La filiale di Piazza Scala a Milano diventa museo?    

 

 

Abbiamo ricevuto da Giacomo Morandi, e successivamente da Gino Luciani e Sergio Marini, un articolo che annuncia la trasformazione della filiale Comit di Piazza Scala a Milano in museo
Dopo un tentativo di trasformarla in supermarket (!?), il management Intesa Sanpaolo sembra riuscire nel suo proposito di chiudere questa storica agenzia, una sorta di baluardo della vecchia Comit,  per adibirla a museo, una fine comunque migliore di quella cui l'aveva destinata Nino Bazoli.
Se, come sembra, al museo verrà accorpato l'archivio storico riteniamo che una nostra visita in loco sia decisamente raccomandabile sia ai colleghi milanesi che a quelli che transiteranno per Milano.
Piazza Scala - febbraio 2011

 

Ecco l'articolo di Panorama Economy:
 

 

L'interno in stile liberty della sede Comit di piazza della Scala a Milano in una foto d'epoca.

 

La storica sede della Comit di piazza della Scala a Milano diventerà uno spazio culturale. Una destinazione consona a un edificio dove per quarant'anni ha regnato Raffaele Mattioli, «il banchiere umanista», e nel cui caveau vennero nascoste le copie originali dei Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci. I lavori cominceranno fra un paio di settimane con lo spostamento dell'agenzia nella vicina sede Cariplo di via Verdi. Saranno così sgomberati il salone liberty e ì locali adiacenti che rappresentano gli spazi di maggiore pregio del Palazzo Rosso (dal colore dei fregi) realizzato nel 1911 da Luca Beltrami.
L'area, secondo i progetti ancora in via di definizione, sarà destinata a eventi culturali e mostre d'arte utilizzando, eventualmente, anche l'adiacente Palazzo Anguìssola, in via Manzoni, che attualmente ospita l'archivio storico dell'istituto di credito.
Non è da escludere che la banca utilizzi la galleria per esporre, almeno in via temporanea, i pezzi pregiati dei suo immenso patrimonio artistico, fra cui spiccano un Caravaggio e diversi lavori di Fontana e De Chirico.
(n.sun.)

 


 

 

 

 
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Commenti:
26 febbraio 2011: da Franco Raviola: Io sono uno dei 491 (e +) licenziati il 01/04/2004 che assieme agli altri del 2003 è stato CATEGORICAMENTE escluso da accordi SINDACALI con Intesa sia dagli arretrati del contratto rinnovato a Dic. 2004 (dec. 2002...) sia da ogni e qual si voglia successivo interessamento economico retroattivo o riguardante il futuro legato a tale rinnovo che TUTTI gli altri Pensionati e Lavoratori (esclusi i Fuorusciti 2003/04) hanno goduto e godono. Salvo le briciole concesse dopo estenuanti trattative sulle Plusvalenze....
Noi, io e colleghi, grazie agli accordi sindacali, CHE SEMPRE SIANO BENEDETTI I SINDACATI, siamo divenuti i paria della categoria, obliati e dimenticati, un gruppo sconosciuto girando per le Filiali (nessuno sa dei licenziamenti), unico caso di reale applicazione dello stipendio ridotto al 60%.
E dopo aver sostenuto svalutazione dello Zainetto in più occasioni per salvare i nostri predecessori, via, CAMPA' LI' CUME AN BOULUN FALI'.
Sarà il Museo del bel tempo che fu sulle spalle della Nostra prevaricazione? Tiratene Voi le conseguenti considerazioni.
26 febbraio 2011: da Lorenzo Milanesi: Ho già espresso il mio parere circa l'impiego degli edifici della gloriosa Comit. A mio parere, è in quella direzione che ci dovremmo muovere tutti quanti. Grazie.
26 febbraio 2011: da Roberto Cardone: Carissimo Alfredo e cari colleghi, speriamo che non tolgano la storica scritta B.C.I. con la scusa che nell'edificio faranno un " Museo " Spero sia vincolata. Ricordo che quando la Comit aveva degli amministratori "con gli attributi" Bazoli venne a chiedere ausilio per una banca che non lo comportava e fu messo alla porta con molto garbo(lo stile Comit rimane ineguagliabile ed anche irraggiungibile da parte di gran parte degli attuali "manager " che ora siedono ai vertici del sistema, tronfi ed in gran parte incapaci di far banca come lo intendiamo noi.
Bazoli non si sa come(e a questo punto è meglio non saperlo) è riuscito (c'era D'Alema al governo) ad entrare nella "stanza dei bottoni" della Comit ed ha iniziato, da subito, una lenta ed inarrestabile azione di disgregazione della nostra Banca. Si dice ora che Bazoli non è riuscito a fare della nostra storica sede di Piazza Scala un centro commerciale(completo dispregio), per cui con la decisione ora assunta di farne un centro culturale sembra acquisire quasi dei meriti. CHE NON HA e non avrà mai. E' riuscito si a vendicarsi, se così si può dire,del rifiuto ricevuto ma quello che è grave e resta imperdonabile è che i nostri ultimi amministratori glielo abbiano consentito offrendogli la banca su un piatto d'argento.
Che vergogna!
26 febbraio 2011: da Giacomo Morandi: Quando, nei giorni scorsi, mi è capitato di vedere questo articolo il ritmo delle mie pulsazioni è repentinamente aumentato. Entrai per la prima volta in quel salone il 2 gennaio 1952 da nuovo assunto e ne uscii, dopo molte peripezie, il 1° agosto 1993 da pensionato. Anch'io, come tanti colleghi, dovrei ormai essere un reperto da museo....

