Enrico E. Clerici Carlo Alfredo Clerici “Il conte generale Carlo Ambrogio Clerici”
Nuova Phromos, Città di Castello, 2014, pp. 130


Il volume è stato scritto dal dr. Enrico Clerici, che è stato il capo del nucleo pubblicazioni fiscali della Direzione Centrale della Comit e da suo figlio Prof. Carlo Alfredo, entrambi gli Autori hanno pubblicato interessanti ricerche storiche su autorevoli riviste.
Il volume illustra con ricche testimonianze storiche e fotografiche la vita del generale Ambrogio Clerici, che ha svolto un ruolo di rilievo nella storia del nostro paese nella prima metà del Novecento .
Il primo capitolo espone brevemente le prime tappe della carriera di Ambrogio Clerici, figlio di un possidente Domenico, che aveva combattuto come volontario con Garibaldi. Nel 1885 il giovane diventò allievo della Scuola militare di Modena uscendone nel 1887 come sottotenente. Promosso tenente, frequentò poi la scuola di guerra di Torino e dal 1904 al 1912 fu a Roma al Ministero ella guerra. Con il grado di colonnello partecipò alla prima guerra mondiale come sottocapo di stato maggiore della 1 armata 1915-1917. promosso colonnello brigadiere 1917 assunse la carica di stato maggiore della 1 armata. Nel febbraio 1918 ebbe il comando della 5 brigata bersaglieri con cui combattè valorosamente sugli altipiani e sul Piave
Nel 1919 Clerici fu nominato aiutante di campo generale effettivo di re Vittorio EManuele III, carica che tenne per quattro anni. Promosso generale di divisione nel 1924 ricoprì la carica di Sottosegretario di Stato per la guerra 1924-25 e quella di primo aiutante di Campo di S.A.R. il Principe di Piemonte. (1925-1932). Dal 1932 al 1939 il generale Clerici abitò a Torino dove fu promosso generale di corpo d’armata in ausiliaria, nel 1939 fu nominato Senatore del Regno e dal 1941 al 1943 fu Presidente dell’ufficio prigionieri della Croce Rossa Italiana. Alla fine della guerra si stabili a Zeccone dove fu sindaco dal 1949 al 1954, morì a Milano nel 1955 e fu sepolto nella tomba di famiglia a Costa de’ Nobili.
Gli autori descrivono nel primo capitolo la storia della famiglia Clerici ,fittabili pavesi, narrando l’infanzia di Ambrogio a Costa dei Nobili e la perdita immatura del padre nel 1883.
Nel secondo capitolo viene illustrata la prima parte della carriera militare di Ambrogio dal 1885 al 1914 ed il suo matrimonio con Vittoria Villa nel 1898.
Il terzo capitolo è dedicato ai drammatici avvenimenti della prima guerra mondiale, il testo è arricchito da foto d’epoca, da documenti inediti e da numerose citazioni di autorevoli volumi monografici sulle successive fasi della guerra e l’operato di Ambrogio nel conflitto. Dal 1915 al 1917 Clerici come tenente colonnello ebbe l’incarico di sottocapo di stato maggiore della 1 Armata e si distinse nel respingere la Straftexpedition austriaca ottenendo la croce di cavaliere dell’ordine militare di Savoia, nel 1917 Ambrogio divenne comandante della 4 brigata bersaglieri e nel maggio 1917 il generale Cadorna lo nominò capo di stato maggiore della prima armata, i due autori illustrano efficacemente le ultime fasi della guerra ,verso la fine del conflitto al generale Clerici fu conferita una medaglia d’oro dalla città di Vicenza e la Legion d’honneur dal comandante delle truppe francesi , il suo operato è stato anche menzionato nel diario di Filippo Marinetti,padre del futurismo in un interessante brano riportato nel volume, le ultime fasi del conflitto sono attestate da lettere inedite che furono inviate da Ambrogio alla sorella Adelaide.
