare il suo operato durante il mandato e
non la sola disponibilità ad una pubblica
discussione.
Sergio Marini
“Amici Comit Piazza Scala”
Milano, 10 novembre 2014 |