26 febbraio 2011: da Fulvio Fabrici: Caro Alfredo, come tu sai, per quattro magnifici anni (inizio 92 - fine 96) sono stato CSE del Gruppo Milano ed ho assaporato la soddisfazione e la gioia di girare per i saloni di Piazza Scala, consapevole di aver avuto da una Grande Banca l'opportunità di conoscere, appunto, una Grande Banca.
Ora, nel sapere che anche l'unico e ultimo cimelio degli antichi splendori viene cancellato, mi sento oppresso da un sentimento che non so descrivere: nostalgia, rimpianto,rammarico, delusione, ira, impotenza? Non ti so dire quanto mi tocchi questa decisione che viene dall'alto, da una direzione (opportunamente in minuscolo)che non ha saputo far altro che umiliare la storia della Comit e di quelli che alla Comit hanno dato anni di partecipazione spontanea e convinta. Quando stavo ricevendo le "consegne" dal quel grande personaggio che risponde al nome di Broggini ed attraversavo la Filiale, emozionato e felice, avevo un nodo alla gola e ripensavo a quando, 34 anni prima, ero entrato per la prima volta sotto quelle volte e le avevo viste come un tempio... Esagerazioni? No, sentimenti veri e spontanei, come sono veri e spontanei ora, nel momento in cui tutto viene azzerato ed una Storia (questa volta in maiuscolo) viene cancellata, ora dicevo mi sento vuoto e senza la forza di reagire. E se penso che gli attuali personaggi responsabili vengono considerati di alto livello mi cadono le braccia e mi permetto di essere arrabbiato (evidente eufemismo)!!!.
E per "fortuna" che il tutto diventerà un Museo; se penso che qualche genio voleva trasformare........
26 febbraio 2011: da Arnaldo De Porti: A caldo, vorrei dire subito quanto in appresso. Ho iniziato a lavorare a Sede Milano, Piazza Scala, quando era Presidente Raffaele Mattioli, quindi non può che farmi tanto e tanto piacere sapere quale sarà la destinazione di questo nostro Istituto, del quale conservo un ricordo indelebile. Ho avuto modo due volte di incontrare il Presidente mentre ero impiegato all'ufficio merci. Lo incontrai... nell'ascensore di Via Manzoni, che era stato bloccato apposta dai Commessi perchè doveva arrivare il Presidente. Quando mi vide, il Presidente mi disse : "Salga con me..."
Feci "l'ascensione" in...apnea e quando scesi mi sembrava di essere già un personaggio... Racconterò, a breve, tutta la storia e gli antefatti di questa .. "ascensione". Complimenti per l'iniziativa museale. La cosa mi fa doppiamente piacere in quanto sono un esponente degli Amici dei Musei e dei Monumenti Feltrini, associato alla F.I.D.D.A.M nazionale. Un abbraccio a tutti,
Racconterò il secondo incontro la prossima volta in quanto esso, a mio parere, è meritevole di un po' di spazio.

27 febbraio 2011: da Vincenzino Barone: Beh, almeno potrò oltrepassare (e sin qui non l'ho mai più fatto) per una volta la porta principale senza una stretta al cuore... (Cari amici, pure la sede napoletana di Via Toledo, lo storico Palazzo Colonna Zevallos, è a rischio. Si sono già raccolte in loco firme ed appelli per scongiurare ambigui destini futuri).
02 marzo 2011: da Dedy De Benedetto: Sarebbe bello organizzare un giro all’archivio storico della Banca opportunamente documentato….. tipo reportage. Perché non ci provi tu che hai mezzi tecnici adeguati e sei sufficientemente vicino ?
Risponde Alfredo Izeta: è un'idea, proverò a coinvolgere qualche amico milanese.

 

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