Il capitolo quarto, che tratta il periodo dal 1919 al 1932, inizia con la importante nomina di Clerici ad aiutante di campo generale di Vittorio Emanuele III, la carica di aiutante di campo durava 4 anni ed era un osservatorio importante perché, oltre ad accompagnare il Re in occasione di visite e di cerimonie, aveva il compito di trattenere le personalità che dovevano essere ricevute dal Sovrano, il generale Clerici fu ben impressionato dalla vita di corte come scrisse allo zio dr. Eugenio. Come rivelano gli autori l’incarico del generale Clerici si svolse in uno dei periodi più critici della Storia d’Italia caratterizzato da una serie di scioperi e dal sorgere dello squadrismo fascista. Il volume descrive analiticamente i tragici avvenimenti del 1922 e la marcia su Roma che si conclusero con l’incarico di governo a Mussolini e sul ruolo svolto dal generale Clerici accanto al re in quel drammatico periodo. Alla fine del servizio a corte nel 1923 Ambrogio fu nominato grande ufficiale della Corona d’Italia e fu trasferito Trento comandante della brigata di fanteria Acqui, nel Museo della Guerra di Rovereto si trova ancora appesa una sua foto con dedica
Dal 1924 al 1925 fu Sottosegretario di Stato alla Guerra e presentò con il Ministro della Guerra generale Di Giorgio tre disegni di legge sull’ordinamento dell’esercito , le norme di reclutamento e l’organizzazione della nazione per la guerra che non fu approvato dal Parlamento.
Dal 1925 al 1932 Clerici fu nominato primo aiutante di campo di Umberto, Principe di Piemonte e si stabilì a Torino. I giornali dell’epoca riferiscono della partecipazione di Ambrogio alle cerimonie pubbliche alle quali partecipava il principe, che destinava in beneficenza parte del suo appannaggio dando istruzioni a riguardo. Il volume riferisce che due volte il generale fu ripreso da Mussolini perché il Principe aveva avuto contatti con personalità antifasciste. In quel periodo il generale strinse rapporti cordiali con il cardinale Gamba, arcivescovo di Torino. Dopo un viaggio in Somalia e Terra Santa con il Principe, Ambrogio accompagnò Umberto a Bruxelles per il fidanzamento con la Principessa Maria Josè del Belgio e venne incaricato di contattare le autorità religiose per la scelta della chiesa per il matrimonio, a causa delle ostilità con il Vaticano le nozze furono celebrate nella cappella palatina del Quirinale. Dopo l’ostensione della Sindone del 1931 Clerici accompagnò i Principi di Piemonte al Vittoriale per far visita a Gabriele d’Annunzio nel 1932, la loro visita fu commentata da Orio Vergani sul Corriere della Sera. Nel 1932 Ambrogio fu collocato in pensione ed il re lo nominò cavaliere di gran croce, decorato del gran cordone, dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
Nel quinto capitolo gli autori comprendono il periodo dal 1932 al 1943. Dopo essere stato a Torino come generale di corpo d’armata in ausiliaria dal 1932 al 1939, Ambrogio fu nominato nel 1939 Senatore del Regno e membro della Commissione Forze Armate dove portò l’esperienza maturata fino al 1943. Nel 1940 Ambrogio fu nominato addetto alla Real Casa e nel 1941 Presidente dell’ufficio prigionieri della croce rossa italiana, designazione voluta dalla regina Elena,.con l’incarico di tenere i contatti con l’Agenzia dei prigionieri di guerra di Ginevra, per tale ufficio ebbe numerosi contatti con Mons Montini che seguiva l’ufficio di ricerca prigionieri in Vaticano. Nel 1941 Clerici fu nominato Conte con facoltà di trasmettere il titolo al fratello Enrico ed ai suoi discendenti. Nel 1943 si dimise dalla carica di Presidente ufficio prigionieri e si trasferì a Villaneggio
Il sesto capitolo comprende il periodo dal 1943 al 1955. Ambrogio si stabilì a Villaneggio durante la Repubblica Sociale. e nel 1945 subì il procedimento di epurazione con sequestro dei beni mobili ed immobili con decreto che fu in seguito revocato nel 1948, successivamente ,dal 1949 al 1954, fu Sindaco di Zeccone. Il generale Clerici morì a Milano nel 1955 e dopo funerali semplici fu sepolto nella tomba di famiglia a Costa de’ Nobili.
Al termine del volume vi è l’elenco delle onorificenze italiane e straniere concesse a generale ed una accurata bibliografia con l’elenco delle numerose fonti archivistiche, le fonti stampa con la lista dei giornali ed i libri suddivisi in 4 periodi storici
Giuseppe Bardone

 

Alcune immagini tratte dal libro

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - giugno 2015